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Un blog creato da Roberta_dgl8 il 16/07/2010

La vera me stessa

i miei pensieri

 
 

IL PIŁ GRANDE DI TUTTI

Fabrizio De Andrè

 

 

Lampi di felicità     

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ricordi belli

 

                      

 

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l'Autrice del blog:) io     

http://digiphotostatic.libero.it/Roberta_dgl8/sml/1b62d1ce68_8237356_sml.jpgo

 

l'amore non è "sobrio", ma è sempre brillo !

l'amore non dice "faccio quello che posso".

(ma scala le vette dell'impossibile). 

sempre io :)

https://youtu.be/aTyevqO2cfQ

 

CLASSIC BLUES

 

UNA POESIA PER ME.

                       A Roby

Non mi lascio trascorrere, ne tagliare

ho vita

che mi percorre le vene, i pensieri,

la quantità immensa dei bagagli

pagati con sacrifici immani

Porto tutto con me

e assecondo il sole

Lo mangio persino

mentre fa il suo giro

decollo

E plano, 

bambina tra frammenti di vetro,

mi sollevo e scendo

Sulla pista dei volti

che mi hanno voluto bene,

che si sono caricati tamburi di latta

per risuonarmi nel cuore

e ridermi dentro

nell'atterraggio

Con un suono esile e un amore potente


(Joe/Tobias - blogger)  

 

CLESSIDRE

penso che il bene alla fine diventa ORO e le cicatrici possono rendere una superficie ricamata dall'esistenza autentica ... (Several, blogger)  


Perciò, Roberta, bisogna stare attenti a non deprimersi per la sconfitta, ma valutarla come un'opportunità comunque tentata nella buona fede della sua riuscita. Non avere rimpianti, è ciò che conta, come credere ancora ai miracoli, se desiderati.         (Gaza17, blogger)                                                       §

La solitudine è un drago che brucia tutto. Ma dovremmo considerare la legge della fisica: nulla si crea e nulla si distrugge. Così anche nell’animo umano ciò che (ci) brucia sarà un diverso av-venire.  Am Archetypon (blogger)                                                 §

epimetea- la ricerca della realtà
la -sconfitta- è un nido adeguato 
per confortare l'attitudine della fenice,
l'aria il moto del suo volo potente. emma01 (blogger)

 

Sogn(h)ippy    

 

{ Cerchi la felicità dappertutto. La trovi nel tuo sorriso che si riaccende. Anche nel buio, dove c'è sempre una piccola scintilla, una piccola lama di luce in contrasto. In questo mondo, dove tutto sembra crudele e doloroso, proprio là, nelle notti oscure, quando i giorni non sono gioiosi come vorremmo, nel nome di chi amiamo e nel modo in cui i tuoi occhi brillano. E sai una cosa? Questo porta altra luce, altra ed altra ancora. La più luminosa di tante stelle. }

Regalo di tantestelle (blogger)



Pulisci e pensi, ascolti il soliloquio ed entri in una giostra difficile  da starci sopra... cara Roby, il tuo cammino è così difficile ... Per quello il blog è una valvola di sfogo: perchè porta coi piedi a terra quelli che se ne stanno a fare troppi voli pindarici ... Tu sei la testimonianza fragile e potente di una realtà di tante altre donne che se ne stanno zitte e non hanno voce ... se torni è sempre da te che torni, mica in un posto inospitale, bensì nel tuo piccolo nido di parole difficili ma piene di amore e compassione. 

(Several1 blogger) 

 

2015/2011 (MATEMATICHE)

LO RIMETTO :-)

 

 

AREA PERSONALE

 

Messaggi di Maggio 2016

*

Post n°1156 pubblicato il 29 Maggio 2016 da Roberta_dgl8

Un'estate "fa", a ricongiungersi con quella che verrà...

nel mio scrigno dei ricordi

protagonista,

del sogno più bello della mia vita

che mi ha vista essere

e sentirmi,

la donna più felice della terra.

 

Qualcosa di estate, in primavera.

 

(S. - hai visto che l'ho rimessa?)  :-)

 

tornerò a quelle dune ..

 

sì.   i sogni più grandi e belli, non muoiono.

 

 
 
 

Maggio 2016

Post n°1155 pubblicato il 29 Maggio 2016 da Roberta_dgl8

Il post, praticamente se lo è mangiato "libero", perchè non mi faceva inserire

l'immagine, e l'ho dovuto snellire, praticamente

è venuto la metà di quel che avevo scritto.

Il proverbio non mi aiuta, affatto:-)

le foto, le uniche decenti, sono al contrario

e non mi riesce di riaddrizzarle.

Stai a vedere, CHE, per dar la mano troppo indietro,

rischio di perdere quel che ho di tanto bello? ...

raccolgo tutti i pezzi del mio sogno, -

ci riuscirò - tornerò a far foto belle.. bellissime!

se non ci riuscirò ci penserà la scrittura se non ci riuscirà

più nemmeno lei ci penserà la mia vita!

per ora,

di seguito il mio saluto a questo nuovo maggio,

con una rosa del roseto comunale all'aventino..

e poi una foto della bocca della verità.

Le mie cartoline da Roma.

 

A presto !

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Roseto_di_Roma_Capitale

 

***************************************************************

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Bocca_della_Verit%C3%A0

 

 
 
 

Post N° 1154

Post n°1154 pubblicato il 29 Maggio 2016 da Roberta_dgl8
Foto di Roberta_dgl8

Maggio non andare via. Fermati. 

