Passi nel mondo

Angkor e'davvero bellissima. Bellisssssima! Abbiamo passato una giornata fra i templi in mezzo alla giungla. Molti di questi sono stati inghiottiti dalla vegetazione per centinaia di anni e nella maggior parte dei casi ormai le radici degli alberi sono talmente interconnesse con i muri che si sostengono a vicenda. E poi ci siamo arrampicati su per i templi montagna per vedere panorami davvero mozzafiato... E' un posto magico, che per secoli è stato dimenticato e nascosto. Essere lì oggi è come fare un salto nel passato, non ci sono strutture di protezione nè sistemi di sicurezza per accedere ai templi, tutto è lì da vivere ed esplorare da soli, si sale dai gradini pericolanti e altissimi sui templi come salivano i sacerdoti mille anni fa.

Come ogni posto di questo genere, si vedono intorno anche tante contraddizioni... Angkor è una delle risorse economiche principali per la Cambogia, il turismo qui dovrebbe portare ricchezza anche al resto del paese, di fatto però il sito archeologico è gestito da una compagnia petrolifera, che lo conserva in buono stato ma trattiene la maggior parte degli introiti. Così la gente del posto "sfrutta" il turista come può. Ai templi ci sono bambini che ti vendono di tutto, ti inseguono per offrirti acqua fresca, cercano di venderti piccoli flauti o braccialetti, oppure ti chiedono un po'di moneta per mettersi in posa davanti a un monumento... Tutto, tutto e'in vendita.

E'una situazione strana, e triste, se ci pensi. Niente e'naturale, tutto cio'che ricevi, anche un sorriso, e'stato fatto per avere un po'di soldi in cambio. Qui sono davvero poveri... E probabilmente quei bambini che si mettono in posa guadagnano piú dei loro genitori che lavorano nei campi di riso ancora con qualche mina antiuomo sparsa qua e la'... Venire qui può avere tanti significati. La nostra presenza porta un po'di soldi e lavoro a chi abita qui... Stare in una guest house e non al grand hotel e'anche una scelta, paghi le persone di qui e non i tour organizers... Chissà se serve... L'importante è tenere a mente ogni cosa che si vede e cercare di trarne qualche pensiero utile... Abbiamo preso accordi con un ragazzo con il tuk tuk, ci ha portato in giro oggi e domani finiamo con lui di vedere l'area. Si chiama Lucky, o cosi'si fa chiamare da chi non riesce a pronunciare il suo vero nome. Ha una moglie e una bambina piccola. Gli abbiamo offerto il pranzo e ci ha insegnato un po'di cambogiano... Chissa'quanti turisti gli chiedono le stesse cose!

Ora vado a cena qui nel villaggio... o nella cittadina... o non so come chiamarlo. Dato che questa zona è la piu' visitata di tutta la Cambogia ci sono un sacco di posti molto occidentalizzati e ben tenuti, ma le strade sono di terra battuta e sullo sfondo dei palazzotti in stile etnico si vede la giungla che si avvicina...