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Voglia di Psicologia

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« PERCHE' "VOGLIA DI PSICOLOGIA"?

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 02 Aprile 2008 da saracecchini1981

LA PET THERAPY



 



Pet Therapy è un
neologismo anglosassone utilizzato per indicare le attività e le terapie svolte
con l’ausilio di animali, il termine “Pet”, che designa l’animale domestico o
di affezione, quello preferito e coccolato, può trarre in inganno poiché questa
disciplina non utilizza solo i piccoli animali domestici che usualmente vivono
nelle nostre case (cani, gatti, uccellini, pesci, criceti) ma anche animali di
taglia maggiore come i cavalli ei delfini, per citare i più comuni.



Il termine è in uso da
più di quarant’anni nonostante siano stati coniati termini più precisi ed
adatti; il termine “Attività Svolte con l’Ausilio di Animali (AAA)” sarebbe
infatti più appropriato per le attività che gli animali svolgono in ausilio
all’uomo al fine di migliorare la qualità della vita di persone disabili (dagli
anziani ai pazienti terminali, dai non vedenti ai non udenti) distinguendo
queste dalle “Pet Facilitated Therapy” anche dette “Terapie svolte/facilitate
con l’Ausilio di Animali (TTA)” in cui l’animale svolge un vero ruolo di
co-terapeuta in programmi di terapia per persone con disagi psichici e/o
handicap fisici: ne sono un esempio la ippoterapia e la delfinoterapia.



Sia la AAA che la TTA ricadono nel termine
comune di Pet Therapy: in entrambi è indubbio il benefico ruolo che l’animale
svolge attraverso la propria presenza e comunicatività, di per sé fattori
importanti per mitigare ed alleviare le condizioni di malessere e disagio.



Diverse osservazioni
empiriche sono state prodotte sull’effetto benefico dell’animale sulla salute
dell’uomo e negli ultimi quarant’anni queste osservazioni sono state
convalidate da molteplici studi controllati.



I più importanti lavori
sugli effetti benefici della terapia assistita da animali riguardano i bambini:
autistici, con disturbi dell’attenzione,depressione e mutismo, con vari
handicap psicofisici, e gli anziani.



Michael McCulloch
riassume i numerosi benefici che il rapporto con un animale da compagnia o
d’affezione può apportare ad una persona nel seguente schema:



- benefici fisiologici;



- benefici psicologici;



- benefici sociali.



Benefici fisiologici. Erika Friedman parlò di una
correlazione positiva tra il possesso di un animale e la curva di sopravvivenza
di un gruppo di cardiopatici; nei suoi studi più recenti confermò che ad un
anno da un episodio infartuale i proprietari di pets mostravano curve di
sopravvivenza nettamente migliori dei non proprietari.



Da allora sono stati
effettuati diversi studi controllati che hanno confermato l’effetto positivo
della presenza del pet soprattutto sul controllo dei livelli pressori:
accarezzare un cane, spazzolarlo, accudirlo sono attività che si associano ad
uno stato di rilassamento psicofisico dimostrato da un abbassamento della
pressione sanguigna e della frequenza cardiaca. Serpell verificò che 71 adulti
che avevano acquistato un cucciolo di cane mostravano nei mesi successivi una
riduzione delle problematiche fisiche e miglioravano il loro stato di salute
generale rispetto al gruppo di controllo senza animali. Molti animali sono
inoltre usati come assistenti nella riabilitazione neuromuscolare in caso di
handicap fisici.



Benefici psicologici. La convivenza con un animale da
compagnia ha un influenza positiva sulla qualità della vita della persona:
l’animale, con i suoi atteggiamenti distrae, stimola il sorriso ed il gioco,
con il suo bisogno di cure ed attenzioni scandisce la giornata e favorisce una
maggiore attività fisica ed una maggiore cura di sé, responsabilizza e
restituisce affetto incondizionato, riduce l’isolamento, l’apatia e la
solitudine, rilassa e dà sicurezza.



Benefici sociali. L’animale da compagnia funziona da
catalizzatore sociale, apre canali di comunicazione con l’esterno e crea
coesione sociale, facilita la formazione di aggregazioni. L’effetto è molto
evidente con i cani ma riguarda anche altri animali: gatti, furetti, pesci,
conigli diventano argomento di dialogo persino tra persone sconosciute. Alcuni
autori hanno verificato che si hanno molti più scambi sociali se si è in
presenza di un cane e le conversazioni in presenza di un cane sono
significativamente più lunghe.



Messent spiega
l’effetto socializzante degli animali da compagnia prendendo in considerazione
alcuni elementi tra cui:



1) effetto novità e
interesse
:
un animale è uno stimolo attivo che attira l’attenzione, suscita interesse e
può essere un comune oggetto di interesse;



2) meccanismo di rilascio
innato
:
come per i bambini anche i piccoli animali stimolano risposte comportamentali
innate di accadimento, protezione, interesse, vicinanza;



3) interesse comune: le persone che hanno
un forte interesse per gli animali o per certe attività con animali hanno
probabilità maggiori di interagire socialmente;



4) lubrificante sociale e
rompighiaccio
: è più facile iniziare una conversazione con un proprietario di
un animale, anche se sconosciuto.



Alla luce di quanto
sinora esposto, la Terapia Facilitata
da Animali è indicata in tutti quei casi in cui vi sia un disagio psichico e/o
un handicap fisico che, pur presentando aree disfunzionali (motorie o
relazionali), può rispondere positivamente alla particolare stimolazione
emotiva, psicomotoria e relazionale che inevitabilmente viene evocata
nell’incontro con l’animale.



La Pet Therapy è indicata quindi nei:



- disturbi psichiatrici
dell’età evolutiva
quali: autismo, difficoltà del linguaggio, della coordinazione
motoria, del comportamento, depressione, ritardi mentali lievi-moderati;



- disturbi psichiatrici
dell’adulto
: da quelli dell’umore (episodio depressivo), ai disturbi di
personalità, disturbi dell’adattamento, disturbi d’ansia ed ai disturbi
psicotici, ed in generale in tutti quei quadri psicopatologici in cui sia
necessaria una stimolazione alla socialità;



- quadri psicopatologici
dell’età involutiva
: dalla depressione nell’anziano alle demenze.



In letteratura è spesso
riportato l’effetto rilassante dell’animale da compagnia, la sua capacità di
stimolare sorrisi e distrarre da pensieri ricorrenti.



 

 
 
 
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