« briciole | in scena » |
Ti parlerò d’amore ora che è freddo e l’umido mi fa contare le ossa una per una
e cantare a fil di nebbia
e così nuvole di vapore portano il tuo nome segreto ed il mio,
nascosto ad anime che non conosco .
Ti dirò di notti dormite
aspettando che il sonno arrivi piccolo piccolo
a mordermi l’orecchio scoperto dal lenzuolo,
perché aspetto sempre il cigolare dei tuoi passi.
Non ho tetti né frontiere
non conosco i confini del mio territorio
mi occupo di quello che è invisibile
di quello che solo occhi sgranati sanno guardare.
Ecco forse il mio amore è cosi sgranato
una collana senza filo senza fermagli di acquemarine
Allora le perline rotolano rotolano si infilano tra i tuoi passi
come i sassi bianchi di Pollicino ti ricordano la nostra strada breve
eppure cosi piena di nuvole dipinte
e onde lasciate ad asciugare per vederne i contorni.
Ti racconterò del viso immaginato
come stai ?come sei ?oggi quante linee ti attraversano il volto?
dimmi dimmi ?
Una tavolozza sul mio capo per poter disegnare
i tratti del tempo che abbiamo,
di quello che abbiamo sgraffignato nella ciotola dell’imprevisto.
Ti parlerò sempre del mio amore, geloso di quello scoglio
in cui appoggi silente ogni grammo di solitudine
e che io, in un tempo in cui era caldo il sole,
ho accarezzato prima di partire.
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