Creato da romameeting il 23/09/2004

IL COSACCO

KAZAK - Periodico indipendente bilingue italiano e russo- n° 13/2010 del Registro della Stampa del Trib. di Roma in data 19/01/2010 Cultura-Politica-Gossip . Redazione info@romameeting.it

 

 

LO ZIO ARTURO - TEATRO dell’OROLOGIO DAL 5 AL 10 APRILE Sala Grande

Post n°298 pubblicato il 28 Marzo 2011 da romameeting
Foto di romameeting

uno spettacolo per un attore e quattro pupazzi

scritto e diretto da

Daniel Horowitz

 

con Mauro Marino 

traduzione di

Claudia Della Seta

 

Peter Stone, professore universitario e drammaturgo, scampato all'Olocausto, è il protagonista della pièce. Non riuscendo più a convivere con i suoi ricordi e non riuscendo a trovare un produttore per la commedia che ha scritto sulla sua tragica esperienza, si presenta egli stesso sul palcoscenico vuoto per raccontare la vicenda al pubblico. Per far vivere gli altri quattro personaggi della commedia si serve di pupazzi che costruisce lui stesso con quello che trova sulla scena: un riflettore spento, una scala, una sedia. E infine lui, un bambolotto piccolissimo, chiamato a fare lo zio Arturo, in senso letterale l'antagonista, colui che, unico della famiglia, è riuscito a salvarsi dai nazisti.

Daniel Horowitz, drammaturgo e regista, vive e lavora a Tel-Aviv. Ha voluto curare personalmente la messa in scena e ha dimostrato con questo lavoro di aver raccolto il messaggio più profondo e autentico della memoria. Una volta esaurite le testimonianze dirette e i documenti che servono a sapere, il compito di trasmettere il significato dell'Olocausto sarà d'ora in poi più che mai affidato a semplici, vere e profonde emozioni.

 

NOTE DI REGIA E DI INTERPRETAZIONE

Lo zio Arturo affronta il rapporto tra un sopravvissuto e gli altri che nei campi non c'erano... Nel raccontare le sue storie Gabriel Dagan (il vero Peter Stone) cerca di spiegare che cosa successe sia laggiù che dopo, ma nello stesso tempo ci vuole dire che noi non capiremo mai... Ho deciso di scrivere Lo zio Arturo come monologo perché ho imparato da Gabriel Dagan una cosa: quando parliamo di loro dobbiamo parlare di uno di loro. Le storie di Gabriel hanno un'incredibile combinazione di humor e orrore. Queste storie e il modo in cui me le ha raccontate sono la base del monologo.”

 
 
 

ZINGARI. IL PRESENTE EROICO Fotografie di Jan Yoors

Post n°297 pubblicato il 28 Marzo 2011 da romameeting
 
Tag: rom, ZINGARI
Foto di romameeting

ZINGARI.

IL PRESENTE EROICO FOTOGRAFIE DI JAN YOORS

Un evento espositivo multimediale dedicato alla  cultura Rom

promosso da Editrice Irradiazioni

dall’1 al 26 aprile 2011 alla Sala Santa Rita di Roma

 

Inaugurazione giovedi 31 marzo 2011ore 18.30

 

L’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, in coordinamento con Editrice Irradiazioni e Zètema Progetto Cultura presentano l’evento multimediale  ZINGARI. IL PRESENTE EROICO Fotografie di Jan Yoors - proposto da Editrice Irradiazioni dall’1 al 26 aprile alla Sala Santa Rita di Roma.

 

L’idea della mostra nasce dalla volontà della casa editrice Irradiazioni che, attraverso la sua fondatrice Maria Emanuela Gargallo, propone una mediazione tra noi e il mondo degli zingari che ancora oggi ci è per molti aspetti sconosciuto. 

L’obiettivo di Irradiazioni è fin dalla sua nascita quello di individuare dei  temi culturali, affrontati ed espressi in modo  non convenzionale, che riguardano la storia, la letteratura, l' arte e la filosofia di popoli e culture, tra questi un particolare riguardo a  quelli rimasti penalizzati dal procedere del progresso e delle mutazioni dell' era moderna, o intrappolati dalle egemonie culturali delle dittature laiche o religiose. Per scelta la casa editrice lavora con autori che rappresentano sempre un autorità nel loro campo.