Non sei ancora arrivato. Sei appena apparso in un cielo terso e meraviglioso.  Come se portasse ancora un fulgore invernale - e volesse risplendere ancora e nuovamente. Maggio. Che mi hai voluto restituire tracce d'inverno, io che volevo un soffio di lustri, indietro, uno smalto scuro, i capelli, lisci. Vestitini preziosi e svolazzanti. Maggio, che mi riporti a me, che nemmeno me ne accorgo. Con questa tua aria preziosa a dire... meglio così.. fra poco roventi respiri farannno rimpiangere questo venticello onesto che spettinerà spose, farà svolazzare  abiti da cerimonia, colpisce ancora le fragilità di chi si è scoperto troppo e chi si aspettava qualcosa di canonico che è stato solo qualcosa di intermittente. ... Maggio. Meraviglie di un cielo turchino, che solo tu puoi. Che solo tu sai. Rose a fiorire, meravigliose. Sogni mescolati a rose in una Roma struggente meravigliosa sempre nuova sempre più eterna, più svilita e sporca che mai a risorgere da se stessa, in quei colori appesi sui muri antichi ed eterni, roselline e rose, fantastiche ad intrecciare ancora i miei sogni. Che sono caduti, frantumti.. polverizzati nella terra .. ed ora, risorgono dentro me, in altro modo. Con queste rose, coi gelsomini, con l'odore del pitosforo che sembra uscito da una magia, dopo il freddo e l'acqua battente, il vento di marzo a maggio, eppure appare. Con l'afa di un luglio lontano, ma vicinissimo, ad improvvisare prove tecniche d'estate.

Un cinguettio animale piumato, che di poetico ha dentro se la sua natura musicale. La felicità di una musica che si suona per chi la vuole ascoltare. Sentire, ricomporre. Certo.sì, l'armadio è in ordine. I miei capelli asciugati poco, si sono calmati.. la mia spettinatura e i ricci nascosti. Si calmano come le onde del mare. Frammenti di stella, caduti dentro, a cercare stelle marine, in un fondo, in una soluzione ancora ad uscire fuori. Come rinascere appunto. Ci sono ancora cassetti, da sistemare, mobili da svuotare. Tutto ha un suo tempo, tutto avrà un suo tempo. 

 negli intrecci della mia vita, si è intrecciato un sogno. Il mio sogno, --- il più grande di tutti. Violento, beffardo, meraviglioso e tragico, nella sua realtà.. sì, ho avuto un sogno reale. E si è frantumato.. ma ora, io magicamente l'ho ritrovato. in questo maggio, in questo vento onesto, fresco a consolarmi, per qualcosa che non so' cosa sarà, - a dirmi - a fare in modo che io ritrovi la calma,  ---- il bello della vita forse sono proprio le variabili.

 

Nei sogni, vorremmo che tutto si ricucisse come per magia... e lo vogliamo talmente forte e tanto, che sentiamo che ciò può avvenire.

Maggio e i il roseto comunale, con il mio Matteo, coi suoi calci, le mie tristezze/consapevoli.. nuove e mute. A guardare sui sanpietrini, e sentire un effluvio nuovo, che si mescola con me, sale dai miei passi, e  i monumenti, - con una magia e un perturbamento nuovi, che sanno ancora restituire possibilità di vita.

 

E di nuovo una luna potente e meravigliosa a dirci la verità-  che volevamo andare oltre - che volevamo camminare col cuore - ma soprattutto coll'anima.. su quella  panchina, timida e sperduta nel tempo, in un altro altrove, dove tutti gli anni, se ne stavano abbracciati, insieme a tutte le paure, e le cose non vissute. che volevano viversi a tutti i costi.

 

Il mio sogno più grande, che parlasse la lingua più dolce di tutte, che squagliasse tutte le chiavi, per aprire le porte di ogni possibilità..  la scalata dell'impossibile.. frantumare ogni certezza - distruggerla, per poi d'incanto ricostruire - nuove possibilità, in cui tutto ciò che era, resta, ma si trasforma, come la più grande delle magie, ma la supera la magia stessa !!!!  ebbene, mi accorgo, CHE, solo la scrittura, a me, aiuta.. in questo. Mi sorrido davanti a questa tastiera magica, che non è pianoforte haimè, che non è linotipia, haimè, che  è solo il mio notebok che è solo un portale, --- che ringrazio, comunque a prescindere, al quale sono eternamente grata!

 

la scrittura mi porta verso un mare calmo. la scrittura mi fa affacciare dalla finestra di casa mia e  percepire un vento nuovoe parla una nuova ed altra lingua.  Che mi fa ritrovare me. Che si tinge di nuovo. Come una settimana fa, che ho visto con gli occhi del sogno, ancora, più reale che mai, il mio foro di augusto. Il foro palatino, con il mio ragazzo calmo e sereno, in una Roma sospesa nel tempo, in cui io ero un'antica romana liberta con suo figlio, nobile.   La mia macchinetta era scarica della sua scheda. E nella memoria c'erano poche possibilità di far foto. Non importa. Ho camminato con i fallimenti familiari, sopra quelle pietre eterne. Mi sono sentita piccola, nell'immensità di un cielo terso, in cui l'eternità della civiltà più grande e potente, univa - oriente ed occidente, con la dolcezza di questa italia, con tutte le lingue del mondo. Le chiese, si innalzavano insieme a ciò che resta di questi monumenti, che nulla ha potuto scalfire. In cui il tempo si è veramente fermato ed in cui quell'immensità si accende di una nuova tristezza, per non aver saputo esser compagna del desiderio più grande. e ho cercato di spiegarlo ieri, al mio Matteo. . 

Riuscire a sopportare le delusioni, riuscire a vedere e sentire le cose come sono veramente, riuscire a sistemare la vita mia per quella che è, riuscire piano piano a concedermi piccole possibilità ancora a volercela fare, nel tramonto che mi aspetta, fare piano le piccole cose, come mi scriveva qualcuno (:-)  ) fare, è prendersi cura, io allora sarò una donna serena.

Riuscire a non provare nessun rancore, per ciò che comprendo, che quando papà - diceva a me piccola, troppo, di non aver paura di usare l'intelligenza, era questo, forse.. e mi dico, e lo dico, avrebbe dovuto abbracciarmi forte, ma non poteva, - non se l'è sentita. stava morendo.

Allora mio mi dico, e scrivo, che quell'abbraccio mi è arrivato in altro modo. Sì. Mi è arrivato sospeso nel tempo e con tutti i miei sogni del cielo, - mi è arrivato con un'intelligenza più alta di tutte, anche se, devo riuscire a sistemare il fatto che ognuno di noi, è storia a se, esperienza a se, senso a se' ... e ... non sempre accade, ciò che vorremmo accadesse... perchè - forse è un impossibile a cui altri, tendono in altro modo.

