Satine Rouge

Un peccato (quasi) veniale


So perfettamente che giorno è oggi.La trasferta svizzera del weekend non ha del tutto obnubilato quel poco che resta della mia mente.E so anche che vi aspettate le solite invettive della strega Satine contro questa inutile e vomitevole festa.Ci ho pensato, lo giuro, a cosa scrivere.Solo che non mi è venuto in mente nulla e non perché ho già sufficientemente sviscerato l'argomento negli anni scorsi.Semplicemente perché oggi non ce la faccio.Sono in un tale stato di beatitudine e pace con il mondo intero che mi sento anche di perdonare coloro i quali non possiedono la forza per opporsi al peccato (quasi) veniale di festeggiare San Valentino.Per chi proprio non potesse fare a meno delle mie cattiverie, rimando al post dell'anno scorso, nel quale sono linkati anche i precedenti.Ovvio che il solo fatto di non scrivere un nuovo poema contro questa sedicente festa non ne fa di me una seguace, anzi.Non ho mai festeggiato San Valentino, non lo festeggio e mai lo farò.E oggi non ho voglia nè intenzione di occuparmi di alcunchè, che non sia  crogiolarmi languidamente nei ricordi preziosi del fine settimana appena trascorso e rimirare incessantemente, ancora incredula ed estasiata,  le due pagine più belle della mia Moleskine.Per un giorno almeno, tutto il resto può aspettare.