Libera i Sahrawi!
Campagna per la liberazione di tutti i prigionieri politici sahrawi detenuti nelle carceri del Marocco e del Sahara Occidentale occupato, in occasione dello sciopero della fame iniziato il 31 ottobre 2011 dai sahrawi detenuti a seguito dello smantellamento del “Accampamento della dignità” a Gdeim Izik (8 novembre 2010). Contro la repressione e la violazione dei diritti umani fondamentali nei territori occupati dal Marocco e per l’autodeterminazione del Sahara Occidentale.
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Post n°24 pubblicato il 13 Dicembre 2011 da ANSPS
In seguito alla loro partecipazione all’accampamento di Gdeim Izik, i 23 detenuti politici sahrawi hanno messo fine allo sciopero della fame che durava dal 31 ottobre 2011 e che è durato per 38 giorni, durante i quali hanno sofferto ogni conseguenza di tale sciopero. Dopo il dialogo avuto con i prigionieri, Mohamed Sabbar (segretario generale del Consiglio nazionale marocchino dei diritti umani) e Abdeslam Zaria (membro del medesimo organo e direttore centrale della direzione generale delle carceri marocchine) si sono recati presso la corte militare permanente a Rabat per accelerare i processi e per assicurare che si svolgesse un processo equo e per permettere ad osservatori internazionali di assistere a tutte le fasi del processo. Inoltre, si sono impegnati a garantire la scarcerazione provvisoria di Mohamed El Ayoubi e di Ahmed Daoudi che soffrono di alcune malattie croniche.
I prigionieri hanno pubblicato una dichiarazione per annunciare la fine dello sciopero : "E’ per questo che abbiamo deciso di mettere fine allo sciopero della fame che abbiamo cominciato il 31 ottobre per la rivendicazione dei nostri diritti ", dice il loro comunicato, nel quale inoltre hanno ringraziato tutti coloro che li hanno aiutati da vicino o da lontano. “E dal canto nostro ringraziamo tutte le associazioni, le organizzazioni, i comitati internazionali, parlamentari, i giornalisti, scrittori, professori, studenti, artisti …senza dimenticare il ruolo fondamentale del Parlamento e della Commissione Europea, le ONG internazionali, nonché i media e i movimenti di solidarietà, attraverso i quali noi rilanciamo ancora il nostro appello alla comunità internazionale affinché duplichi gli sforzi per fare in modo che il Marocco rispetti i diritti umani nel territorio del Sahara Occidentale e liberi tutti i prigionieri politici sahrawi detenuti nelle carceri marocchine”.
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