Lo so' amici che non si capirà. E non me la prenderò affatto, SE, non vorrete arrivare alla fine.

 

Vi consolerò del mio scrivere, ingarbugliato, con una scaletta musicale deluxe, che fa parte della mia vita, e di tutte le mie età, quelle che ora, riprendo, grazie anche alle emozioni alle esperienze che la vita mi ha regato, di cui fanno parte, anche le persone che condividono questo mio diario virtuale/ ma reale, fino al midollo :-)

 

Oggi andrò a pranzo dalla mamma. Sì, sono sua figlia, una figlia imperfetta ed impiastro. La mamma è salva, è ancora qui con noi, e sta andando a fare la radioterapia da sola. E' ancora quella bambina biondissima che tiene tra le mani un fiore. Solo che il fiore è un canadese ora e non c'è una villa con un prato intorno ed altri bambini, ma un ospedale, dove lei si reca da sola, in macchina.

Ripenso a come le cose sono diverse e cambiano. Eravamo ai parioli lo scorso anno, non aveva ancora avuto per la seconda volta la stessa malattia, e la pensione era ancora lontana.. erano ancora lontane tante cose - e gli intrecci erano diversi.. ma la vita è bella per questo, bellissima e tremenda al contempo..

andrò a prendere l'acqua se ce la faccio.

Domattina a fare l'ennesimo buco nell'acqua, anche se non voglio ... dirmelo prima  è una scaramanzia, - che mi auguro proficua. L'ardeatina è lontana, - ma io - ci credo.. non smetterò mai di credere in una possibilità per il mio Matteo. Anche se sono un impiastro imperfetto.

E poi la revisione, i bolli, e il passaggio di consegne tra la vecchia scuola di Matteo e la sua nuova scuola.. e poi, io a far pace con tutto, a far pace con me, a perdonarmi per perdonare, per intraprendere la nuova strada che mi aspetta.. e felice di aver camminato ed essere arrivata, fin qui.. - felice non è la parola giusta.. mentre sbatto gli occhi, mi vedo ad un anno fa.. in questo giugno che sta arrivando, in quella stessa strada ancora, con delle scarpe che non ho più.. ma ora ho un armadio in ordine, e ripercorrerò  - forse quella stessa strada per vederla e sentirla dentro me, con qualcosa che fiorirà in me, in altro modo. una nuova consapevolezza, a mettere sul mio cuore e far fiorire su di lui e nell'anima altra bellezza ancora.. per farlo diventare ancora più grande.. che fiorisca sulle labbra, il mio amore nuovo, che sia ad ogni sbattito di ciglia, che sia in ogni spinta nuova ed in ogni nuovo passo.

 

 

serena domenica.

 

Roberta

(segue play list al post)

https://youtu.be/Vel8aveb7iw              bellissima :-)

https://youtu.be/KEeFNvvR-ng             grunge ... suggestivo

https://youtu.be/Jv38qqpkE14             blues di casa....

https://youtu.be/6vpOHq8bkzA            viaggio psichedelik blues !  :-)

https://youtu.be/DnGdoEa1tPg            giorni solitari (metal etnic)   - MIEI

https://youtu.be/AJtzpVNqgl8              MetalDom made in Roma

https://youtu.be/gKhu7AoXp34            idem 2

https://youtu.be/8TMU9UEOjLQ           idem 3

https://youtu.be/cNTtMbXC5jE             MetalClassic (splendido pezzo).


https://youtu.be/owddukdxFv4    m.e.r.a.v.i.g.l.i.a.  (grazie! ad una bloggher e/p.:)


https://youtu.be/i1I0Dcvu75Q   Genio conterraneo - post (mogol)

https://youtu.be/HYXZuiSR6zo   2

https://youtu.be/bY_MIXsGcpM    3

https://youtu.be/xiKlDC2gmPw       4

https://youtu.be/CTTjzmWt8xQ        5

https://youtu.be/-D3yYfXraZE             6


https://youtu.be/p9PAuWV-Vn0    sogni meravigliosi senza tempo, nè età

https://youtu.be/m-yvdIHOdxw    sogni meravigliosi senza tempo nè età 2, che fanno parte dello scrigno della mia memoria. abbracciati al presente protesi al futuro.

 
 
 

Post N° 1153

Post n°1153 pubblicato il 27 Maggio 2016 da Roberta_dgl8
Foto di Roberta_dgl8

Non mi spaventa la pesantezza della consapevolezza.

Non mi pietrifica - come a volte accade, è accaduto, - che nel letto, io non sia più di carne ed ossa, ma di pietra (a volte è accaduto, appunto). 

Non mi pietrifica, non mi spaventa. Mi intrisce, forse. - E allora, questa consapevolezza, che risulta pesante per l'anima ed il cuore, - mentre la codifico, tra me e me, - la allegerisco con la scrittura. Motivo primario, poi, alla fine dell'esser qui, e poi, ovviamente e naturalmente esser letta. Condivisa. Sebbene, a volte, non avrei voluto mettere i commenti, sul blog. Lo ammetto. La consapevolezza mia, deve sempre camminare di pari passo con una sincerità spiazzante, lo ammetto a volte anche per me.

Ma non voglio perdere il filo, il senso di questo post. 

Mi sono svegliata dopo aver dormito di sasso (sempre pietre:-) - ma in senso buono... come avvolta in liquido amnoiotico fuori tempo, nel tempo, io. Con me. In questo liquido da adulta, soporifero, ho forse fatto un viaggio nel tempo.. nel mio mare interiore, ho visto un volto, sopra a tutti. non ricordo altro. Mi sono svegliata sudata.   In questo maggio stranissimo, che stringe ancora la mano ad un inverno, nonostante il sole, richiami ad una prossima estate.

chiedo venia, scriverò male. Di palo in frasca confuso. Come un bambino, che da un albero non sa che frutti prendere e li prende alla rinfusa. Il bisogno/la colpa/la voglia. Di scrivere. Di alleggerire l'anima. mia.

