Raccontami di te..

A Mio Padre...


 
Il 18 Luglio 2002 è morto mio padre, di cui è necessario che vi parli perché nessuno può presumere diconoscermi senza sapere qualcosa di lui e del magnifico rapporto che ci univa.La sua morte è per me un trauma enorme, ed è come se fosse iniziato ieri, tanto è pungente questo dolore. Tra noic'era un'armonia... perfetta, una simbiosi totale, e benché melo sia goduto tanto e non troppo, ( aveva 53 anni ma con la lucidità e la memoria di un giovane di 30 ), non era ancora abbastanza e non era ancore il suo momento, ero ancora avido della sua presenza, della sua voce, della sua risata, di tutti quei momenti in cui la vecchia quercia non si era ancora piegata e mi donava ancorala sua pace. Era un uomo eccezionale, con il dono di farsi voler bene da tutti. Così brillante e generoso di sé che chiunque, uomo o donna, gli donava subito la propria amicizia, e gli apriva immediatamente il proprio cuore. Ora sto bene quando parlo di lui con qualcuno, e perciò scusatemi se lo faccio anche con voi che non lo conoscevate, madevo appunto farlo affinché voi possiate entrare meglio nel mio animo, e parlarne è anche un modo per attenuare un po' ilmio dolore. Forse ha ragione Orson Welles, quando nell'ultima battuta de"L'infernale Quinlan" ( un film bellissimo! ) fa dire aMarlene Dietrich: "ma che importa quello che si dice di un morto?" E' vero, malinconicamente vero, eppure i morti non chiedono nulla e non hanno che noi per continuare avivere, e le nostre parole sono le tracce più tangibili rimaste delle loro vite, poiché sono tracce vive, animate dal nostro affetto e dal nostro rimpianto, e ogni nostra frase diventa una stanza, affollata di suoni, di echi, dipresenze. Spesso mi addormento sperando di sognare mio padre, ma è successo solo poche volte. Che peccato non poter produrrei sogni a proprio piacimento! Allora sì che la notte sarebbe una festa, un risarcimento del giorno, ma a quel punto forse nessuno vorrebbe più vivere di giorno, la terra sarebbe immersa in una totale, felice letargia, e ovunque si stenderebbe un silenzio gravido di pace e di armonia.Con la morte di mio padre il mio tempo si è spezzato. E' un sollievo sapere che mio padre non abbia sofferto nel trapasso, e che sia scivolato nella morte lievemente, ma nonriesco ancora ad accettare che mentre lui moriva io non ero presente, e temo che non ci riuscirò mai. Le persone amate aiutano anche in questo: quando ci precedono nell'intollerabile morte la rendono più abitabile. A talpunto arriva la potenza dell'amore, capace persino ditrasfigurare il vuoto!. Verso la vita aveva un atteggiamento così bello e positivo che fino all'ultimo ha conservato la gioia di vivere di un ragazzo, e in casa la sua presenza erauna fonte continua di buonumore. Sto tanto tanto male senza di te e mi fanno tanta paura la notte ed il buio.Papino, un bacio forte ed un abbraccio immenso. Io ti sono vicino, ma tu, fatti sentire. Fammi sentire che ci sei, dimmi che stai bene adesso, questa è la cosa più importante. Non importa dove sei, ma che stai bene. Ti parlerò tutti i giorni e ti saluterò guardando il cielo. Spero di sognarti ancora sempre in modo tale da poterti rivivere ogni notte. Sappi che sei sempre nei miei pensieri, mi manchi tremendemente e ti amo da morire
Salvo.