Una ricercata selezione di immagini fotografiche degli anni trenta e degli anni 60-70, la proiezione di un documentario biografico "WEAVING TWO WORLDS-JAN YOORS 1922-1977" (2008),  di Kore Yoors sono il cuore della manifestazione che sarà accompagnata da incontri con esperti e ricercatori durante le 3 settimane di permanenza.

 

La mostra costituisce un raro contributo fotografico in grado di rappresentare la cultura Rom negli anni ‘30. Le 24 foto in bianco e nero esposte, realizzate all’epoca da Jan Yoors (Archivio Yoors, New York) sono la documentazione visiva della vita passata dall'artista con un gruppo di Rom Lovara viaggiando, a partire dagli anni ’30, attraverso l’Europa occidentale e orientale. Come aveva già fatto Borrow, Yoors, dopo aver vissuto a lungo con i Rom, mise per iscritto le sue esperienze. Nato in Belgio nel 1922, all’età di dodici anni lasciò i suoi per unirsi a una carovana  con cui era entrato  in contatto nei sobborghi di Anversa. Gli zingari lo accettarono e lo trattarono come uno dei loro.

 

Durante l'inaugurazione, che avrà luogo il 31 marzo 2011 alle ore 18.30, si potrà assistere alla proiezione del film “Latcho Drom” di Tony Gatlif, (autore cult francese che per primo si è occupato del genocidio degli zingari) che attraverso le immagini e la musica racconta la società rom fin dalla migrazione dall’India.

 

All’inaugurazione interverranno il Presidente della Federazione Romanì, Nazareno Guarnieri, Walter Geerts Direttore Academia Belgica, Leonardo Piasere, Professore Ordinario di Antropologia culturale Università degli Studi di Verona e Maria Emanuela Gargallo di Castel Lentini per Editrice Irradiazioni.

 

Sala Santa Rita

orario di apertura: lunedì - venerdì 10 – 18 (chiuso sabato e domenica e il 25 aprile)

Per info: 060608, www.salasantarita.culturaroma.it

Ingresso: libero Catalogo: Editrice Irradiazioni, Roma

 
 
 

ROMAN E IL SUO CUCCIOLO - Teatro Quirino - 29 marzo 17 aprile

Post n°296 pubblicato il 22 Marzo 2011 da romameeting
 
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Società per Attori, Teatro Stabile del Veneto, Teatro Stabile d’Abruzzo

con il patrocinio di Amnesty International

Alessandro Gassman

ROMAN E IL SUO CUCCIOLO

“Cuba and His Teddy Bear” di Reinaldo Povod

traduzione e adattamento di Edoardo Erba

con Manrico Gammarota, Sergio Meogrossi

Giovanni Anzaldo, Matteo Taranto

Natalia Lungu, Andrea Paolotti

scene Gianluca Amodio

costumi Helga H. Williams

musiche originali Pivio&Aldo De Scalzi

light design Marco Palmieri

videografia Marco Schiavoni

regia Alessandro Gassman

 

 

