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La sindrome di Stoccolma

Post n°449 pubblicato il 18 Dicembre 2017 da caiodentato
Foto di caiodentato

Il bandito gentiluomo si sa ha sempre il suo fascino. Come nel film con  Al Pacino. Quella mattina di un giorno da cani è successo giovedì scorso  in una  piccola  banca alla periferia di Roma. L'unica cliente un'anziana di 83  anni : il colpo dura un'ora  scarsa   circa,  e alla fine ostaggio e bandito si saluteranno molto affettuosamente.  Ecco i fatti.  L'anziana stava uscendo, quando hanno fatto irruzione nella banca due banditi, gridando la solita frase : Questa è una rapina tutti fermi!  Il piu' giovane ha detto alla signora di sedersi, e che non gli avrebbe fatto nulla. Nell'attesa che il complice svuotasse la cassaforte, la signora ha protestato che era cardiopatica e che voleva andare via, il bandito le ha risposto che non poteva e gli si è seduto a fianco per tranquillizzarla tenendogli la mano, promettendogli che non gli avrebbe preso la borsa che aveva con sè. E per ingannare l'attesa si sono messi a chiacchierare.  Il malvivente si è confidato che lui aveva piu' paura di lei, che rubava perchè era disoccupato e non trovava lavoro. La vecchietta le ha risposto che era vedova di un poliziotto e che quest'anno aveva  avuto ben quattro lutti, e che aveva un nipote della sua età anche lui disoccupato ma non faceva certo le rapine come loro, hanno parlato della loro vita con i minuti che sembravano secoli a passare. Avuti i soldi i banditi sono andati via,ma prima il rapinatore gentiluomo ha raccomandato agli impiegati di dare alla signora del tè  o un bicchiere d'acqua e che la accompagnassero in bagno, gli ha lasciato la borsa e la salutata con un bacio augurandogli buona giornata. La signora ha poi confidato ai giornalisti queste  parole: Mi ha trattato bene, come se fossi sua nonna, spero che non lo prendino, lo dico per davvero.

L'attaccamento degli ostaggi a un rapinatore spinse lo psichiatra americano  Franck    Ochberg a studiare il rapporto incomprensibile che lega vittime e carnefice. La sindrome viene così chiamata dopo una drammatica rapina a Stoccolma che durò ben sei giorni, dove emerse uno strano legame tra sequestratori e vittime,  totalmente imprevisto.

 
 
 
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