Dicevo. Mi sono svegliata dopo il viaggio, di tutta una vita, - consapevole. Con una consapevolezza dalla bocca impastata - la mia. Un caffè e latte, scuro, un cornetto alla marmellata.   Gli occhi velati - nonostante la luce, e nonostante l'acqua gelida. 

Vestita troppo leggera. Ma il corpo a dirmi, ce la fai. Ritroverai questa abitudine, stai tranquilla. E' maggio, nonostante questa tosse antipatica, che è meglio andare a fondo e sapere. COn una lastra di routine. Caro Diario. Dovrei lavare i denti, subito. Lavare i capelli, immediatamente. Portare questa autoutile, a fare la revisione (truffa italica, ma siamo un'europa unita in tutte le truffe, direi, la sintesi è approssimativa, - non ho dialettica a sufficienza, e non mi va, forse). Poi il lavaggio, è orrendamente sporca. E poi andare a sistemare il fatto dei bolli. E' già il secondo che non pago. E lievita. Ma dovrei - potrei almeno non pagarne uno. Nella mia nuova condizione. Di separata. Con figlio con handicap a carico. Fa brutto scrivere così, è il mio diario.  La bellezza, ci sta anche nella consapevolezza più feroce, me lo sono detto prima, mentre scaldavo il caffè, di ieri. Che il mio caffè è buono pure riscaldato.

E mi dicevo, riagganciandomi ad un pensiero di prima - di stamattina, in cui la consapevolezza risultava essere disarmante ... CHE no, il mio sogno yippie non è morto e seppellito. - Perchè si aggancia a tutte le mie età a venire dopo. Che metterò ancora quel vestito a fiori, - che sarà come nuovo, e magari sotto non ci andrà niente, e magari camminero ancora abbracciata a qualcuno, senza età... che non guarderà nessuna, come ero a 15 anni, fiera e piena di estate addosso, - che - saremo soli io e lui in mezzo alla gente, a trastevere, forse, e comunque NO, non ci saranno altre interferenze, di nessun tipo. QUindi il sogno è vivo. e non vegeto, ma rigoglioso.  Ne sorrido, dopo aver fatto in modo che il mio mare, interiore, abbracciasse ed irrompesse, sulle palpebre un poco stanche dei m iei occhi, nella sacca degli stessi. A riempire di dolcezza per altri mari che ho conosciuto, e che non potrò e mai posso dimenticare.

ma arriva di nuovo lei la consapevolezza a dirmi le cose. Le vedi? mi dice. E'tutto così chiaro.

E palese, e lo sai. E tutto ti è servito per capire, ancora e ancora e ancora. All'infinito capire. Tutti questi anni, a far pace.

dicevo, appunto, dei "bolli". Devo andare all'aci, e chiarire, la questione. E devo farlo. Sono "morosa" di uno , e quasi dell'altro. ... Ed io invece vorrei essere sarei voluto essere potevo essere un'altro tipo di morosa!

insomma, devo fare queste cose, oltre a tutto ilr esto, che faccio a metà. I letti, il bucato, me stessa, i capelli, --- e non mi va.

Mi abbandono qui davanti,a sistemare le consapevolezze, che non sanno di ferocia, ma di vita. La mia.

Non resisto più... non guardo indietro... no. Se non per una sorta di carezza e di dolcezza, e di possibilità. Racchiusa in una voce innamorata. In un dejavu, speciale, --- in un sogno vero, che ho avuto. Che ho voluto... che mi ha sfiorato, accarezzato, che è cresciuto con me.. e dentro di me. 

ci volevo rimanere dentro. Volevo rimanesse dentro me. Per sempre. Ma la parola per sempre non esiste. Me ne sono accorta, me ne accorgevo quando dal finestrino in bianco e nero di un'infanzia smarrita, - giocavo con le luci del sole e viaggiavo nel mondo psichedelico, e mi dicevo, fermati tempo! ferma io! ero precoce, nel capire e sapere, che la felicità era quella. Non ne ho conosciuta un'altra.  E non voglio divagare. Mi dicevo che nonostante tutto, poteva andarmi ben peggio. La consolazione non c'entra. Portano solo l'iniziale della stessa lettera. CONSAPEVOLEZZA. Di nuovo. A dirmi CHE, mio figlio poteva avere altre patologie correlate. Certo una ce ne sta. Lo dico forte e chiaro, senza risultare spudorata per lui e con lui, è il mio diario VERO. non sono qui solo per cazzeggiare e chi lo fa buon per lui e buon pro gli faccia. ho cazzeggiato (e cazzeggio tutt'ora, sono la nipote di mandake di proiettiana memoria , e lo febbre perenne da cavallo MA), - bisogna che riaddrizzo la vela totalmente e con tutte le mie contraddizioni, e con tutta me stessa, e tutti i miei anni (il post verrà na' chiavica, non importa).  Insomma il mio ragazzo, ha un'altra diagnosi accompagnata, ma è colpa mia, della società della scuola, dle mondo, imperfetto. Che non riconosce, la minorità ... di chi è più fragile. NO. siamo fatti così. Ed io non ho retto, ho di nuovo bisogno di dirlo. Che potevo fare? io? enon mi piango addosso. Lo curo, lo alimento, lo tengo pulito, lo accolgo come posso, lo amo con tutta me stessa, ... MA A volte, devo andar via, da lui. 

Perchè  a volte, sono più piccola di lui, talmente piccola da scomparire e farmi assorbire da un sogno a cavallo del tempo.

Allora poi, devo riaddrizzare questo albero. Sant'iddio. Allora poi torno guerriera, e le lacrime si ritraggono. E l'autismo diventa la fossa dei leoni, che combatto da sola e il mondo, l'arena. Che quasi sempre è col pollice giù. Già. 

non ci gioco con le parole, ma le uso per risalire, per uscire dalla tempesta, interiore, che mi vede protagonista, di una realtà. Che non resisto più a volere diversa. E' questa. Questa è la mia.   Sento solo un richiamo di un passato che ormai è sangue, insieme ai globuli rossi e bianchi, c'è tutto il passato. anche quello più recente, che mi ha vista stordita da un sogno ... completamente rapita.. in una vita parallela che volevo far combaciare come i binari quando si incontrano. Sì.

