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Che cosa vuol dire addomesticare?"
" E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"
" Creare dei legami?"
" Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi....se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
.....se tu mi addomestichi la mia vita,
sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in
fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai
addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…"
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
" Per favore …..addomesticami", disse......
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
" La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
" E' vero", disse la volpe.
" Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
" E' certo", disse la volpe.
" Ma allora che ci guadagni?"
" Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".
 

 

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Post N° 26

Post n°26 pubblicato il 27 Dicembre 2006 da lonfab
 

....Una volata a casa del mio amico che mi aspettava per accompagnarmi e poi in aereoporto e la partenza.
Le ultime parole dall'Italia, già sulla scaletta dell'aereo, mentre la hostess mi invitava a salire e spegnere il cellulare, poi il buio...crollata per tutto il volo e finalmente arrivata a Londra.
Non ricordo se ci siamo sentiti, io avevo problemi con il cellulare e non potevo mandare nemmeno sms. Comprai una sim locale, ma ricordo che dovetti aspettare un po' prima che fosse attivata, così passo il pomeriggio e la serata e la notte.
La mattina dopo fuori di buonora comprai una tessera prepagata e ristabilii il contatto. Pochi minuti di telefonata, lui pareva contento e io sentivo solo il grande bisogno di sentirlo, senza chiedermi nemmeno il motivo,niente domande, solo istinto.
I giorni seguenti poi cominciammo a sentirci spesso, lui mi telefonava e io, quando potevo, previo accordo, andavo in un internet cafè per collegarmi e parlare, a cifre più umane di quelle telefoniche.
Lui era sempre più propenso a venire a Londra una settimana e alla fine si organizzò, trovò il biglietto per raggiungere poi gli amici in Grecia e arrivò.
Erano i primi di agosto, io avevo appena iniziato a lavorare,ma la sera che arrivo io lo aspettavo alla fermata dell'autobus proveniente dall'aereoporto. Aveva tagliato i capelli, sembrava un ragazzino in gita scolastica, con i suoi perenni scontri e timori verso l'inglese.
Ci siamo abbracciati e poi ha guardato un po' in giro e mi ha detto: "E' proprio bello qui!" La nostra avventura era cominciata...

 
 
 
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Un blog di: lonfab
Data di creazione: 07/01/2006
 

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