Sasha Sans Serif

Loncheras


Julius, pardon, Boris, tempo fa, mi propose di condire questo mio di ricette, ma non me la sento. Cucinare, cucino. Ho fatto anche, in remoti fine settimana, l'aiuto cuoco nel restaurant di Gilles, fin quando il passato non mi è andato stretto e ho mandato a quel paese lui e le sue, peraltro costose, serate à la carte."Mitomane!" sbotta Julio, "non era il tuo passato, era il presente di nostro figlio: quando faceva la pratica da te, anche la figlia di Gilles tirocinava, si sono messi insieme, si sono lasciati e tu, tanto per cambiare, sei stato quello che si è incazzato più di tutti". Ammetto. E ne ho approfittato, dicevo, per seppellire cotanto padre nel dimenticatoio, ne avevo abbastanza da molto prima.Lui e la sua cuisine à l'ancienne... Ma gli riconosco che, per niente aggressivo, non diventerà mai un teledittatore culinario, di quelli che, più viriloidi che virili, fanno sospirare e girare su sé stesse le Cugine Prime (1), pere mature della situazione.E ti pare poco, mormora l'ex, che cerca affannosamente di seguire il sermone del pastore. Certo che no. Il mancato consuocero (dieu préserve), nel suo relais (!) di Vitarte, ama cucinare perché ama mangiare, non per ritrovarsi dipinto sul posteriore di un furgone con un crek in mano, che cerca di vendere per caviale beluga; una mistificazione che la mancata nuora sarebbe incapace di cogliere (Julio mi sta sussurrando nell'orecchio la canzone dello scarrafone... è un velato messaggio?).E chi ama mangiare amerà anche, come il sottoscritto, che ne è cultore da quando ha aperto il suo primo cabinet (ma cos'hai capito, Catherine?), LA GAMELLA. Il Lunchbox. La Lonchera, via. Discendente diretta del cestino dell'asilo e must dei transeunti di Paseo de la República, prima delle nove del mattino. Consiste in un sacchetto non alimentare contenente l'acqua, le posate, una mela e un contenitore di plastica frigo/forno, con gli avanzi della cena, un sandwich preparato in tutta fretta, o, se è lunedì, l'immancabile scatoletta di tonno e verdure, arrivata direttamente da Nantes, sede, com'è noto, della più grande industria conserviera europea (Gli avvocati preferiscono Biskas).Anche questo fa piacere e, in ogni caso, è per questo che mangiamo, maestro Chu docet (3). E' stato degustando una gamella alla scrivania dello studio che ho capito, alcuni mesi fa, di aver superato la crisi. Di aver ritrovato il sapore, proprio come il signor Chu.In conclusione, preferisco la presa diretta, d'accordo con un economista spagnolo che sostiene che non abbiamo mai visto tanti programmi di cucina in TV né tanti surgelati nei freezer. Va be' va be', se proprio volete un blog di cucina, trovate il link in calce. Saluti a Gilles; e al nonno, suo grande ammiratore, che, in questo momento è al Roland Garros e sta assistendo alla partita di Tsonga. Tsonga! Tsonga! Ci lanciamo dalla finestra io e Luis, rimasti a terra. Prosit! Prosit!©2015 Pavia Malandra(1) Dall'omonima romanza di Paolo Conte. (2) Un blog di ricette? Si, grazie, tanto per gradire: http://s468315444.mialojamiento.es/(3) protagonista di ANG LEE, Mangiare Bere Uomo Donna.