Dopo La forza dell’abitudine di Thomas Bernhard e La parola ai giurati di Reginald Rose, Alessandro Gassman mette in scena Roman e il suo cucciolo un altro testo contemporaneo che negli anni '80 ottenne un grande successo a New York con  Robert De Niro come protagonista. Spiega Gassman: “Cuba and His Teddy Bear - questo il titolo della versione originale di Reinaldo Povod - è un testo che mi ha coinvolto fin dalla prima lettura per l'umanità dei suoi personaggi, per uno stile di scrittura tagliente, crudo, profondo, che mai indulge al sentimentalismo. Con Edoardo Erba, traduttore e adattatore del testo, abbiamo deciso di ambientare la vicenda in una periferia urbana del nostro paese, all'interno di una comunità romena, dove confluiscono personaggi di altra radice etnica”. Operazione che non tradisce il testo originale americano - ambientato tra gli  esuli cubani - che fa appunto coesistere personaggi di diverse razze, culture, religioni. È un dramma familiare e al tempo stesso sociale, un attualissimo sguardo sul presente che è anche un preciso richiamo a uno dei fenomeni che negli ultimi tempi più ci coinvolgono: la presenza degli immigrati nella nostra vita, presenza che ha cambiato la fisionomia delle nostre città e il tessuto delle nostre relazioni. Uno sguardo neutrale, non ideologico, fuori dagli schemi del razzismo o della solidarietà di maniera. La prorompente forza drammatica dell'opera si basa sul rapporto irrisolto fra un padre semianalfabeta,  spacciatore  di droga, nevrotico,  che  alterna  momenti di dolcezza  a esplosioni di rabbia e un adolescente, apparentemente schiacciato dall'autorità paterna, che vuole emanciparsi attraverso lo studio ma che nasconde al padre le sue illusorie prospettive di vita e la sua progressiva dipendenza dall'eroina.Un maldestro socio in affari del padre, un intellettuale tossicodipendente, un altro spacciatore e la sua giovane prostituta sono gli altri personaggi che ruotano intorno alla drammatica vicenda umana di un uomo disposto a tutto pur di guadagnare denaro e garantire al figlio un futuro diverso dal suo e di un ragazzo consapevole del fatto che il padre potrà, a suo modo, amarlo ma non riuscirà mai a capirlo. Un rapporto toccante, crudo, a tratti sconvolgente, che troverà compimento solo attraverso un fatale, catartico epilogo. Ma è anche una storia di disperazione e di degrado che, attraverso il drammatico destino di un'umanità condannata all'emarginazione, rimanda a problematiche sociali di grande attualità. Una delle sfide più difficili del terzo millennio sarà, infatti, quella di imparare a vivere in una società unita nella pluralità, ponendo come base quanto ci è comune: la nostra umanità.

 
 
 

BULLISMO IN SCENA: VITTIME E CARNEFICI

Post n°293 pubblicato il 11 Marzo 2011 da romameeting
 
Foto di romameeting

COLPEVOLI 

Il tour nei teatri di Bari, Catanzaro, Torino, Firenze, Milano e Bologna

dal 21 marzo all’11 maggio 2011  

scritto da Antonello Coggiatti

ideato e diretto da Giampiero Ingrassia

 

“Aggressivi perché fragili” così il regista Giampiero Ingrassia definisce i “bulli” della pièce teatrale “Colpevoli“ e intende rappresentare un  comportamento umano balzato in testa alle notizie di cronaca, soprattutto in questi ultimi anni: il bullismo.

Lo spettacolo va in scena nei teatri di sei province italiane )  nel corso di speciali matinée per le scuole superiori: Bari (Teatro Team – 21, 22 marzo), Catanzaro (Teatro Politeama – 24, 25, 26 marzo), Torino (Teatro Alfieri – 13, 14, 15 aprile), Firenze (Teatro Verdi – 27, 28 aprile), Milano (Teatro Nuovo – 4, 5, 6 maggio) e Bologna (Teatro delle Celebrazioni – 9, 10, 11 maggio).

E’ prodotto da Drummers United per la Fonderia delle Arti ww.fonderiadellearti.com) di Roma – l’accademia di spettacolo e arti visive diretta da Maurizio Boco e Giampiero Ingrassia -  e gode del finanziamento nazionale pubblico da parte del Dipartimento della Gioventù.

Colpevoli mette in scena un fenomeno assai complesso ispirandosi spesso a fatti realmente accaduti in ambito scolastico.

“Mi ha molto colpito sentire racconti di prepotenze perpetrate da ragazzi nei confronti dei loro coetanei” - afferma il regista -. “I bulli agiscono intenzionalmente, attraverso comportamenti ripetuti nei confronti di un particolare compagno e provano godimento nell’osservare la sofferenza di chi subisce”.

L’intento di questo spettacolo – dieci monologhi e due dialoghi - è quello di mettere in luce diversi lati di uno stesso problema, talvolta sottovalutato.

