Il diario di corsa di Daniele. La corsa a modo mio: passione, emozioni, amicizie, Scritti, foto e commenti delle gare mie e del gruppo dei miei amici, qui poche volte si parla di risultati importanti e molte volte invece di risultati modesti però ottenuti sempre con tanta passione e tanto impegno.
(cliccate play qui sopra e leggete ascoltando Hurt, versione J. Cash)
Avevo già sistemato le ultima cose, la borsa con il cambio fuori della porta, i guanti e la cuffia sulla mensola in marmo del termo, pronti a essere indossati , le scarpe fuori della porta per non lordare il parquet. Mentre riaccosto la porta incomincio a digitare la sequenza dell'antifurto, ho 20 minuti di tempo per chiudere la porta, raggiungere il garage, prendere la Focus, fare i 10 minuti di strada e arrivare a Pecetto dove mi aspettano gli altri, c'è in programma di ripetere il giro del trail che abbiamo organizzato a inizio del mese in maniera autogestita, all'ora io avevo fatto solo il giro corto di 12 km oggi dovrei finalmente riuscire a farmelo tutto quanto. L'antifurto inizia il suo countdown, -beep...beep...- esco afferrando i guanti e la cuffia con una mano, avvicinando la porta dietro di me, mentre con il piede destro cerco di infilare una scarpa e con la mano libera cerco le chiavi. -CLACK.- Lo scatto della serratura della porta dietro di me, nell'istante in cui la mia mano raggiunge la tasca, vuota. -Le chiavi! Sono dentro, nella porta.- Panico. Guardo il soffitto, la porta, mi frugo nervosamente tutte le tasche, niente, mi infilo le scarpe, poso tutto quanto e incomincio a passeggiare nervosamente nell'atrio, scruto più volte la mia immagine nello specchio come se quel mio doppio, riflesso, potesse rispondere alle mie domande. L'unica cosa certa è che ho con me la chiave della macchina ma non quella del garage. Posso forzarlo? Non si chiude mai bene, si, ma non abbastanza da entrarci da sotto. La chiave di scorta, è dall'Antonietta, mia suocera. -Vado di corsa, la prendo, torno correndo, recupero le mie chiavi dentro casa, è...No! Troppo tempo non ce la faccio.- Avanti, indietro, per l'atrio, incerto su cosa fare, intanto i minuti passano. - Posso forzare la porta, una finestra.- No, assurdo, già ho avuto i ladri ci manca solo che mi scassino casa da solo. Ormai è andata, non ci vado più. -Basta, ecchissenefrega, possono pure correre senza di me, o no? Anzi, sai cosa ti dico?- Si, tu che mi osservi da quella parte lì e che fai tutti i miei stessi movimenti. - Mi sono proprio rotto di sta cazzo di corsa, posso farne a meno di correre tutti i santi giorni.-Ah, si. Adesso vado, con calma, dall'Antonietta, mi prendo le mie chiavi e prima di tornare a casa mi faccio anche un giro, vado in piazza a prendermi un bel marocco . -Che non ho manco fatto colazione stamattina!- Mi avvicino e mi guardo negli occhi. -Cosacazzostodicendo?- Parlo da solo, non sto muovendo le labbra, parlo nella mente, ma gesticolo allo specchio come se parlassi con qualcuno. -Di corsa! Ci vado di corsa.- Tolgo il piumino, allaccio le scarpe, avvicino tutto alla porta di casa, apro il porticino e sono già in strada, iniziando subito a correre, mentre accendo il garmin. Bip, bip. -Ma, porca puttana.- Batteria scarica. -Affanculo.- Mentre corro, subito a passo spedito, mi faccio due conti: Kilometri, ora, tempo rimasto. -Si, dunque, minuti al chilometro. Vediamo se sono, diciamo, 3 km. Andando a 5, ho un quarto d'ora, un po' meno. Potrei, ma se sono di più di 3?- Tra tutti questi calcoli, improvvisamente, come se mi avessero tolto un velo da davanti gli occhi e potessi vedere chiaramente davanti a me, come non ho mai visto prima. (questa poi la rivedo, che fa cagare) Mi viene un sospetto (quindi il vedere chiaramente non centra un cazzo) -Non è che sia il mio subconscio a crearmi degli impedimenti?- A farmi fare delle cose sbagliate pur di non andare a correre? Come se volessi smettere di farlo a tutti i costi ma non avessi il coraggio di metterlo in pratica. Una sorta di sabotaggio inconscio.
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Daniele
