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BUON ANNO......
Post n°44 pubblicato il 29 Dicembre 2012 da angelino45
L’anno vecchio si fuma la sua ultima sigaretta, piano, assaporandone il gusto. Poi, con un’alzata di spalle, raccoglie in un sacco le sue poche cose. Qualche indumento leggero, una dozzina di vecchie foto, due o tre ricordi, una manciata di promesse non mantenute e delle piccole scatole con dentro i desideri non esauditi. E’ stanco e sporco. E’ stato molto occupato negli ultimi tempi, così tanto da non riuscire ad avere nemmeno un minuto per sé. E cosa ha ottenuto? Niente, solo saluti un po’ ipocriti e falsi sorrisi. Perché lui lo sa, era molto atteso, avevano riposto in lui aspettative, ma alla fine poche cose valide aveva lasciato. E scuote la testa rassegnato, il vecchio. Si siede e i suoi occhi diventano due fessure piccolissime, due puntini di luce tra le rughe pronunciate del volto. Lui lo sa cosa bisognerebbe dire in questi casi, ma non vuole farlo. Non può svelare il segreto a una moltitudine di persone che gli volta le spalle e guarda in avanti. Ci pensa un po’ e decide di tacere come gli anni passati hanno fatto, fronteggiando da sempre gli stessi problemi. Guarda un vecchio orologio da polso, a cui stanno per finire le batterie, e decide di mettersi in viaggio con piccoli, lenti passi. Non si volta mai, ma pensa che deve ancora fare una cosa: sussurrare due parole all’anno bambino, in quel giovane orecchio. Lo va a trovare, ancora in fasce. Così piccolo, caldo, morbido e con il fiato di latte. Gli si avvicina e quel piccolo fa una smorfia, percependo l’odore di tabacco e di chiuso che porta con se quello sconosciuto personaggio. Lo accarezza con mani callose e sussurra: “ Te ne andrai anche tu come me, pochi saluti, dopo essere stato accolto con mille luci. Tutti ti attendono, e ripongono in te molta fiducia, ma tu non sei diverso, incontrerai persone più o meno fortunate, alcune virtuose, altre meno, ma non porterai niente di nuovo, se loro non sapranno riconoscerlo e costruirselo da soli, con le proprie mani, il futuro. E’ questo, questo che ogni volta sfugge ai più… Si chiama possibilità, libero arbitrio, facoltà, decisione, occasione, anche caso, fortuna, alcuni parlano di destino…gli hanno dato molti nomi nella storia. Sono tutti ancora molto confusi lì sotto, mi sembrano api affaccendate e ronzanti, ammassate tra l’effimero e il profondo. E’ in quella confusione che ti devi inoltrare. Ti dovrei dire di aiutare i buoni e punire i cattivi, ma spesso non è così che funziona. Il resto, lo scoprirai da solo tra qualche giorno… Poi sorride e se ne va, un po’ lento nei movimenti. Il piccolo piange forte, il vagito di ogni nuovo nato, con le dita umide in bocca. Vi auguro un anno che vi restituisca intatto qualche sogno.
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il 02/08/2016 alle 14:01
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