31/07/2005 Bat Pa In

Post n°24 pubblicato il 13 Settembre 2006 da saralyce
 
Foto di saralyce

I tre giorni per ottenere i visti devono essere lavorativi e questo ci terra' bloccati a Bangkok ancora per un po'.All'inizio questo mi ha dato piuttosto fastidio, non vedevo l'ora di partire per l'itinerario che ci siamo prefissati, ma visto che sto cercando di uscire dalla mentalita' che mi circonda per undici mesi all'anno, mi sto impegnando per vivere bene anche questi giorni 'fermi'. E poi in ogni caso abbiamo diverse faccende da sbrigare qui e la citta' offre davvero tante cose da fare.Oggi siamo stati in barca a Bat Pa In. Siamo risaliti lungo il fiume Chao Praia e siamo arrivati in una delle residenze estive del re, vicino ad Ayuthaia. Il palazzo in se e' molto bello, anche se sembra un po' un miscuglio shakerato di diversi stili architettonici presi a caso nel mondo. Ci sono colonne doriche e statue di uomini vestiti da tirolesi con di fianco una casa privata per il re tutta in stile cinese, il tutto circondato da un bel prato all'inglese con siepi a foma di conigli, elefanti e leoni. Insomma, mi sa che i vari re che si sono susseguiti nel temo avevano le idee un po' confuse su come gestire la loro residenza... In ogni caso mi ha fatto un certo effetto vedere i mobili e il trono er il tavolino da te' che usa tutt'ora un re... Mi sembrava un po' di spiargli in casa...Abbiamo assistito anche al cambio della guardia del palazzo. Per la prima volta in vita mia ho visto dei militari sorridere. Uno dei turisti che assistevano alla cerimonia ha sorriso a una delle guardie e tutte si sono alleggerite, tutte sorridevano e si guardavano tra loro, in modo non molto ordinato, che ha fatto diventare la fila tutta un po' storta. Ma era proprio un bel sorriso, di quelli thai, con gli occhi bassi e un po' timidi e sinceri. E' stata una delle pochissime volte che ho guardato serenamente dei militari.Oggi in barca abbiamo anche conosciuto una coppia di Nepalesi. Lui ci ha lasciato il suo biglietto da visita e ci ha invitato in Nepal. Per quest'anno no, ma chissa' che in futuro non ci scappi il viaggetto... Per adesso abbiamo un bigletto e un email da cui partire...

 
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29/07/2005 Bangkok

Post n°23 pubblicato il 13 Settembre 2006 da saralyce
 
Foto di saralyce

E dopo un anno eccomi di nuovo qui, tra i fumi e i profumi e l'aria condizionata di Bangkok.Ieri e oggi ci sono serviti per le questioni pratiche, soprattutto per capire come farci fare il visto per la Cambogia e il Vitnam e costruire l'itinerario per le prossime settimane. Abbiamo deciso di fidarci di una ragazza molto volonterosa in una delle mille agenzie di viaggi di Kao San, la zona dei viaggiatori zaino in spalla. Qui bisogna andare sulla fiducia, del resto ora lei ha i nostri passaporti per farci fare i visti, tutti i nostri dati e anche i nostri soldi per i biglietti aerei... Abbiamo fatto le prenotazioni stamattina, stasera siamo ripassati nello stesso posto e l'agenzia c'era ancora... Questo e' gia' un buon segno! Speriamo bene...Bangkok continua a piacermi, visto l'itinerario che abbiamo in testa sicuramente questa sara' la tappa piu' facile... Ma sono contenta di quello che abbiamo pianificato, sara' davvero un viaggio importante!In questi due giorni ho ricominciato a vivere e a godere i tempi morti. Attese, silenzi, spostamenti lenti... Tempi che di solito non ho, o che comnque considererei inutili, assolutamente da riempire, anche solo con il telefonino. In queste ore invece il silenzio e le pause possono svuotarsi, non sento il bisogno di scappare da questi vuoti, mi fanno star bene, ricomincio a stare con me stessa. Anche Fabio credo si stia godendo questa serenita', stiamo talmente insieme che non c'e' quasi bisogno di parlare, camminiamo insieme e facciamo le stesse esperienze, con uno sguardo le commentiamo. In questo terribile caos stiamo bene sentendoci un po' piu' soli. Il silenzio fa bene. I sorrisi vengono bene anche nel silenzio.

