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Il diario di viaggio del pellegrinaggio a Santiago
 

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Da Melide a San Miguel (Santiago si avvicina)

Post n°30 pubblicato il 24 Agosto 2006 da pellegrino19

Approfitto di una postazione Internet nell'albergo di Melide per riassumere un po`il percorso finora.

Siamo a Melide, a circa 45 Km da Santiago. Questa notte abbiamo dormito comodamente in un albergo e oggi alle 6.00 il gruppo si é gia rimesso in marcia...Io e le 2 Francesche li raggiungeremo in taxi piú tardi.

Finora il cammino procede molto bene, non ci sono grossi problemi e anche se ogni giorno si nota un pó di piú la stanchezza, per ora piú o meno tutti riescono ad andare avanti. Cominciano a venire le prime vescichette ma si riescono ancora a sopportare.

Ormai il nostro gruppo è conosciuto nel cammino e tutti parlano del "gruppo di romani"...sia per il nostro stile inconfondibile (è bellissimo vedere questi cappellini blu con a capo la bandiera italiana che cammina lungo il sentiero) sia perchè temono, visto il nostro numero che gli freghiamo tutti i posti in albergue (non sanno che a noi gli albergue non ci prendono proprio perchè per quando arriviamo sono già tutti completi).

A differenza di molti altri gruppi il nostro procedere è abbastanza tranquillo, tanto abbiamo capito che non riusciremo mai ad essere presi negli albergue...a questo punto quindi, tanto vale prendersela comoda...e questa ci permette comunque di vivere anche meglio la spiritualitá del cammino (cosa che a parer mio molte persone e gruppi tralasciano). Per questo ci si ferma per le lodi, l'ora media e condividere le riflessioni sul brano del giorno. E la sera riusciamo a dire  Messa (a Portomarin l'abbiamo detta in una stanza d'albergo) e ascoltare le meditazioni dei 2 di turno sul testo della  Lettera agli Efesini.

Io e Francesca siamo soddisfatti del nostro cammino (alternativo) anche perchè siamo comunque riusciti a condividere con loro alcuni km (soprattutto la caratteristica marcia notturna). Inoltre alla fine siamo diventati anche una risorsa importante (e Carlo forse alla fine del cammino se ne renderá conto...ultimamente ha cominciato ad apprezzare il nostro "lavoro") in quanto potendo anticipare il loro arrivo nel paesino abbiamo potuto prenotare delle camere in albergue e pensioni (i prezzi in Spagna sono veramente bassi...) e, dopo 20km di cammino un bel materasso morbido è sicuramente la cosa piú apprezzata.

Ora quindi siamo a Melide, ieri sera abbiamo assaggiato la specialitá del posto: il Polpo...buonissimo e la serata è diventata subito molto allegrotta anche grazie al buen vino...

Abbiamo anche fatto una figuraccia a Messa: non avevamo la chitarra con noi ma abbiamo voluto lo stesso cantare il santo francescano...unio scandalo!!

Tra poco ripartiamo alla volta di San Miguel. La tappa prevedeva l'arrivo a S. Irene ma per telefono ieri siamo riusciti a prenotare 14 posti in questo paesino a 1 km da S. irene...lo so, noi siamo 24, ma prevediamo di riuscirci a...imbucare!!

Dopo tutto ció ne approfitto anche per ringraziare la nostra insuperabile guida Simon...senza di lui saremmo persi...anche se penso che alla fine si prenderá un mese di riposo e comunque abbandonerá la lingua Spagnola.

Un saluto a tutti e alla prossima tappa!!

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Anonimo il 06/09/06 alle 13:40 via WEB
In marcia verso S. Miguel. Sono con Elena, parliamo di lavoro, dei suoi allievi, del '400, degli scherzi del Brunelleschi. Arriviamo ad un bar. No! Come si chiama? Bar Lino. Accidenti, qui ci voleva una bella foto con i Cocò da mettere sul giornalino della nostra parrocchia!...Arriviamo all'albergue. I proprietari sono un po' particolari, sembrano scontrosi ma si riveleranno gentilissimi. Cocò ribattezza lui come Ligabue con 20 anni di più... sono quasi le 21.00 è l'ora santa per eccellenza. Purtroppo Peppe non sta bene, assaggia appena qualcosa, rimane con noi ma ha una brutta cera. Il resto della truppa prosegue nell'ormai consueto baccanale, scandito puntualmente dai brindisi di Alessia. Dopo cena l'attenzione si sposta sul povero Peppe (certo, durante la cena poteva anche morire!!!). Sento Angela salire in cattedra e sparare una raffica di nomi di medicine. Mi viene in mente la storia di Nonno Bassotto che fa diventare ipocondriaco Zio Paperone: 10 gocce di Golasan, 2 pasticche di Tossiben, un flacone di Stomachil. Mah, io resto fedele alla filosofia del mitico Zagor: non c'è niente che non si curi con un po' di riposo. Vabbè, è ora del Rosario, ma prima... eh eh eh il vecchio Ligabue ha l'aria di chi la sa lunga, vuoi che non abbia il Carlos primero? No, non ce l'ha, ma siamo nel suo campo e non si lascia sorprendere; tira fuori tre bottiglie di diversi liquori, fatti da suo cognato, dice. Li assaggiamo tutti, anzi di una specie di grappa alle erbe facciamo il bis. Ci guardiamo io e Simone: è il caso di andare al Rosario, peraltro già iniziato? No, non si può. Così per tutto il tempo della preghiera ce ne stiamo al bancone, come vecchi ubriaconi, con Ligabue che ci guarda compiaciuto mentre sistema bottiglie e bicchieri. E pensare che Renzo mi aveva assegnato il 5° mistero per darmi il tempo necessario! Se non fossimo vecchi amici mi caccerebbe con un "oide oide spirito ubriacone". Bè, al solito i bicchierini della staffa fanno da ottimo sonnifero.
 
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