Quattordici giovani attori – formati nella scuola di recitazione della Fonderia delle Arti – impersonano altrettanti caratteri controversi: dallo studente all’insegnante, dal fumatore al la lesbica fino al bidello suicida. Si alternano in scena: Francesco Balbini, Francesca Bellucci, Antonello Coggiatti, Alessandra Cosimato, Danilo Cucurullo, Carlotta Micol De Palma, Fausto Ferrara, Seby Genova, Barbara Giummarra, Emanuela Labozzetta, Marco Russo, Silvia Santoro, Lorena Scintu, Martina Zuccarello.

Dalle parole del monologo bullo per caso si percepisce la paura della vittima: “… arrivato in bagno trovai tutti in silenzio come schierati verso l’entrata... nessuno che parlava, … insomma nessuno che si muoveva… Le pareti erano tutte occupate, non potevo piazzarmi che al centro. La porta viene chiusa, tutti guardano la scena come al cinema.”

La pièce vuole essere un tentativo per riflettere e far riflettere su una grave condizione sociale in crescita.

“E’ cosa risaputa” – chiosa il regista – “che eludere una realtà è il modo migliore per peggiorarla. Un messaggio diretto, senza mezzi termini, talvolta scomodo e indigesto che vuole essere il punto di partenza per un serio dibattito oltre la scena.”

Sull’argomento, ifin dalle prime settimane dalla messa on line del sito internet collegato allo spettacolo (www.colpevoli.it) è nato un acceso dibattito.   

Ass. Cult. Drummers United – tel. +3906 7842112 - +39 334 9182821

 
 
 

VINCENZO BOCCIARELLI: FILM E PROFUMO PER IL SUO COMPLEANNO.

Post n°292 pubblicato il 06 Marzo 2011 da romameeting

L’attore Vincenzo Bocciarelli ha festeggiato, con i suoi amici più cari,il suo compleanno al Gilda, nonché l’imminente uscita in Rai dell’importante filmindiano “La strada dei colori” di cui è protagonista.

La storia narra di un giovane pittore italiano, Vincenzo Bocciarelli, che durante il suo viaggio in India per studiare la vita e le opere di Raja Ravi Varma, un importantissimo pittore nella storia dell’arte indiana, conosce una splendida ragazza. Lui diventa famoso e tra loro nasce una storia d’amore con varie vicissitudini…

Alla serata erano presenti colleghi e personaggi di vari settori, tra cui la biondissima show-girl Dana Ferrara, l’hair-stylist delle star Massimo Serini, i produttori Mauro Castellini e Virginia Scala, l’attore Fabio Giacobbe, la principessa Conny Caracciolo, il marchese autore e regista Giulio de Nicolais, miss Capodanno 2011 Larisa Nugamanova, Daniela Martani, Janet De Nardis, il chirurgo Angelo Fusco, l’anchor-woman Monica La Padula, il commercialista Gianluca Timpone,l’attrice Claudia Lerro con Paola Aspriche MRZ_7166debutterà tra pochi giorni proprio come autrice teatrale in “Nulla è cambiato”. Gran finale con una magnifica torta a cuore con i colori della bandiera italiana e al centro l’immagine del flacone di profumo. Il dolce è stato preparato con cura dalla pasticceria “Il Siciliano” di Carlo Motta a P.zza Acilia e dall’omonimo ristorante in via Monte Vettore. Vincenzo, in occasione degli auguri,ha presentato il suo nuovo sito realizzato per lui dalla “Xpres”: www.vincenzobocciarelli.com, in cui si evidenza gran partedella sua professionalità. Tuttavia, la vera sorpresa è stata l’anteprima, per tutti gli invitati,della fragranza del nuovo profumo, prodotto dalla “Construction” s.r.l. ea breve in commercio, che porterà proprio il nome dell’attore: “ Vincenzo Bocciarelli Parfum”.