Poteva andarmi peggio. Epilessia, ix fragile. Ed altro. Il mio ragazzo è perfetto. organicamente. Non è epilettico, non porta altre patologie. se non quella di un "ritardo", - dovuto al suo autismo.   Ne vedo di ritardi, senza consolazione, di chi, ha deciso di tranciare con l'intelligenza asservendola alla cattiveria, al genio crudele e sagace di un intellettualismo becero e cinico, deputato solo ad un certo tipo di bellezza a senso unico. Respiro. Sognando un brasile possibile, una casa fronte spiaggia, ragazze libere per il mio Matteo, musica da sogno, pascoli liberi, e via discorrendo.    I miei sogni sono intatti.  Resto qui, a nutrirli. CERTO.  la scuola è finita E non andiamo in PACE. sono in contatto con un'azienda agricola.   Sull'ardeatina. Ci vado lunedì. Potrei far fare un corso estivo al mio Matteo. Mi auguro di averne la possibilità.  Sennò lo porterò al mare, di pomeriggio, in quel di questo tirreno che mi ha vista sognare talmente forte, da farmi volare. Da farmi essere la più felice delle donne. 

Ho avuto moltissimo!, sono stata felice. Ho riso così tanto. A spasso nei tempi, ho visto tante cose belle. Di questa italia Unica - ho riso tanto, ho amato, non ricambiata, ma mi hanno accarezzata e tenuta da conto, per unpoco.

So' che l'ex marito legge.   Anche se non la rispetta. la legge. Legge.

Sono fiduciosa. Nonostante tutto. Devo solo raccogliere tutti i pezzi. E' un maggio freddino e lo ringrazio, comunque. Perchè questa aria, onesta, sincera, spero (di una speranza nuova e forte) possa darmi la forza, PER, andare verso un'estate incognita. DOVE. non sono più quella di un anno fa.  Sono altro, adesso.    Porto addosso ancora tutte le mie primavere e gli inverni. E gli autunni e tutte le altre estati. Mi pare di incollarle. Di sentirmele dentro tutte addosso, a dirmi che sono sola. In una nuova solitudine di consapevolezza. Che deve assolutamente guidarmi, nella mia quotidianeità - a far pace - con la scrittura ed aiutarmi, per ora e finora, e fin quando sarà necessario.

Voglio e posso rimettere a posto, tutto e piano piano. 

le spinte del cuore e del sangue, devo tenerle da conto, bene - e non buttarmici a capofitto, che non serve.. non serve a niente. Perchè ho tutte le risposte scritte dentro di me. Il sogno, appunto mi aiuta a capire, quando la realtà se ne discosta troppo e a dare il giusto valore e la giusta lettura alle cose.

Mi accorgo mentre lo scrivo, che sono stanca, e che la scrittura se ne va, mi porta altrove, in una altrove che invece devo riprendere, e mi deve servire, per non smarrirmi. E non perchè non devo perdermi perchè è là che siamo tutti, ma bisogna --- che le priorità siano chiare.   sia chiaro, ciò che non ci giova.. sia chiaro, e palese, la nostra importanza.   

Sono molto importante.   Per me stessa.   Non è una questione di esser bella persona...

è questione di essere importante.   Quella bambina CHE gioca col sole.. ora va a spasso con suo figlio.   Lo zaino non è necessario. E abbandono la paura. Ce la posso fare, così come, mi sono vestita stamattina, e ieri, senza età.   E i colpi dell'autismo che mi è toccato, come un caso, non crudele ma di casistica, siano una febbre improvvisa che si congiunge anche con la donna che sono, ORA, e riuscire a superare questo. Riuscire ad andare avanti, con diplomazia verso me stessa, senza farmi abbattere.. - che non posso e non devo... 

mescolare bene, ogni mia sfaccettatura, --- forse sono un diamante pazzo anche io e certamente!

:-)

 

e allora, tutti i pezzi metallari non li metterò...

voglio risplendere, come un diamante pazzo, e metterò i vecchi e cari pink floyd.

 

grazie a chi avrà la pazienza di leggermi.

mi sono riletta, mi fa bene.

Mi fanno bene, queste parole, mie.

Mi ha fatto bene, sognare ancora, e poi ancora svegliami dal sogno, che era solo mio...

MI fa bene, sognare ancora , una mano che saprà prendermi per non lasciarmi MAI, che saprà abbatterese se stessa... per volere a tutti i costi prendere la mia,

che alzo ancora, gli occhi al cielo, in una luna nuova di maggio, che non so' fotografare, se non con gli occhi e l'anima, che sembra stringere in un filo invisibile e farsi trainare da una stellina brillante là sopra. Come a dirmi. : siamo qui, Roberta, --- che la fai ancora, lo vedi questo filo? in queste notti meravigliose di un blu, indefinibile, perchè è mistero - nel mistero stesso, ma, non sei impazzita, affatto... il filo che vedi è la vita, che fa in modo, che questa stellina sia stretta stretta alla luna... che è scomparsa, ma tornerà. Insieme ad un sole di nuovo caldo, che non dovrà farti paura.. che non strapperà tutti i sogni che hai avuto, che resteranno per sempre nel tuo cuore.

 

Passo e chiudo.

https://youtu.be/0MDHv1xLnlM

 
 
 

una poesia, per me.

Post n°1152 pubblicato il 17 Maggio 2016 da Roberta_dgl8

A Roby

Non mi lascio trascorrere, né tagliare
ho vita
che mi percorre le vene, i pensieri,
la quantità immensa dei bagagli
pagati con sacrifici immani

Porto tutto con me
e assecondo il sole

Lo mangio persino
mentre fa il suo giro
decollo

E plano
bambina tra frammenti di vetro,
mi sollevo e scendo

Sulla pista dei volti
che mi hanno voluto bene,
che si sono caricati tamburi di latta
per risuonarmi nel cuore
e ridermi dentro
nell'atterraggio

Con un suono esile e un amore potente

Joe/Tobias (bloggher)

 
 
 

Post N° 1151

Post n°1151 pubblicato il 02 Maggio 2016 da Roberta_dgl8
Foto di Roberta_dgl8

Scrivi.

