Sasha Sans Serif

Lontano, lontano, molto lontano.


Bon, per i prossimi giorni "je me demerderai". Ma oggi, ti dirò, sono contento che, dopo trent'anni, Luc continui, imperterrito, ad organizzare rimpatriate. Gli riesce bene, a giudicare dalle (prime e) ultime fotografie arrivatemi. Formazione ideale. Mi manda a dire se può coinvolgermi, neanche ci fosse bisogno della carta bollata.A proposito: esiste ancora, la carta bollata? Forse nello stagionato cassetto del vecchio studio di un decrepito avvocato, uno di quelli che non si rassegnano al pensionamento. Come sarò io, tra qualche decennio.Luc, i cui tratti erano molto decisi, anche da ragazzo, è il più riconoscibile di tutti. "E questa è la sorella di Fleur" dice l'amica che rivedo dopo qualche anno, facendo scorrere il dito sul telefono. Avevo dimenticato che Fleur avesse una sorella... ed anche che, per tutti loro, ero un chitarrista. Chitarra e voce, per la precisione ... ma ero troppo borghese per suonare in strada. Se no, a quest'ora sarei qui?Eppure, l'abbiamo avuta, la nostra effimera band. I "Felicity Kills", mi sembra. Fleur suonava il basso. Moreau il pianoforte. Il padre di Fleur ci ospitava, rievocando i musicanti di Brema. Il fratello di Fleur (di lui mi ricordo) voleva fregarmi il posto da portiere (almeno, così diceva lei). Poi me lo aveva chiesto gentilmente, ed avevo ceduto. Ma questa è un altra storia.Preserve your memories... Ricardo mi ha già intimato "se ti chiedono di me, non fornire dettagli". E sarei io, quello che si crede il centro del mondo? Quanto a me, caro Telemaco, non lo ripeterò mai abbastanza: "Se non sai dove vai, ricordati da dove vieni".Da Parigi. Parfaitement. Frequentavo quel conservatorio. E quei ragazzi che, la sera delle fotografie, si sono scoperti tutti cinquantenni. Embe'...La libertà, quella che provavo lanciandomi lungo i Boulevard, c'è ancora. E mi segue dappertutto. Ma la chitarra? Dove l'avrò lasciata?Beh, sarà meglio che la ritrovi. Non c'è scampo: prima o poi, quei marpioni, me lo faranno, lo scherzetto! Deporranno tra le mie braccia uno strumento a corda et vogue la galère. Ed hanno ragione loro. Io sono ANCHE chitarrista.E rinunciare anche a un solo aspetto della nostra vita non paga. Mi rimetto a suonare. Finalmente, un motivo ce l'ho.© 2016 Pavia Malandra