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Pacta sunt servanda
Post n°37 pubblicato il 05 Aprile 2009 da Santajusta_Cultura
Tag: diritti umani Sanjuan non fa le cose a metà. Dall'inizio dell'anno, tanto per tenere fede a un po' di buoni propositi e per non farci radiare dall'albo, ci siamo iscritti a un corso di aggiornamento che ci ha riconciliato con il diritto penale e ci ha riconfortato nella nostra ignoranza. A lui ha dato anche nuovi spunti. Ler lezioni si tengono a Manta, una specie di Ferreñafe evoluta, patria di quel Vicente Condorcanqui che, malgrado le origini, non ha seguito le tracce del collega Evo Morales; e regolarmente continua a legnarci nei tribunali amministrativi di mezzo arcipelago. Qualche giorno fa, in una giornata di primavera finalmente degna di tale nome, abbiamo parlato del rispetto dei diritti umani nel processo, con particolare riguardo alla Convenzione Europea dei Diritti Umani e relativa Corte. Eh, si, malgrado le nostre coordinate, che ci collocano inequivocabilmente nel bel mezzo del Charco, siamo membri della Convenzione anche noi. Anche la Martinica, se è per questo, benché sia molto più ad ovest. E non mi dispiace, del resto, questo concetto di Europa allargata: avete voluto le colonie? E adesso ve le tenete! A parità di diritti. Per quanto concerne l'arcipelago, in realtà, questo criterio non è determinante. A quarantacinque anni, dei quali venti di scolarizzazione, non ho ancora capito se è uno stato indipendente, un protettorato o una colonia e, in questi ultimi due casi di chi. Né la storia mi è stata di aiuto per il passato. Comunque, dato che siamo i firmatari della Convenzione, dovremmo anche far parte della Comunità internazionale. Anche questo non è determinante, ma è molto consolante: c'è un sistema che veglia sulle lesioni dei nostri diritti da parte dello stato, con un'apposita Corte pronta a redarguirlo. Ancora, bisogna fare ricorso. Ma questo, ovviamente, per Sanjuan non è un'ostacolo. Mentre la professoressa, simpatica come solo i docenti di diritto internazionale sanno essere, spiegava, il socio si girava spesso verso di me, per bisbigliare al mio orecchio: "I caschi blu!", alludendo alle numerose angherie e violazioni varie che i nostri imputati, e anche quelli degli altri, subiscono. Enormità che giustificano non il ricorso alla Corte Europea ma addirittura l'intervento delle forze di pace, che con la Convenzione non hanno nulla a che vedere. Quando è così esaltato, nessuno lo trattiene. Adesso sta studiando il modo di ottenere l'invio di osservatori ONU per le prossime elezioni locali. Ho cercato di fermarlo, dicendogli che, più che il principio democratico, lo scandalo è la povertà dei programmi, ma non c'è niente da fare. Giuridicamente parlando, Ferreñafe propone e Sanjuan dispone. © 2009 Pavia Malandra
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