Albe e tramonti
Pensieri e parole viaggio alla ricerca di noi stessi
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Post n°794 pubblicato il 29 Marzo 2020 da scarlett40
Ci ho messo un po' prima di riuscire a trovare le parole. Avevo dentro la disperazione e un assurdo silenzio. Ho riempito pagine di disegni e di colori per trovare la strada in un buio che mi ha gelato il cuore. I camion dei soldati portano via le bare con i corpi dei nostri nonni e dei nostri genitori. Se ne vanno da soli, o meglio, in compagnia di altri corpi, ma senza di noi, senza il nostro ultimo conforto. Sarebbe più giusto dire ci lasciano orfani senza possibilità di appello: tutti un po' più soli. Allora qualche considerazione va fatta. Loro erano gli ultimi testimoni di un secolo pieno di avvenimenti. Avevano visto la guerra. Avevano fatto crescere l'Italia fino a portarla ad essere un Paese grande, industrializzato, il Paese che ci siamo ritrovato tra le mani. EErano i nonni dei nostri bimbi. Erano i nostri genitori. Erano i medici e gli infermieri con più esperienza. Erano gli imprenditori di sé stessi e i pensionati. Già erano... E noi chi siamo? Pietà. Siamo i figli del 2000, adulti così piccoli da non riuscire a piangere. Siamo gli eterni ragazzi che quando tutto sarà finito dovranno fare i conti con il vuoto. Scrivo per ringraziare tutti quelli che hanno lavorato per dare conforto e pietà a chi sapeva di non poter guarire. Queste righe sono per noi tutti, separati dalla malattia, e per chi ha curato i nostri cari al posto nostro. Scrivo perché sono venuti in nostro aiuto i cinesi, i cubano, gli albanesi, i russi e già so che a loro si aggiungeranno tanti altri: avete notato che sono quelli che per decenni abbiamo guardato storto chiamandoli immigrati che ci rubano il lavoro... Mi inchino e ringrazio. Vengono a dare una mano a chi li ha accolti o aiutati e non abbassano lo sguardo. Accadrà, so che accadrà, che il mio medico sarà di colore e sarò felice della sua competenza e umanità. Ho imparato la lezione. La pietà è cosa di ogni singola persona, tessera di un puzzle, dove non devono esistere confini. Qualcuno si affretta a dire: - anche noi aiuteremo solo chi ci ha aiutato. Male non avete capito nulla. Qui occorre capire che le guerre, le malattie e i bisogni della persona in quanto tale non hanno un nazionalità. Sono primari e basta. Pietà. Grazie ai privati che hanno fisicamente supportato la sanità con il proprio lavoro, con tante donazioni, con il volontariato. Grazie a chi ha lavorato per farci trovare pronto tutto quello di cui abbiamo bisogno. |
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Sono di tutti questi fiori
l'uno e l'altro
persa tra i giunchi
rivolta al cielo.
Non distinguo i petali
tutt'uno con il gruppo
ed il profumo
fosse mio, sarei vento.
L'iris ti cela il suo cuore
agli occhi, ma ti regala
l'immenso profumo
affinche' per te sia brezza.
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PER UN ATTIMO
Per un attimo
io ho cercato te
tu hai cercato me
In un mondo dove
tutto corre
noi ci siamo fermati.
Incontrati, sfiorati,
e' stato silenzio
parlavano i gesti.
Ed ho letto
e tu hai scritto
una pagina di vita.
Se potessi perdermi
starei seduta
ad attendere
la vita del bosco.
Invece la mia bussola
definisce contorni
e non riesco a vedere
se non i profili degli alberi.
Eppure nella selva
vive forte, indomita
l'essenza della vita.
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