Sasha Sans Serif

Figueredeide


Questo è il miglior momento per frequentare la Santajusta. Si prepara la tournée estiva, con Rogelio al timone, come sempre. Guardiamo all'estate perché l'arcipelago non ci capisce più (e reciprocamente), né tantomeno capisce i nostri vaudeville. Ma se fossero concerti rock, balletti russi o films di fantascienza sarebbe esattamente la stessa cosa. Quest'anno è un vaudeville. Eh, no, precisa Rogelio, un giallo-rosa-vaudeville (non è mai stato molto esauriente, nelle definizioni). Una coppia benestante che si annoia nel palazzetto gentilizio, la moglie crede di scoprire dei crimini, il coniuge si rifiuta di crederci, finché deve arrendersi all'evidenza e correre in soccorso. Il regista è Gregorio (già sento sospirare): umorismo ed eleganza. Da queste parti tutto è appiattito sull' umorismo sguaiato o sulla tragediola borghese. Preferibilmente di provincia. Geoffroy m'insegna che la provincia è terribilmente noiosa. (Noi di Namnetes non siamo la capitale ma siamo una metropoli con tutti i comfort). Di qui la piattezza delle opere. O lo squilibrio delle stesse.E sono sempre pronto ad incazzarmi quando qualcuno viene a ripetermi il cliché "Sono andato a vedere un film di Tizio, mi piace perché non è un umorismo volgare". Come se la volgarità potesse misurarsi dall'esistenza o meno di turpiloquio nel copione, e in che quantità.Se quest'anno riusciamo ad avere Gregorio, non posso lamentarmi. Nemmeno Rogelio, ma lui è lo spettacolo nello spettacolo: deve anche recitare la parte del produttore. Ammesso che recitare sia la parola giusta. E' il suo carattere. Ed è sempre stato il migliore della Kóp (così chiamiamo il nostro posto di lavoro e il supermercato dei consumatori. E peccato che in teatro non sia abitudine patrocinare le guest stars: non mi dispiacerebbe associare alla tournée i Virtuosi di Geoffroy. Ma visto che non faccio parte della produzione di Rogelio, non mi resta che chiedere all'avvocaticchio di unirmi al suo. Questo mi ricorda una vecchia canzone e relativo video, "Dancin'", con i due set musicali che si riuniscono sullo stesso palco...Sono ancora emozionato come un pischello, e sono sull'orlo della pensione, come tutti i padri fondatori della Santajusta. Beh, questo lo dicono Rogelio e la previdenza sociale. Sarò ben contento di lasciare la direzione ai quarantenni, fra qualche anno. Ma non contate su di me per smettere di lavorare. Non contate su di me per rinunciare all'unica droga che conosco.© 2009 Pavia Malandra