Scrivo a me stessa.
Sul  mio indirizzo mail, .  perchè il portale potrebbe cancellare il mio post. E quindi. scrivo sulla mia mail. Che non ho word. Da quanto mio cognato mi ha risistemato il pc, word non c'è. Così come altre funzioni. Ma non importa.
Uso il mio indirizzo mail. Poi copierò e posterò.
Scrivo a me stessa. Leggerete, ma scrivo  a me. Dal letto. Ho freddo. Questo maggio, sà d'inverno per ora. Ma non voglio parlare delle stagioni, signora mia. Che sentirle così forte, e dire, che tutto cambia, è solo il contraltare che cambiamo noi, e tanto. 
Le stagioni fanno il loro corso, sentirsele così addosso, sono i segni che lasciano ogni anno di più.
Ho freddo. mi sono rimessa a letto. Davanti a me, c'è l'armadio aperto, con un ordine sotto e sopra un casino orrendo. Non posso ancora sistemarlo, l'armadio, che dico a me stessa, dentro me, che non ho bisogno di nulla che è tutto in ordine, MA, non posso fare mente locale. Magari finalmente potermi dedicare alla sintesi scritta. Arrivare alla cima. E ricominciare un'altra vetta, diversa, stavolta. Una parete, forse, ancora più impervia, più Erta (Ro'b  - Erta, già), laddove la mia gloria, è il giusto riposo, anche scalando nuovamente, allenamento per poi ridiscendere e andare in vacanza, là dove la vacanza, appunto è vacanza metaforica. ma non solo !
Sono passata al mercato, prima. al ritorno da scuola.  Ho visto i fiori. Bellissimi; una sorta di viole del pensiero. A riempire i miei occhi di bellezza, a bere - i miei occhi bere dai fiori. Nel freddo onesto, a non voler pensare al caldo cocente di un'estate che arriverà. Tra un mese. - E, nei banchetti, - parei. A ricordami capalbio. Ecco, là . ma è solo un ricordo. Che passa in fretta. Poi un'occhiata ai colori dei vestiti. E' di moda, quel che ho:-) Si. Forse qualcosa servirebbe, in un ordine, che ancora non c'è. E allora eccomi qui, a coccolarmi con la scrittura, per fare il diario, e raccontare di me.
Di un autismo che no. - Non è solo strappalacrime e dolce letteratura, Amici.
Una brevissima cronaca. Quindi. Stamattina ho chiesto sul bordo del suo letto a Matteo, mentre lo aiutavo a vestirlo, se avesse freddo, con una felpa, che pensavo troppo leggera. Mi ha detto "no", - e  poi ancora, no no no no no - a raffica. Sentivo che stava montando un'ansia disarmonica, E, non ho fatto in tempo a schivare un suo calcio, a ripetizione, come un'arma. Ho imparato a gestire il dolore e trattenere le lacrime.
Già.                e poi.
Fuori scuola, mi chiede se può toccarmi le ascelle. Tipico della letteratura autistica medica. Dell'osservazione, dei figli, dei ragazzi come lui. Niente di sessuale. Si aggrappano come possono disarmonicamente, soprattutto se sensoriali (dicasi sensoriale, il "soggetto autistico" CHE, ha amplificati i suoi sensi, perchè ossessivamente non ha altro mezzo per entrare in comunicazione con l'altro - perdonate l'esposizione- sono una mamma non un neurologo neuropsichiatra), a parti del corpo, delle persone con cui sono più in contatto. Da piccolo infatti, alle elementari, toccava sempre le ascelle alle maestre. Ora lo fa compulsivamente con me.
Ora, non c'è nulla di male. Una due o tre volte. Quattro? cinque? , no. di più. Continuamente, e le sue mani non sono più quelle paffute di un bimbo. Sono quelle di un ragazzo grande, che se ne frega, se hai delle collanine, e se, te le deve infilare, le mani dentro la maglietta, in pubblico. Ovviamente, sono sempre piuttosto abbottonata, e gli dico di non farlo. Si placa, cerco ci dare spiegazioni sommarie. Ci sono le ghiandole del sudore, ci sono i linfonodi, non si fa. mi arrampico sugli specchi. Funziona. Ma a volte, no. Come stamattina, e allora scattano le botte. Se sono abbastanza brava di schivarle, si calma. Se gli sto a tiro, mena.
Ecco è servito l'autismo. Le sue disarmonie. A chi lo racconti? imparo a dosare il dolore, un genitore lo sa fare, gli viene da dentro, ancestrale. Porta i lividi, in silenzio. Il dolore, poi ad un certo punto, diventa pure risorsa per essere più forti, una risorsa da combattimento. Ma subentrano le paure. Dell'altro. Lo vedono! cosa pensano? che è violento? che è bene stargli alla larga? per fortuna (fortuna ? !!), a volte, tutto accade, senza che il mondo se ne accorga. Abbiamo fatto tardi stamattina, quindi niente folla fuori scuola, E, nonostante il mercato, erano tutti indaffarati ai loro banchi : siamo diventati invisibili. Forse c'è una nuvola, in questo freddo umido, - e nel sole bellissimo (lui sì!) di maggio, che si porta via la negatività. 
Lo lascio ad uno dei suoi assistenti, con la borsa del maneggio (deve fare un recupero causa campo scuola, e oggi l'altro suo assistente fino alle 18- respiro:-)) ), e me ne vado . Ormai nemmeno più la tristezza mi appartiene, se non una sorta di rassegnazione, che porto addosso - è il mio marchio, - misto all'ottimismo. Che disseta con i fiori e i loro colori, i miei occhi stanchi. I miei  capelli arruffati dalla nuova stagione e dai colori chimici, a lottare di continuo con le mie dermatiti, con la bocca impastata di sonno della sera prima, del caffè e del cornetto. Senza doccia, con le mie improbabili e piutttosto "datate ma ancora graziose" ballerine nere, e questo "impermeabilino semibrillucicante" che si mescola con l'asfalto, forse per quello nessuno mi vede.   Mi sento addosso a dirmi e immaginarmi, un giorno, con un nuovo impermeabile blu, di una nota marca inglese (è un mio sogno possibile, rido), - ma prima (sempre io nell'immaginario possibile), a trafficare con le viole del pensiero, in un improbabile (?) giardino o sul mio terrazzo?  - forse, e coi fiori. In un ordine ANCORA impossibile , al quale tengo testa, - con la pazienza. Ho dolori ovunque, non solo quelli di Matteo. Questo freddo, persiste,  aprile, poetico, e caldissimo, ha portato l'inverno a maggio (?). Già.
Vorrei fossero nodi, per legare e da legare, in una sorta ancora di possibilità... da traino, da traghetto, da salita, verso la stagione calda che verrà.  Non penso. A questo. VIVO, all'attimo e alla giornata. Quel che non potrei sopportare, E' il caos, del caldo.. con non ancora l'avvenuta sistemazione, anelata e sistemata sulla carta ad un anno. Maggio ti prego, vai lento, e portati via da casa.. il disordine e il fallimento... fammi consegnare le chiavi, finalmente.
Per darmi la possibilità di andare via dal limbo che mi trascina ancora in un inferno, interiore, malsano, paralizzante.