 
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13/07/2005 Considerazioni preliminari....

Post n°22 pubblicato il 13 Settembre 2006 da saralyce
 

Considerato che è da quasi un anno che non scrivo seriamente sul blog, devo arrendermi al fatto che il mio buon proposito dello scorso settembre è sfumato tragicamente... Tra un paio di settimane riparto. Per il Vietnam. Conto di tenere aggiornato il blog, chissà se questo nuovo viaggio porterà dei semi da poter coltivare al ritorno... Alla peggio mi dedicherò alla coltivazione del riso! Da grande voglio fare la mondina.

 
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11/10/2004 Superman

Post n°21 pubblicato il 13 Settembre 2006 da saralyce
 

Ieri è morto Christopher Reeve, l'attore di Superman. Il vero eroe è stato l'uomo, non il personaggio.

 
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24/09/2004 Come si costruisce una serra

Post n°20 pubblicato il 13 Settembre 2006 da saralyce
 

Ci ho pensato parecchio in questi giorni e ho capito che la prima cosa da coltivare in una serra è il silenzio. Poi ci vuole del tempo, anche poco ma in modo costante, e un po' vuoto. Ho provato a mettere subito tante cose nella serra, l'energia, l'entusiasmo, la ricerca, la comunicazione, la tranquilità, l'equilibrio... ma ognuno di questi semi ha bisogno di una terra particolare, non ci stanno tutti nello stesso posto. Insomma rischiavano di marcire tutte. Ci vogliono poche cose e tanto spazio.

 
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15/09/2004 Non ci sono più le mezze stagioni

Post n°19 pubblicato il 13 Settembre 2006 da saralyce
 

Che poi si sapeva già. Gli ultimi anni è stato sempre così. Prima caldo caldo caldo, poi freddo freddo freddo. E il buon sapore che ti avevano lasciato addosso i viaggi dell'estate si congela subito e lascia il posto al freddo e ai tremolii dello stomaco sotto stress. Perchè certe esperienze di viaggio abbiano un senso, una volta a casa bisogna cullarle, coccolarle, tenerle al caldo e alla luce per farle germogliare al meglio. Altrimenti si rischia di farle morire subito, alla prima gelata. Invece appena torni trovi un tempo da schifo, sei sommerso di lavoro e il traffico di testa e per le strade è già al collasso...

E allora se non ti resta niente tanto valeva comprarsi un bel libro fotografico dei posti che hai visto e non pensarci più! Ma quanto di questo lavoro dipende da noi e quanto dalle condizioni esterne? Già perchè hai voglia a trovare il tempo per i tuoi pensieri quando il mondo ti lavora ai fianchi per farti correre! Settembre è il mese dei buoni propositi. Il mio sarà quello di trovare il modo per far maturare tutte le cose belle che ho visto e imparato in agosto. Potrei cominciare con il costruire una serra...

 
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27/08/2004 Malesia - Penang

Post n°18 pubblicato il 12 Settembre 2006 da saralyce
 
Tag: Malesia
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L’aereo di ritorno lo abbiamo preso a Penang, un’isola molto importante dal punto di vista storico, ma anche qui con grattaceli e centri commerciali immensi (dove comunque si fanno ottimi affari!). L’isola è collegata alla terra ferma da uno dei ponti più lunghi dell’Asia, a vederlo è davvero impressionante, secondo me è persino più lungo di quello che servirebbe per lo stretto di Messina! Ci siamo fermati sull’isola davvero troppo poco per vederla bene, ma siamo riusciti lo stesso a vedere la Penang Hill, la collina che domina la città e il tempio buddista più grande delle Malesia, dove all’interno ci si può veramente perdere. L’anno prossimo mi piacerebbe tornare da quelle parti. La Thailandia è il luogo ideale dove mi piacerebbe vivere, della Malesisa vorrei vedere la parte orientale, con il Borneo e il Brunei.