Insieme a lui c’erano, ad accogliere i suoi ospiti, la sociologa televisiva Deborah Bettega e il filosofo, storico p.r., Angelo Ciccio Nizzo.

link film indiano: http://www.youtube.com/watch?v=Ic9eC-77RCs

trailer: http://www.youtube.com/watch?v=7MmtDeBulRo

 
 
 

AL TEATRO CASA DELLE CULTURE DEBUTTA L'8 MARZO LO SPETTACOLO "GAIA TERRA DI MEZZO", DI E CON STEFANIA VENTURA

Post n°291 pubblicato il 04 Marzo 2011 da romameeting
Foto di romameeting

"Gaia Terra di Mezzo" è uno spettacolo emozionante, scritto e interpretato da Stefania Ventura, che da vita a Gaia il personaggio, una donna bambina che in seguito ad un rocambolesco incidente, si ritrova a vivere in una dimensione sospesa e comincia così a ripercorrere in maniera "buffa" i momenti cardine della sua esistenza.
Il suo è un limbo in cui le domande inevase si rincorrono in momenti ora giocosi ed ora drammatici, ma sempre venati da un autoironia surreale e sognante, sino all'imprevedibile finale.
Per presentare lo spettacolo, che sarà in scena al Teatro Casa delle Culture dall'8 al 13 marzo e la cui regia è curata da Luca Negroni, l'autrice ha ideato un originale dibattito/aperitivo, che il 3 marzo scorso ha riunito amici e personalità per discutere su uno dei temi dello spettacolo "la creatività come risposta al disagio emotivo". Un evento, realizzato anche grazie alla collaborazione dell'Associazione di Psicologi "Iside", che ha raccolto numerosi consensi. Tra gli ospiti: la produttrice Flavia Di Benedetto, l'attrice Denny Mendez, il Deputato Jean Leonard Touadì, il consigliere Paolo Masini, il regista Eitan Pitigliani

GAIA TERRA DI MEZZO
DALL' 8 AL 13 MARZO
TEATRO CASA DELLE CULTURE
ORE 21.30
DOMENICA ORE 18.OO
via San Crisogono 45 Roma

 
 
 

GRAN GALA' RUSSO A PALAZZO FERRAJOLI

Post n°290 pubblicato il 04 Marzo 2011 da romameeting

galàE’ stata una gran bella cena di gala quella allestita il 17 febbraio 2011 nell’ antica e sfarzosa casa romana del marchese Giuseppe Ferrajoli, che è stato presente all’evento, per festeggiare al Forum studentesco internazionale tra Italia e Russia che ha inaugurato l'anno della cultura e della lingua russa in Italia e di quella italiana in Russia.

Il Presidente della Federazione Russa Dmitry Medvedev, in visita ufficiale a Roma, aveva incontrato in giornata il Presidente  Napolitano e Berlusconi. Sono stati programmati nell’anno scambi di opere d`arte e promozione del made in Italy tra Russia e Italia, quindi cinquecento eventi. I due Paesi stanno lavorando per una missione Onu in Medio Oriente.

Il dinner, tra l’altro ben riuscito del Rossotrudnichestvo è stato predisposto dai cerimoniosi Sandro Rubini ed Emilio Sturla Furnò, che ne ha curato anche le relazioni con i media.

Tra gli ospiti più in vista il presidente dell'Agenzia federale russa per gli Affari esteri (Rossotrudnichestvo) Farit Mukhametshin, Alexander Zhukov, il Vice Primo Ministro della Federazione Russa. Miss Siberia Eugenia Chernyskova, la bulgara Darina Pavlova, le italiane Maria Rosaria Omaggio e Chantal Sciuto, il principe Guglielmo Giovannelli Marconi ed il marchese autore e regista Giulio de Nicolais, la brava vip-tour operetor Helena Podgaiskaja.

Tutto ciò accadeva mentre il Presidente Federazione Russa Dmitry Medvedev, cenava con Berlusconi.

