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CITAZIONE
RENATO ZERO "MI AMERESTI"
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AMORE
Amore significa
vivere e donare
senza pretendere
nulla in cambio.
Amore vuol dire
vivere per qualcun'altro
senza che ti sia stato chiesto.
Amore è soprattutto
una vitù...
E' vivere di altrui respiri,
di altrui gesti,
di altrui successi e dolori...
E' accompagnare,
essere presenti,
guardare il mondo
anche con gli occhi di qualcun'altro...
Paola Maria D'Amico
INTERVISTA A FABER
"Crêuza" è stato il miracolo di un incontro simultaneo fra un linguaggio musicale e una lingua letteraria entrambi inventati. Ho usato la lingua del mare, un esperanto dove le parole hanno il ritmo della voga, del marinaio che tira le reti e spinge sui remi. Mi piacerebbe che Crêuza fosse il veicolo per far penetrare agli occhi dei genovesi (e non solo nelle loro) suoni etnici che appartengono alla loro cultura. | |
(in un'intervista)
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FABRIZIO DE ANDRE' A ROMA
COMME TE BELLA ZENA
POESIA
UN ISTANTE
In un istante le ali del silenzio hanno raggiunto la mia stanza.
E su quelle stesse ali
leggera si posa la mia mente
alla ricerca di un passato
o di un presente
Vola in un passato dominato di paure,
vola in un presente dove tutto è niente.
Cerca di raggiungere il futuro,
dove trova un muro,
un muro triste e oscuro.
Le ali del silenzio attraversano quel muro,
la mia mente no, non ce la fa,
è rimasta indietro, nel presente,
con lo sguardo fisso contro il muro,
il muro del mio futuro.
G.M.
POESIA
UN GIORNO SPECIALE
In un giorno speciale
mi piacerebbe cogliere nuovi colori.
Il grigio e' triste
il blu mi ha stancato.
Ripetere i momenti
mi fa star male.
La felicita' e' un colore
difficile da cogliere.
E bianco e pulito.
Ripetere i momenti e'
rimuovere i frammenti
di colori
che attraversano gli occhi.
Chi riesce a cogliere il bianco
sara' felice perche'
li avra' colti tutti.
G.M.
POESIA
MOMENTI
dal primo momento che ci vidimo
fu subito magia!
Il mondo si fermo'
il resto taceva
silenzi, sospiri, imbarazzi
ma anche sorrisi, allusioni, attese...
E adesso?
E' strano...
Voglio.
Non voglio.
Voglio ma non posso!
Ti cerco,
ti cerco negli occhi della gente
nel mondo che incontro
e dentro gli sguardi
che mi ricordano te
Post n°34 pubblicato il 17 Maggio 2010 da trappoladg10
IL CAPPELLO Avendo la necessità di proteggere la testa dal freddo, dalla pioggia, dai raggi del sole, fin dall'antichità la gente si é servita di cappucci, veli, cuffie, berretti, turbanti di ogni foggia. Solamente verso la metà dell'Quattrocento fece la sua comparsa il cappello, cioé il copricapo di feltro caratterizzato da una visiera, chiamata anche falda o ala. Pare che il primo ad indossarne uno fu Carlo VIII, che lo sfoggiò in occasione della sua visita a Roma. Il Settecento fu il secolo d'oro del cappello. A quel tempo il re Luigi XV lanciò la moda del tricorno, che diventò il copricapo ufficiale delle divise militari di diversi eserciti. Le signore veneziane trovarono così elegante e civettuolo il cappello a tre punte che lo adottarono, portandolo sopra le parrucche incipriate e la maschera o bauta, sotto al quale nascondevano parte del viso. Le nobildonne francesi e inglesi amavano anche i grandi cappelli ornati di piume e, per puro divertimento, giunsero ad indossare cappellini adornati con uccelli imbalsamati, civetteria che oggi sarebbe giudicata di pessimo gusto. Nel 1806 Arrington, un famoso cappellaio di Londra, creò il cilindro che col tempo diventò uno dei simboli della città. La moda dell'Ottocento e del Novecento diede grande risalto a questo capo di abbigliamento, creando per le donne modelli eleganti, deliziosi, sofisticati o sportivi, adatti a ogni occasione. Anche oggi, davanti alla grande varietà di modelli, c'é solo l'imbarazzo della scelta e basta indossare un cappello un po' originale per sentirsi nei panni di un personaggio immaginario e aver voglia di giocare al teatro.
