Creato da sbandierator_feletto il 18/02/2007
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Post N° 79

Post n°79 pubblicato il 25 Agosto 2008 da flixxx

è stato proprio così, una sfacchinata incredibile.



allora, partiamo dall' inizio...
un cenno storico su Couches (per quello che ne ho capito io)
la vivre, che è la festa della rinascita, a metà tra rievocazione storica e carnevale, viene ripetuta una volta ogni ventanni. l' ultima edizione infatti risale al 1988.

sabato 23 agosto, ritrovo in piazza martiri e dopo avere aspettato che il panettiere tirasse fuori l'ultima infornata, siamo partiti. pausa d'obbligo all' autogrill di Chatillon. partita a racchettoni e via di nuovo in viaggio. altra sosta , in terra francese, pranzo al sacco e poi via con le prove generali. si si, bandiere tamburi e chiarine al completo per le prove ufficiali nel parcheggio dell' autogrill. diversi viaggiatori incuriositi armati di telefonini e videocamere si sono divertiti ad assistere all'insolito incontro. non è da tutti i giorni fermarsi per fare pipì con le note di Guerre Stellari come sottofondo...
il viaggio è stato lungo e ricco di insidie, ma non è stato niente a confronto degli sguardi demoralizzati alla vista dei locali dove si sarebbe passata la notte. praticamente una specie di ostello usati dagli scout. mancavano diversi posti, ma non ci siamo persi d'animo ed un gruppo di valorosi si è offerto di recuperare, dal vicino castello, reti e materassi. dunque ci siamo, calpestiamo l'asfalto di couches. una volta sistemati via a cena, sempre se si può chiamare cena un piatto di affettati ed una tortina di mele ghiacciata (Erik, comunque, l'ha gradita e ha fatto il bis più e più volte).
presi dallo sconforto e quasi intenzionati a girare il bus direzione feletto, si parte a piedi con una temperatura tipo circolo polare artico alla ricerca di cibo, eravamo pure disposti a pagare...
idea geniale: 4 chili di pasta sugo parmigiano e sale, si torna in "hotel" e in un attimo la cena è pronta.
il mio personale ringraziamento va a quelle persone che nei momenti di difficoltà prendono in mano la situazione e trovano il modo di cambiare in meglio la serata. si va a dormire ma non prima di aver cantato "moreto" sul palco posizionato nel parco vicino al dormitorio.


domenica 24 agosto. sveglia ore 7 circa e buonissima colazione con la pentolaccia di caffè portata da Stefan (anche detto Ridolini per una impercettibile predisposizione a ridere perennemente) e pronta dal giorno precedente...
è ora, non si scherza più, infilato il costume (non da supereroe) si inizia la sfilata. partiti un pò in sordina, comprensibile visto che la sera prima il paesino era desolato e praticamente disabitato.
uno squillo di chiarine da il via ai tamburi, si và...
una sfilata per la via centrale del paese, ma niente di particolare, poi pausa pranzo, neanche un'ora (peggio che al lavoro). si
incomincia ad intravedere un pò di gente, gruppi a piedi, carri
medioevali, mucche e tori che trainano carretti di fieno e botti
cariche di buon vino. non si scherza più.

dall'alto della collina si vede un fiume di gente, al nostro passaggio è un tripudio di applausi. il pubblico è ovunque, sui balconi, sulle cancellate ai bordi della strada, sembrava di essere al Mugello. ovazioni ad ogni squillo ed ogni pezzo dei tamburi.
guardando le facce compiaciute della gente si poteva intuire ogni lancio delle bandiere, le mamme ed i papà segiuvano con i più piccini le peripezie degli sbandieratori. è uno spettacolo sfilare con un pubblico simile, da parte mia e penso di molti altri, mai visto prima. l'adrenalina arriva al cervello quando la mani degli spettatori battono il tempo dei tamburi. il sole è caldo ma si continua... si macinano chilometri e non si vede un pezzo di strada dove non ci siano spettatori.
come tutte le feste a sfondo medievale dove il vino scorre a fiumi non mancano i più esagitati ma nessun problema, siamo tutti qui per divertirci.
si arriva al fondo del paese e facciamo manovra d'inversione di fronte ad castello.

al ritorno non si suona e non si sbandiera, spazio agli altri gruppi, filarmoniche vestite da robin hood, mangiafuoco, orsi al guinzaglio e ladroni dietro le sbarre. si incomincia a sentire la fatica i piedi fanno male, i miei penso più di tutti dopo la seconda piramide altissima. molte le nostre esibizioni durante il percorco, Stefan appena vedeva un pò di spazio voleva fermarsi. al punto che credevo di entrare pure nei cortili delle case. siamo alla fine, un panino stravaccati per terra e poi via al pulman, sono le 19, si torna a casa. il viaggio di ritorno è stato un pelino più corto (praticamente 4 ore in meno).
il sonno ha vinto tutti. forse un pò spregiudicato ma comunque grande il pulmista, che ha sfilato con noi e poi una tirata diretta fino a casa.

un grazie particolare agli accompagnatori e alle accompagnatrici che hanno accudito per tutto il viaggio i bambini...

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