Sasha Sans Serif

"de lo contrario, que ellos os demanden...": l'uomo che è venuto da lontano sta smaltendo gli effetti di una nuova immersione nella decadenza. Persino l'edificio carcerario che ha di fronte gli sembra più accettabile. E finalmente, dopo tanti anni di mestiere, riesce a controllare l'angoscia di trovarcisi davanti.

Si asì lo hiciéreis... è un po' ridicolo, che sia il giuramento di un governo minoritario di destra a ricordargli il suo impegno. È la formula solenne, più che colui che la pronuncia, a fargli questo effetto. E poi, cosa importa... in tempi di guerra, va bene qualsiasi spunto. Con la sua identità segreta, anni fa, aveva cominciato a produrre un film, con questo titolo; per dire al mondo intero quello che sta provando adesso.

Subito gli viene in mente Julius, che, tra poco, intraprenderà una della sue traversate. Si asì lo hiciéreis... prende il telefono, lo accende e gli manda un messaggio, tanto per fargli sapere che c'è. Non ha esitato neanche un secondo. Record della pista.

Già pensa ad altro, mentre esibisce il tesserino al piantone, s'incammina lungo il viale; ma si ferma davanti a un altarino della Madonna, sicuramente non contemplato nel progetto originario del ministero dei lavori pubblici. Anzi, per un attimo gli viene da raccomandargli i suoi ragazzi, il suo amico per primo, tutti impegnati nella stessa traversata. Ma lascia perdere.

Più tardi avrà modo di incontrare ancora decadenza e figurette annesse. Ma a quelli che lo salvano sta provvedendo. Si asì lo hiciéreis... e vale anche per il detenuto che si siede davanti a lui.

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