Creato da: ruconcon il 25/07/2005
Sul ritmo della pachanga i ricordi di un giovane 'rivoluzionario'

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« Rane ToroAl lavoro, compagni! »

La Ciudad Escolar Camilo Cienfuegos.

Post n°14 pubblicato il 10 Settembre 2005 da ruconcon

Il 23 novembre del 1959”, dice un sito cubano, “si realizzò il primo Lavoro Volontario convocato in Cuba da parte del Che, a El Caney de Las Mercedes durante la costruzione della prima grande opera educativa costruita a Cuba dopo il trionfo della Rivoluzione.” Una foto, tratta dal sito delle Forze Armate, mostra il Che al lavoro ma nel testo non si fa riferimento al lavoro volontario. “Con la costruzione della Città Scuola ad El Caney de las Mercedes l’Esercito Ribelle avvalorò la sua partecipazione alle trasformazioni socioeconomiche del paese”.
Era frequente nei Paesi comunisti manipolare le vicende storiche, a favore del personaggio al potere. Qui troviamo stranamente due diverse enfatizzazioni: da una parte la costruzione della scuola è accreditata al lavoro volontario, a gloria del Che, e dall’altra si attribuisce tutto il merito all’Esercito, quale forza propulsiva della trasformazione sociale rivoluzionaria. Ministro delle Forze Armate è, da sempre, Raùl Castro. Meglio lasciar stare l’indagine storico-politica che mi ha ancora una volta attirato e ritornare ad esercitare la memoria.
Nell’agosto 1960 la Città Scuola è edificata e provvista delle dotazioni necessarie al funzionamento. Gli studenti residenti sono a casa per le vacanze; c’è una classe di bambini della zona. I cubani menano gran vanto del lavoro svolto dall’Esercito, per un’opera di vastissimo valore sociale. La buona qualità delle costruzioni denota però l’intervento qualificato d’impresa edile; nessuno accenna a lavoro volontario precedente a quello della Brigada Internacional. Non sentii mai citare il nome dell’architetto progettista, il che mi sembra ingiusto per un’opera di così notevole levatura innovativa.
La Brigada è alloggiata nei diversi edifici ad un piano che compongono la Ciudad; il piano terra destinato ad aule, mense o spazi collettivi. Al piano superiore gli alloggi, camere con tre letti a castello e armadi a muro, e servizi in comune. Tutte le finestre sono senza vetri, ma con persiane fisse a larghe lame, ideali nel clima tropicale. Di fatto, un collegio spartano, ma funzionale e senza l’aria da caserma o, peggio, da carcere che possono contrassegnare strutture d’accoglienza vincolata. Una bella comunità per i giovani ospiti, bambini e ragazzi provenienti dalla campagna circostante e dalle montagne della Sierra. Era – penso lo sia ancora – una zona scarsamente popolata, con case coloniche (spesso dei bohìos, capanne di paglia) sparse o riunite in agglomerati di poche unità, collegati solo da mulattiere. Per combattere l’analfabetismo, pressoché totale, della popolazione la Rivoluzione puntò su due strumenti: l’impiego di Maestros Voluntarios per gli adulti e l’accoglimento in collegio, la Ciudad Escolar, per i giovani.
La Ciudad Escolar Camilo Cienfuegos ha messo i bambini della campagna, addirittura della Sierra, in condizione di istruirsi alla pari degli altri, di essere nutriti e curati adeguatamente e di uscire dall’isolamento fisico e sociale di un ambiente naturale difficile. Ha rappresentato un’opera veramente rivoluzionaria; è una di quelle realtà che ti fanno rispettare la Rivoluzione cubana, anche con tutti i suoi limiti di democrazia e libertà! Ed è con orgoglio sincero che posso vantare che alla sua realizzazione ha contribuito anche il sudore di Ruggero Concone, giovane socialista italiano.

Nel 1998 m’informai ed appresi che esisteva ancora. Sono oggi ancora più contento – mi sono già commosso abbastanza – di trovare su Internet che non solo funziona, ma che si stanno facendo interventi di lavoro volontario per il suo miglioramento.

 
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