La città per noi
percorsi culturali e politici nella metropoli
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"I giovani non hanno bisogno di sermoni
. . hanno bisogno di esempi di onestà."
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. . . . . . . . . . . . . . . . . . . - Sandro Pertini-
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CHI SONO
Mi chiamo Marco Zanier e sono nato a Roma il 19 Marzo 1973 in un Rione del Primo Municipio. Gli studi: Ho frequentato le Scuole pubbliche fin dalla prima infanzia, ricevendo sempre un’ottima istruzione. Seguendo l'incli- nazione naturale per il Disegno e la Storia dell'Arte, ho frequentato con profitto il Liceo Artistico, diplomandomi con 54/60. Ho continuato gli studi umanistici iscrivendomi a Lettere e Filosofia con indirizzo Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Uni- versità “La Sapienza” di Roma. L'attività politica: Da ragazzo sono stato iscritto per tre anni (dal 1997 al 1999) all'"Associazione Nazionale Antirazzista 3 Febbraio" favorendo la tutela legale degli immigrati, la loro difesa dai pregiudizi razzisti, informandoli sulle normative vigenti in Italia, favorendo il dialogo tra culture e contribuendo a costruire il Terzo Festival Interetnico in Piazza San Giovanni. Nel Primo Municipio, sono stato fondatore nel 2004 e membro dell’Esecutivo fino al 2008, ossia fino al suo scioglimento, dell’"Associazione Cittadini Castro Pretorio- Sallustiano", che ha fatto da tramite fra le richieste dei cittadini e gli amministratori locali eletti sul territorio, favorendo la risistemazione funzionale degli spazi urbani e l’erogazione dei servizi (leggi l'articolo del Corriere della Sera ). Nel 2008 mi sono iscritto al Partito Socialista e in qualità di delegato ho partecipato ai lavori del Primo Congresso Nazionale, aderendo alla Prima Mozione. A Dicembre 2008 sono stato nominato Responsabile Cultura della Federazione Romana del Partito Socialista. Sono tra i fon- datori dell’ "Associazione SocialismoeSinistra" (che pro- muoveva il dialogo tra PSI e SEL) e di essa sono stato il Segretario degli strumenti multimediali, avendone ideato e gestito tecnicamente la comunicazione virtuale attraverso il suo Blog ufficiale. Dopo aver sostenuto per due anni la necessità di un rinnovamento profondo del Socialismo italiano ispirato soprattutto alle figure di Rodolfo Morandi e Francesco De Martino e della politica che dovrebbe necessariamente ripartire dalla conoscenza dei problemi reali per realizzare una società migliore per tanti, nell'estate del 2010 ho lasciato il Partito e l'Associazione av- vicinandomi al PD e alle scelte di Pierluigi Bersani . Oggi, lasciato il PD, mi sono riavvicinato al PSI ed ai compagni che richiedono un Congresso aperto alla società civile.
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Post n°137 pubblicato il 10 Maggio 2013 da cittadinolaico
Da quattro anni, ossia dall'insediamento di Riccardo Nencini a Segretario del partito, il PSI non convoca un Congresso Nazionale per rinnovare la sua classe dirigente, nonostante sia scritto nello Statuto che il Congresso Nazionale deve essere convocato ogni due anni. Questa situazione non può andare avanti. Per questo pubblico di seguito uno scritto del 1944 del grande Rodolfo Morandi che individua nel metodo democratico il criterio in base al quale regolare il funzionamento interno del partito e il ricambio degli organi dirigenti a tutti i livelli. Marco Zanier . .
Il metodo democratico
"I socialisti sono dichiaratamente democratici nelle finalità e nei metodi, e il metodo democratico, cui si conformano, costituisce la loro caratteristica distintiva. […] Il metodo democratico costituisce il criterio organizzativo del partito. Esso esige comeprincipio che i suoi membri, non limitandosi ad eleggere i dirigenti,vengano permanentemente consultati su tutte le questioni riguardanti la condotta e la struttura del partito. Riconosce nella critica espressa collettivamente da essi il contributo più efficace alla migliore definizione del proprio indirizzo e al perfezionamento della sua organizzazione. Contempera e porta a conciliazione le tendenze, senza soffocarle, e fonda la coesione del partito non sulla uniformità delle opinioni e sulla conformazione esteriore alla linea adottata, ma sulla solidarietà, il senso di responsabilità e lospirito di collaborazione di tutti gli aderenti. Il metodo democratico coltiva e attiva la base come vivaio del partito chiamandola ad esprimersi, non soltanto sulle questioni particolari che possano riguardare quella cellula o sezione, ma su tutta l'attività del partito, e a giudicare dei dirigenti. Questo non solo perché abbiaogni membro a sentirsi elemento motore dell'azione del partito, ma perché la critica dal basso è la più atta a conservare al partito l'aderenza agli uomini ed alle cose ed a farlo buon interprete delle esigenze popolari. Il metodo democratico fonda così l'efficienza dell'organizzazione sull'attività dei nuclei di base, promossa fuor d'ogni pressione dall'alto, e non tanto sui poteri di funzionari e di ispettori. Il metodo fa insomma del partito, non lo strumento di una politica, ma una palestra di socialismo, nucleo e forza generatrice della nuova società."
Rodolfo Morandi, da “Ideae azione socialista”, 1944. Tratto da Rodolfo Morandi, "La democrazia del socialismo", Einaudi Reprints, 1975 |
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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
VI CONSIGLIO UN LIBRO
"Quando il pesciolino e lo squalo s’incontrarono per la prima volta": una favola che parla della pace tra due popoli con il linguaggio semplice che può immaginare un bambino della quinta elementare e la saggezza di un uomo adulto.
Uno squalo che voleva mangiare un pesciolino e invece inizia a giocare a nascondino con lui. Un’amicizia bella che nasce con semplicità tra due persone differenti a dispetto delle convenzioni. L’autore è Gilad Shalit, israeliano, nove anni dopo aver scritto questo libro sarà rapito da un commando palestinese dal quale ancora oggi non è stato rilasciato. Colpisce immaginarlo bambino a sognare la pace, oltre la guerra e vederlo tornare nel libro come un pesciolino dallo squalo per chiedergli di fare amicizia nonostante gli abbiano detto che loro due non possono essere amici. Un modo per capire una parte della storia, un messaggio universale per andare oltre la cronaca e immaginare un futuro migliore fatto della convivenza serena tra i popoli.
Gilad Shalit, "Quando il pesciolino e lo squalo s’incontrarono per la prima volta", Giuntina editore, 2008
ARTICOLI MIEI PUBBLICATI DAL CIRCOLO ROSSELLI
Alcuni miei aricoli sulle battaglie coraggiose dei socialisti nel Ventennio sono stati pubblicati anche dal Circolo Rosselli di Milano. Clicca e consultali sul loro sito:
2) Giacomo Matteotti amministratore pubblico
Inviato da: giovanedestra_lecco
il 01/06/2013 alle 19:35
Inviato da: cittadinolaico
il 23/04/2013 alle 12:52
Inviato da: ROBERTOEGIORGIA
il 23/04/2013 alle 08:32
Inviato da: lujeky
il 05/06/2010 alle 13:45
Inviato da: biberon9
il 14/09/2009 alle 19:10