 
 
 

IL PRIAPEO DEI GAMBERI - Teatro Quirino lunedì 7 marzo ore 20.45

Foto di romameeting

Christian Siméon

IL PRIAPEO DEI GAMBERI

traduzione di Emiliano Schmidt Fiori

a cura di Geppy Gleijeses

con Marianella Bargilli

e la partecipazione di Luisanna Messeri e del video performer Paolo Calafiore

 

Nuovo entrato nella rete dei teatri della rassegna Face à Face – Parole di Francia per Scene d’Italia, manifestazione che si pone la finalità di promuovere la drammaturgia francese contemporanea in Italia (V edizione), il Teatro Quirino sarà protagonista della mise en espace Il Priapeo dei Gamberi, dal testo di Christian Siméon, a cura di Geppy Gleijeses con Marianella Bargilli e la partecipazione di Luisanna Messeri e del video performer Paolo Calafiore.

Il priapeo dei gamberi nasce su commisione di Jean-Michel Ribes per una lettura organizzata nel 1999 per Textes nus, manifestazione organizzata al Festival di Avignone. Con la regia di Jean-Michel Ribes e l’interpretazione di Marilu Marini, è diventato poi con gli stessi uno spettacolo nel gennaio 2002 al Teatro La Nursery Opera House, con ottimi esiti di pubblico e di critica.

Per la storia, l'autore si è ispirato alla vita di Marguerite Japy, la “Pompadour della Terza Repubblica: sposata a forza con un pittore vecchio (e gay), ha una relazione con il presidente Félix Faure, che però muore tra le sue braccia. In seguito, accusata di aver ucciso sua madre e suo marito, Marguerite sconterà la sua pena in carcere prima di sposare un ricco lord (che muore quasi subito). Diventata baronessa, Marguerite medita sulle sue due passioni: gli uomini e il denaro.

Christian Siméon

Nato nel 1959, Siméon è scultore e drammaturgo. Dopo esser stato allievo dello scultore Dino Quartana al ADAC e del professor Jean-François Debord dell’Accademia di Belle Arti di Parigi, insegna scultura a Parigi. È autore in residenza a L’étoile du nord, vincitore di una Bourse Beaumarchais e di una Bourse de création del Centre National du Livre ed è membro del comitato di lettura del Théâtre du Rond-Point. Scrittore di una decina di testi, ha vinto il Premio Nuovo Talento della SACD nel 2004 e ha ricevuto nel 2007 il Molière de l’Auteur Dramatique. Radeaux, la sua prima opera scritta per il compositore Xavier Rosselle, su commissione del regista Jean-Marie Lejude è stata creata per il Grand Théâtre de Reims nel 2009.

 

 

L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

Info www.teatroquirino.it tel 800013616

 
 
 

SPIRAL69 - "NO PAINT ON THE WALL"

Post n°287 pubblicato il 27 Febbraio 2011 da romameeting
 
Foto di romameeting

(nei migliori negozi di dischi e su tutti i digital store dal 1 Marzo 2011)

Ritorna Spiral69, il progetto tra new/dark wave e pop di Riccardo Sabetti. “No Paint on the Wall” è il suo secondo album, prodotto da Megasound.Sono passati quasi due anni dal suo ultimo lavoro, "A Filthy Lesson for Lovers”(2009),

nel frattempo qualcosa è cambiato. Come rinchiusa in una stanza senza luce, la musica di Spiral69 esce da una crisalide e diventa più aggressiva con sé stessa. Lacerata da tormentate riflessioni, in quelle che dovrebbero essere le mura di una stanza che serve a capire o fuggire da paure e debolezze, il sound di “No Paint on the Wall” finisce per creare una condensa di undici ballate che sanno di sesso e disperazione. E allora le prospettive cambiano: l'amore diventa una penitenza da scontare, Dio è un nemico, la morte è l'unica

via per capire che siamo vivi, il sesso è un’ossessione. “No Paint on the Wall” è l’evoluzione stilistica e compositiva nata dalla produzione "on

the road" dei brani. È durante il tour del precedente album, infatti, che si è articolato il lavoro di gruppo che – a differenza dell’album precedente (scritto, arrangiato e suonato da Riccardo Sabetti) – vede coinvolti direttamente Licia Missori al piano, Stefano Conigliaro alla batteria ed Enzo Russo alle chitarre. Basso e pianoforte diventano strumenti chiave dell'intero album, potenza e tenacia ritmica ne definiscono i contorni. La trama di archi (Andrea Ruggiero) ne intesse la dolcezza e una voce più profonda, ancora più