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Post n°31 pubblicato il 05 Maggio 2010 da trappoladg10
I PANSOTTI Il 18 maggio 1961, sul "SECOLO XIX" di Genova comparve un articolo intitolato Pansotti che cibo curioso, in cui si raccontava il "debutto" di questa pasta ripiena, presentata ufficialmente per la prima volta al Festival gastronomico di Nervi(localita del levante ligure) dalla famosa cuoca recchese Manuelina: Un piatto costituito da ravioli rigorosamente magri riempiti con un miscuglio di cinque erbe che non si trovano negli orti comuni. Queste cinque erbe, di cui la principale è la borragine, vengono raccolte esclusivamente sul monte di Portofino. L'origine dei pansotti è relativamente recente, infatti nelle antiche ricette non ne fanno cenno, troviamo solamente i "ravioli di magro". Sulla forma che devono avere i pansotti vi sono diverse opinioni: c'è chi li vuole fatti a triangolo, a mezzaluna... Su di una cosa tutti sono d'accordo : i pansotti vanno conditi esclusivamente con la salsa di noci, anche se sono buonissimi conditi con burro e salvia. RICETTA 400gr di farina; 1 cucchiaio di vino bianco; 700gr di bietole; 500 gr di prebuggiun(pimpinella, cerfoglio,borragine ); 150 gr di quagliata prescinseua (o ricotta); 80 gr di grana grattuggiato: 2 uova; uno spicchio d'aglio. Pulire e lavare le verdure (se non trovate quelle erbette usate solo bietole e borragine) lessate ,scolatele strizzatele e tritate il tutto finemente. Mettetele nella terrina con la prescinseua (o la ricotta), il grana le uova e l'aglio pestato,salate e amalgamate bene. Preparare la pasta: farina sale unire il vino,acqua tiepida q.b. formare una pasta omogenea , stendere la sfoglia sottile il più possibile : Tagliare quadrati da 8 cm di lato. Tagliarli in due ottenendo dei triangoli: Mettete nel centro di ogni triangolo un pò di ripieno,ripiegandolo a metà ottenendo un triangolo più piccolo.Chiudete bene.Farli bollire in acqua salata condirli con burro e salsa di noci,cospargete con abbondante grana grattuggiato. E' un lavoro lungo e un po faticoso ma vi posso garantire che il risultato è ottimo. BUON LAVORO!!! |
Post n°30 pubblicato il 04 Maggio 2010 da trappoladg10
FELICITA' |
Post n°29 pubblicato il 02 Maggio 2010 da trappoladg10
Ecco come far durare un "amore" Una mamma e un bambino stanno camminando sulla spiaggia. Il bambino stringe la mano attorno alla sabbia e vede che più stringe più la sabbia gli esce dalla mano. "Mamma, ma la sabbia scappa!!!"
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Post n°28 pubblicato il 02 Maggio 2010 da trappoladg10
Per scoprire il valore di un anno, |
INFO
S.MARGHERITA LIGURE
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Trovi vari tipi di programmi e utility, consigli e tante foto.
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BARZELLETA DELLA SETTIMANA
Il primo di un gruppetto di matti dice:
- Secondo me quell'aereo arriva anche a 200 Km/h...
Il secondo matto dice:
- Ma che stai a di'... arriverà come minimo a 1000 Km/h...
Il terzo matto con aria di sufficienza: - E si... mo' vola!!!
PROVERBIO DELLA SETTIMANA
L'uomo propone e Dio dispone.
CITAZIONE DELLA SETTIMANA
"...quando davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere,
non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta .
Respira... aspetta e aspetta ancora.
Stai ferma,in silenzio, e ascolta il tuo cuore.
Quando poi ti parla, alzati e và dove lui ti porta. "
tratto da " và dove ti porta il cuore"
ULTIMI COMMENTI
POESIA
TEMPO
Odiato e inesorabile.
Dalla felicita' alla solitudine.
Dovresti consolarmi
ma rendi tutto piu' amaro.
Ora vivo
di quel che era
e di cio' che non hai lasciato
potesse essere
e sono qui a scrivere.
Scrivo qualcosa che brucia
sulla mia pelle
sul mio cuore.
Volevo fermarti
a quella felicita'
che in cuor mio
sapevo non sarebbe piu' tornata.
G.M.
POESIA
SOGNI E SORRISI
Il sole splende
ma il cuore e' freddo.
La vita sorride
ma i sogni tornano,
tutto e come prima.
Ridi, e i tuoi occhi
tradiscono la tua malinconia,
che non puoi cancellare,
perche' l' unica cosa
che farebbe risplendere quegli occhi
e' un amore profondo
chiuso nel tuo cuore.
G.M.
FREDDURE...
Il colmo per un professore di matematica???
-Abitare in una frazione
CHI PUŅ SCRIVERE SUL BLOG
IL JUDO
Le otto qualità essenziali sulle quali si poggia il codice morale
del fondatore,Kano Jgoro alle quali ogni judoista (jūdōka) dovrebbe
mirare durante la pratica e la vita di tutti i giorni sono:
- L'educazione
- Il coraggio
- La sincerità
- L'onore
- La modestia
- Il rispetto
- Il controllo di sé
- L'amicizia
Mentre i tre nemicil che ogni judoca dovrebbe tenere lontano sono:
- la noia
- l'abitudine
- l'invidia
Inviato da: Alice Molteni
il 25/10/2012 alle 23:35
Inviato da: renatoloiacono
il 03/05/2010 alle 23:30
Inviato da: renatoloiacono
il 03/05/2010 alle 23:25
Inviato da: trappoladg10
il 01/05/2010 alle 23:47
Inviato da: saxtenor1961
il 29/04/2010 alle 10:21