la casa è un delirio, c'è casino. Sebbene, sia in ordine col bucato. 
Matteo è tornato dal campo scuola. Sti giorni, non ci riesco a descriverli nel quotidiano del mio diario. Mi sono presa una piccola vacanza, di riposo delle membra, - ma io, non mi riposo MAI. devo lavorare anche per me!! per tutto quello che devo sistemarmi dentro, per quel che sentimentalmente mi accade, che non è una cosa solo legata al sentimento classico. ! IO sto davvero facendo un viaggio dentro me!  sono età delicate queste, verso un bellissimo tramonto... che va codificato, apprezzato, amato, --- va tessuto, come un vestito preziosissimo.. e senza tempo, dolce e chiaro.. finalmente. Ombroso solo a tratti.. quando ci si rannicchia dentro, e si sceglie - si scelgono le priorità. ma - MAI arrivo al traguardo, mai posso sistemare.   Riempirei due grandi valigie ORA (non le mie), e ci sarebbe lo spazio necessario.
Poi, in un lunedì nuovo, sistemerei i cassetti. La confusione sarebbe solo quella dell'ansia di "finire"... ma mi dico, con la calma, ORA, che devo averla la pazienza. Ti prego maggio... piano, e finalmente, arriva mio momento...non posso attendere più - giugno.. farà troppo caldo... ma devo pensare ORA. adesso. 
dicevo, del campo scuola di Matteo.  delle nostre passeggiate, in una roma strangolata dal traffico,nascosta, sempre di più.   come me bellissima. Ma nascosta, che non la trovi più... bella solo esteriormente --- che appare, per poi scomparire.. di nuovo.
Camminate sane a perderci e a sperare di mandar via le crisi comportamentali. E poi preparargli la valigia. Mi pare di non far nulla, e arrivo sempre dappertutto, mi perdo, mi inghiotto da sola nel tempo e col tempo, che scorre troppo velocemente, perchè sono io, piena di ansia malsana e non buona, per quel che mi tocca vivere. A stupirmi, di quanto la vita sia tremenda. Per me.   
chi mi conosce sa, le prove indicibili alle quali sono sottoposta, che non mi fanno ELABORARE il flusso delle mie scelte.

Sono stata bene senza Matteo, lui è stato bene senza di me. E ho fatto STRAbene, a dare la mancia (e che mancia!! - le mie scarpe nuove praticamente), al suo assistente, l'ho trovato pulito, mentre in macchina con le musiche del passato riflettevo sul fluire di tutta la mia vita. Un escursus che ho fatto l'altro ieri - nella gita nella macchina/pullmann/taxipersonaledimatteo, alla vigilia del primo maggio, IO, che un lavoro non ce l'ho più.... ma forse, non ho mai lavorato così tanto in vita mia !!! e il salario, lo stipendio, sarà l'armadio in ordine, a dirmi che è di poco che ho bisogno... sarà la calma - la serenità, lo stipendio, forse più alto della mia vita! il mio premio di produttività! :-)
guardo di nuovo l'armadio - ancora (misto), e sogno un baule ! :-)) in cui mettere tutti i vestiti che non sono i miei... 

vorrei sistemare la camera di Matteo. Comprare un'altra scrivania. fare riparare il suo armadio, divelto, preso a calci. Lo farò.
Così come ripulire la cucina. Lo farò.  
adesso vivo ora. C'è un bucato da fare, letti da rifare, riposare, tre libri da finire! sistemare il MIO di armadio, ancora nel caos. Non è il mio il caos, ANZI, io mi muovo con ordine, in un mulinello, ANZI, in più mulinelli... è chiaro, che poi scappo... divento una sorta di barbona, e in una sorta di barbonaggio fuggo, tante volte è avvenuto.. una volta mi sono pure vista, fuggire via, dal cortile... è normale mi dico; si non sono solo una guerriera che da sola, affronta più eserciti, ah, cara vita, altro che immaginazione, la realtà la supera , ed io ho tutte le lettere... la supero. Io devo stare anche attenta alla guerra più grande, che è quella di non andarmene fuori di testa, - da chi- per affermazione d'odio, mi vuole reclusa in un manicomio, perchè non sa far pace con la realtà delle cose, perchè non l'accetta, in ogni senso.
Vado avanti, racconto. Matteo è stato benissimo. Ha camminato tanto, - rivederlo, - è stata una bella emozione.

Stare senza di lui, anche. :-)   mi sono dedicata a me. In assoluto riposo, che poi, ho dovuto pagare dazio, naturalmente - ma è così.