emotivamente densa, trattiene il tutto rappresentando la soluzione e la sintesi del mood di Spiral69.Spiral69 nasce nel 2007 come progetto solista di Riccardo Sabetti (Pixel, Argine) che abbandona dark, industrial e synth pop dopo essersi innamorato delle alchimie viscerali e agrodolci di sessioni compositive tra chitarra, pianoforte ed violino. Ne estrapola le melodie più passionali, trattiene venature gothic e flussi neoromantici, focalizzandoli in un percorso pop e new wave. Reduce del buon successo di critica riscosso in Italia

e all’estero per “A Filthy Lesson for Lovers”, nell’ottobre 2010 Spiral69 viene notato e invitato da Steven Hewitt (storico batterista dei Placebo) ad essere la band di supporto nel tour italiano del suo nuovo progetto Love Amongst Ruin. “No Paint on the Wall” ha permesso a Spiral69 di tirare le somme e di guardarsi bene allo specchio: il suo suono,pur sempre riportando a suggestioni di Joy Division, The Cure, Nick Cave, Placebo e alla new wave più scura dei primi anni '80, assume finalmente una sua definita identità.

"NO MARKET" di Annalisa Adore Nel 1999 Annalisa Adore inizia la sua linea " Adore " linea che ha vestito attrici e cantanti. Negli anni a seguire collabora in veste di styling e stilista con Fabio Lovino fotografo dell' agenzia Contrasto che scatta per diverse riviste nazionali ed internazionali. Agli inizi del 2000 collabora con Vogue.com in veste di assistente fotografa e stylist. Collabora anche in veste di stylist a videoclip musicali, cortometraggi, cinema e con Mike Figgis per un' installazione d'arte. Nel 2008 lancia la sua prima linea di magliette " NO " e gioielli firmati Adore Z."NO MARKET" di Annalisa Adore I mercati rappresentano l'anima dei luoghi. Al loro interno da millenni si ripetono gli stessi gesti, si respirano gli stessi profumi. Rappresentano le arterie vitali di scambio e contatto tra le persone lasciando dietro di sé bagagli di oggetti e ricordi. Annalisa Adore riunisce sotto lo stesso tetto creazioni e talenti la cui semplice vitalità conserva gelosamente espressioni, gesti, colori, grida, volti, che da sempre fanno di questi luoghi il più grande teatro a cielo aperto: il teatro della vita.

 
 
 

SIMONA BENCINI & L.M.G.4tet - THE PLACE mercoledi 9 marzo ore 22

Post n°286 pubblicato il 26 Febbraio 2011 da romameeting
Foto di romameeting

Simona Bencini voce

Mario Rosini piano e voce

Mimmo Campanale batteria

Giuseppe Bassi contrabbasso

Gaetano Partipilo sax

 

Simona Bencini presenta mercoledi 9 marzo, sul palco del The Place,il nuovo disco "SPREADING LOVE". Arrangiamenti eclettici, mai scontati, per questa nuova formazione che, con gran gusto, maestria, tecnica e capacità improvvisative riesce a coniugare la cultura jazz piu’ tradizionale con le sonorità più moderne della world music.

Filo conduttore e’ la voce  soul, calda e elegante, dell’avvenente Simona Bencini, voce storica della band Dirotta su Cuba, che senza mai eccedere, lega con naturalezza ed armonia mondi musicali diversi.

Le incursioni vocali di Mario Rosini, al piano, sono volutamente e sapientemente dosate e per questo ancora più sorprendenti.

Alla sezione ritmica due musicisti di grande esperienza e creatività, Mimmo Campanale alla batteria e Giuseppe Bassi al contrabbasso, efficace ed elegante il sax di Gaetano Partipilo.

Ecco gli ingredienti di questo nuovo progetto,  all’interno del quale troviamo  standard  celebri come “The man I love” o " You dont know what love is" che con questa nuova formazione sorprendono l’orecchio dell’ascoltatore  con un sapore tutto nuovo.

 
 
 

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