 
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21/08/2004 Malesia - Pulau Pangkor

Post n°17 pubblicato il 12 Settembre 2006 da saralyce
 
Tag: Malesia

Non avremmo fatto in tempo a spostarci sulla costa orientale della penisola per vedere le spiagge più belle al largo di Kota Bharu, così abbiamo deciso di fermarci qualche giorno a Pulau Pangkor, un’isoletta a metà strada tra KL e Penang.

Le spiagge qui non sono particolarmente interessanti, anche se il mare resta bellissimo e la foresta all’interno concede con generosità che si vedano scimmie e tucani. Si tratta di un’isola non dedicata al turismo dall’estero, ma sulla quale si spostano le famiglie malesi durante le vacanze scolastiche di agosto. Questo da un lato ci ha fatto godere di un’atmosfera molto… Reale e non costruita per il turismo occidentale (com’era invece per Ko Pan gan), dall’altro però mi ha reso ancora più evidente il contrasto fra la mia e la ‘loro’ cultura.

A parte lo stile di vita o il cibo, che sono molto diversi dai nostri, è stata di nuovo la condizione delle donne a colpirmi. Nessuna indossa il costume. Tutte fanno il bagno vestite, con i pantaloni lunghi, le magliette e persino il velo in testa! Fare il bagno vestiti è comunque qualcosa di assolutamente normale anche per i cinesi. Ci credo che la maggior parte di loro non sa nuotare! I giorni passati sull’isola sono stati molto tranquilli, anche qui abbiamo noleggiato la moto per girare un po’ ma soprattutto abbiamo cercato di riposare.

 
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18/08/2004 Malesia - Kuala Lumpur

Post n°16 pubblicato il 12 Settembre 2006 da saralyce
 
Tag: Malesia
Foto di saralyce

Kuala Lumpur è impressionante. Già nel tragitto dall’aeroporto al centro il panorama è incredibile. La foresta si alterna con spazi ordinati e prati all’inglese e in mezzo alla vegetazione fittissima svettano i grattaceli più belli del mondo. L’architettura di quella città è la sintesi di tante culture diverse che si incontrano, soprattutto quella occidentale e quella islamica. La religione ufficiale malese è l’islam, e anche se non si tratta di quello fondamentalista estremo, la sua dottrina e la sua visione si inseriscono in ogni aspetto, compresa l’archittettura cittadina.

Le Petronas Towers sono costruite seguendo i principi dell’islam nel numero degli angoli e come forma, mentre su altri grattaceli le pareti esterne sono decorate da fittissimi ricami islamici. La stazione centrale, poi, è un grande edificio con la parte sotto in stile coloniale e con i tetti a cipolla sopra le torri. Tante culture diverse si mescolano, senza mai fondersi. Per strada donne indiane in sari coloratissimi chiacchierano con ragazze malesi con tuniche decorate e il velo in testa, giapponesi con le magliette di Hello Kitty attraversano la strada con cinesi dal cappello a punta, mentre uomini e donne in giacca e cravatta salgono con la loro ventiquattrore sugli sky trains.