Lavoro per me, e per mio figlio. Nelle strade del ricordo. Nell'escursus in una Roma - che mi rivedo nel tempo, quando ero molto diversa---- sì, la nostalgia ce l'ho è normale!!! il senso di colpa affiora, verso me stessa.---- no, non ce l'ho fatta, nell'impresa ciclopica di conservare anche il lavoro... troppi SE !!! che non c'erano di fatto.
Mentre mi concedo uno sguardo veloce a quelle vetrine... mi dico, che non ho bisogno di nulla. Che certamente, sicuramente, quando tutto sarà in ordine, un qualche regaluccio - nella moltiplicazione dei pani e dei pesci che ho imparato a fare, uscirà fuori dal miracolo, - che mi hanno tramandato i geni:-)  - ma ora, - non posso aggiungere altro caos.... che non voglio, si sposi poi, col senso di colpa, - che ingeneri altra confusione ! farò con ciò che ho...CHE è tanto... mi dico... sono brava alla fine, piena di risorse...

Non ho paura della solitudine (quella vera, CHE VIVO), - no. anzi, ne ho bisogno forse, per ritrovarmi. Ho paura di un 'altra di solitudine, quella a cui è costretto mio figlio, a cui siamo costretti entrambi, in un mondo che non CI vuole.
Penso alle risorse di un mondo completo in cui c'è davvero tutto. per tutti. penso a pezzi di cuore, barattati, nella mente. Penso ai meandri, meno neuroni, più cuore.
Ma sono solo i pensieri che giocano col sole, i miei.
Le consapevolezze, possono fare scoppiare il cuore, piantarsi dentro come pugnali. Possono paralizzare il cervello.. non far funzionare più nemmeno la praticità delle cose.
Perchè CERTA solitudine, sì, può essere terribile.   La consapevolezza di chiamarsi fuori da un mondo, che di fatto ti ha già tagliato fuori.
Troverò un piccolo sentiero? Sì ci penso che tutto sarebbe più facile, senza stare a fare tremila voli kafkiani. E perdersi nei meandri, come ha fatto il mondo nel suo potere, nella sua crudeltà, a livello di domino.  già.
siamo pochi. E ci sono (l'ho già detto) tanti posti vuoti. La confusione la sistemeremmo noi. Coi fondi che non ci sono per NOI, ma che ci stanno di fatto. Mi fa bene scriverlo? forse... quando davvero tutto sarà in ordine (devo star calma). Potrò andare al collocamento, e rimettermi in carreggiata, anche io? chiedere ai servizi sociali, SE, posso io fare un lavoro socialmente utile, che sono in una condizione di fragilità? - potrò farlo? Matteo andrà all'agrario... prima che diventi maggiorenne, potrò risalire, anche un'altra china? e mettermi nella condizione interiore, (io stessa), DI, sistemare, ciò che nel presente in questo mio presente ancora non c'è?. Si certo si vive alla giornata, ma io ho bisogno di costruire per salire, ancora. Perchè ho bisogno di una piccola risorsa di futuro, - per mandare via il senso di paura, terribile, che è tenaglia - tortura- NO, la mia vita non è un'agonia. Sono viva!   e voglio andare avanti. 
per ora passo, e chiudo.

Mi sono riletta per vedere se ci fossero errori madornali che ne semino a iosa , a far pendant con la mia vita.. in un bilanciamento che mi fa sorridere...
non ci sono tracce di arteriosclerosi, NO, ma solo un'autodeterminazione che mi permette di andare avanti, a seminare con queste lettere, quei fiori, che ancora non posso piantare.. forse non lo farò mai.. MA, magari farò post più brevi e concisi, dal mio scrittoio, regalo della mamma... ce l'ho in soggiorno, non ho bisogno di comprarlo... 

ho bisogno di cambiare la prospettiva e di fare in modo di non farmi schiacciare, e di vedere le cose, in un'altra luce..

voglio essere forte, come queste povere roselline, che hanno resistito  a tutte le intemperie della pioggia battente. Come quei fiori, che sembra non ci siano più... spazzati via da freddo e piggia, improvvisi. sento che torneranno... che si stanno risistemando, forse. Che tutto fiorità, di nuovo. in maniera differente, e certamente non meno bella.

per ora passo e chiudo.

con tre pezzi, a raccontare anche loro, i miei giorni. e le mie contraddizioni. Umane.






 

 
 
 
 

 

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VITA MIA (E SALVEZZA MIA)

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MA CHI HA DAVVERO LETTO?

Mamma, qui posso toccare tutti, vero?

MAXXI (Roma) 2 APRILE 2015

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LA VOCE DI CHI NON HA VOCE :

“Essere autistici non significa non essere umani, ma essere diversi. Quello che è normale per altre persone non è normale per me e quello che ritengo normale non lo è per gli altri. In un certo senso sono mal “equipaggiato” per sopravvivere in questo mondo, come un extraterrestre che si sia perso senza un manuale per sapere come orientarsi. Ma la mia personalità è rimasta intatta. La mia individualità non è danneggiata. Ritrovo un grande valore e significato nella vita e non ho desiderio di essere guarito da me stesso. Concedetemi la dignità di ritrovare me stesso nei modi che desidero; riconoscete che siamo diversi l’uno dall’altro, che il mio modo di essere non è soltanto una versione guasta del vostro. Interrogatevi sulle vostre convinzioni, definite le vostre posizioni. Lavorate con me per costruire ponti tra noi.” ( Jim Sinclair, 1998, autistico ad alto funzionamento)

 

 

 

Leonardo Da Vinci (studio di Leda)

Leonardo Da Vinci

 

Domenico Zipoli

 

 

SEMPRE CON ME

MUORE GIOVANE CHI AL CIELO E' CARO...

MA L'AMORE E' L'ANIMA E L'ANIMA NON MUORE

io e papà

PER SEMPRE CON ME

 

H H

 

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è chiaro che non è il rosario di Salvini (ma è meglio specificarlo).

 

 

 

 

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