L’incontro tra tutte queste tradizioni e con la modernità avviene senza che nessuno perda o abbandoni la propria identità. Kuala Lumpur è una città-mosaico che per tanti versi ha anche delle cose che non capisco, con le quali mi sono scontrata. Soprattutto per quanto riguarda la condizione della donna. In un contesto moderno e a volte persino futuristico si vedono tante coppie formate da uomini in abbigliamento occidentale - scarpe adidas, t-shirt e telecamera digitale in mano - con a fianco donne tutte vestite di nero con solo gli occhi scoperti. Sono le coppie che vengono dagli emirati arabi, mi dicono, la Malesia è l’unico posto in quella parte dell’Asia dove le donne possono spostarsi per le vacanze, dato che è dichiaratamente musulmano. Per una donna cresciuta in un paese occidentale è davvero strano vedere queste cose. Mi sentivo quasi a disagio a girare con il capo e le braccia scoperte. Eppure “loro” mi sembravano a loro agio, donne giovani al fianco dei loro mariti, oppure con i figli al seguito a contrattare disinvolte alle bancarelle per un paio di scarpe o una borsetta (le uniche cose che le distinguono fra loro…). Come se il velo fosse una giacca che ti metti per uscire. E invece lascia scoperta una visione della donna che mi spaventa.

Anche le donne malesi sono tenute a rispettare le regole del vestire religiose, ma fortunatamente in quelle zone l’unico obbligo è quello del velo sui capelli, mentre il volto può restare scoperto e sotto si possono indossare jeans e magliette (ovviamente no minigonne o canotte troppo scollate).

 
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16/08/2004 Malesia - Malacca

Post n°15 pubblicato il 12 Settembre 2006 da saralyce
 
Tag: Malesia
Foto di saralyce

Siamo arrivati in Malesia il 16 agosto e ci siamo subito diretti a Malacca, città storica dove ci sono un sacco di musei marittimi e sulla cultura e la storia malese. Questa nazione e stata sottomessa ad altri stati dal 1511 fino al 1957. Prima i portoghesi, poi gli olandesi, poi gli inglesi, poi i giapponesi durante la seconda guerra mondiale e infine di nuovo gli inglesi fino al ‘57, quando la malesia e diventata finalmente uno stato indipendente.

Il 31 agosto si festeggia il Merdeka day, l’anniversario dell’indipendenza, ma gia dal nostro arrivo ci sono bandiere ovunque. Appena arrivati abbiamo noleggiato delle biciclette per girare meglio la città e in centro ci siamo imbattuti in un’incredibile parata celebrativa con bambini vestiti in rosso bianco e blu e adulti con le bandiere... Pensavamo che fosse l’apertura delle celebrazioni, invece abbiamo scoperto dalla padrona della nostra guest house che si trattava di una "prova" per la festa vera del 31... L’indipendenza per loro è ancora qualcosa che va veramente celebrato! Ci sono bandiere ovunque, sulle macchine e alle finestre di tutti gli edifici e la gente non fa altro che parlare di questa festa. Non c’è paragone con l’ indifferenza per le nostre feste nazionali o il modo in cui noi diamo per scontata la nostra libertà... Essendo stata un punto di passaggio molto importante per la navigazione, la Malesia è poi una terra dove si mescolano moltissime nazionalità. A parte i discendenti dei “coloni”, la maggior parte della popolazione è di origine cinese e c’è anche una minoranza indiana. Per questo per strada si mescolano vestiti templi e cerimonie.

La nostra guest house era nel quartiere cinese. La prima sera abbiamo visto un sacco di gente per strada davanti alla propria casa o al proprio negozio che bruciava incenso e carta e persino soldi, davanti a piatti colmi di riso e frutta e verdura. Sempre la padrona della nostra guest house (gran chiacchierona ma anche fonte di inesauribili informazioni) ci ha spiegato che quella era la sera degli spiriti. Si crede infatti che in quella notte gli spiriti dei morti tornino dall’aldilà per riversarsi nel mondo dei vivi. La gente allora mette incenso e offerte perché gli spiriti si sazino al di fuori delle abitazioni, non entrino a disturbare il sonno dei vivi e ritornino al loro posto in modo pacifico.

 
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Dato che in Myanmar l'accesso a internet è regolato da censura, la data di inserimento del post non corrisponde a quella del viaggio, perchè ho caricato i testi dopo il rientro in italia.
A parte i post che rimandano ad un articolo di giornale, tutte le foto sono state scattate durante il viaggio.
 

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