....ricominciamo da.....
Arrivati a casa, dopo che Lei si fu "scrollata di dosso" la serata, restarono tutti e tre in cucina vicino al telefono ad aspettare Giò o una sua chiamata, le ora passavano ma di lui nessuna traccia, orami erano le tre del mattino "ma dove sarà? cosa strà facendo, starà bene?","non ti preoccupare tesoro, il mio Giovanni è un ragazzo in gamba, vedrai che quando si sarà calmato, tornerà di sua iniziativa", in quel momento suonò il telefono, Leo andò a rispondere, dopo qualche secondo riattaccò, "era il comandante, dobbiamo andare in caserma, è......è per Giò".
Roberta sentì il sangue defluire dal corpo, la paura che l'aveva attanagliata in quelle ore prese il sopravvento e cominciò a tremare in modo convulso, " Tesoro, che hai?" Emma le prese la mano e la guardò preoccupata "niente Emma è che .....che un pò sono sollevata che lo abbiano trovato, ma.........che gli è successo? voglio dire, Leo che ti ha detto il comandante, perchè dovete andare in caserma?", " Ragazza mia giuro che non lo so, Il comandante mi ha solo detto che Giò era da loro e di passare in caserma", " Oddio, non avrà mica fatto qualche stupidaggine!", "Roberta tesoro, dobbiamo avere fiducia in Giovanni, vedrai che non è successo niente di chè" "ma come fate voi a stare così tranquilli?" "e chi ti dice che siamo tranquilli? solo che agitarsi come stai facendo tu non serve a niente Topino. Ah dimenticavo! il comandante ha detto che devi venire anche tu". Roberta non recepì subito il messaggio, era ancora basita dal fatto che Leo l'aveva chiamata con il nomignolo che le aveva afibbiato Giò, ma a un tratto realizzò, "IO? e per quale motivo? ho già detto tutto quello che sapevo agli agenti che mi hanno interrogata", "L'unico modo per saperlo Ragazza, è andarci non ti pare?". Così risalirono tutti e tre sul furgone e raggiunsero la caserma, che distava pochi chlometri, il tragitto fu breve, ma a Roberta parve durare ore. Quando finalmene Leo parcheggiò il furgone davanti alla Caserma, Roberta ne scese prima che le ruote si fermassero completamente, rimase ferma nel parcheggio ad aspettare che Emma e Leo la raggiungessero, ma perchemmai ci mettevano tanto?, Roberta aveva l'impressione che si muovessero come Bradipi, era tentata di mettersi a spingerli verso l'entrata dell'edificio, ma si rendeva conto che probabilmenta era la sua smania di vedere Giò a farle sembrare che il mondo andasse a rallentatore. Questa cosa la fece riflettere su quanto in realtà tenesse al ragazzo, all'inizio pensava che fosse solo attrazione fisica, ma quelle ore passate nell'ansia di avere sua notizie, le fecero capire che in realtà vi era anche molto affezionata, anzi di più, doveva ammettere con se stessa che si era innamorata di lui.
Con questa nuova consapevolezza, Roberta entrò in Caserma, con Emma e Leo al suo fianco, con loro vicino si sentiva più tranquilla. Un' agente si fece loro incontro, "Emma, Leo, e lei deve essere la famosa Roberta ", "Buon giorno Giorgio, nostro figlio sta bene? come sarebbe a dire che Roberta è famosa, non mi dirai che in paese stanno già spettegolando!", " effettivamente ormai è quasi giorno" disse l'agente guardando fuori dalla finestra l'alba che cominciava a schiarire il cielo. "Giò sta bene Emma, almeno fisicamente è solo molto turbato, quanto a lei", disse indicando Roberta " Sono ore che il suo ragazzo blatera di una certa Roberta", "Ore? Ore? Vuole dire che lui è sempre stato qui, e Voi non ci avete avvertito prima? Avete lasciato che ci preoccupassimo quando lui era qui al sicuro???", Roberta sembrava fuori di se dalla rabbia, ma l'agente vedendo la sua reazione, non potè che sorridere, la ragazza aveva proprio il temperamento giusto per tener testa a Giovanni, cercò di nascondere il sorriso " E' stato lui a dirci di non chiamarvi subito, credo avesse bisogno di stare solo a riflettere sull'accaduto", "visto Ragazza? che ti avevamo detto Giovanni aveva solo bisogno di stare un pò da solo, non avresti dovuto preoccuparti tanto". Ma che avevano tutti? Erano forse impazziti? come diavolo facevano a restare tranquilli, dopo che quell'incoscente li aveva fatti morire dalla paura!! O forse loro erano tranquilli ed era solo lei a morire di paura? "Dov'è?" chiese " Vi porto da lui" disse l'agente che ancora aveva un sorriso sornione sulla faccia, Roberta avrebbe voluto prenderlo a sberle, ma che aveva da ridere? "Giorgio caro, forse è meglio che io e mio marito restiamo qui, in fondo ora sappiamo che sta bene, fai pure accomodare Roberta, credo abbiano bisogno di parlare........dell'accaduto", Emma fece di nascosto l'acchiolino a Giorgio che capì al volo e si rivolse a Roberta riuscendo a stento a mantenere un atteggiamento professionale. " prego Signorina da questa parte". Fece entrare Roberta in un'altra stanza, dove c'era no delle celle, tutte vuote tranne una, dove Giò sedeva su una panca con la testa tra le mani. Udendo la porta richiudersi alzò di scatto la testa, e vide Roberta in pidedi davanti a lui pallida come l'aveva vista solo dopo l'incidente nel magazzino, ma mai gli era parsa tanto bella come in quel momento, a un tratto vide i suoi lineamenti cambiare, l'ansia stava lasciando posto alla rabbia, Giò si alzò e le andò incontro pronto a rispondere all'attacco che lei gli avrebbe sicuramente scagliato contro.........segue
Inviato da: scarpina.cristallo
il 05/06/2012 alle 15:42
Inviato da: silverella8277
il 14/05/2012 alle 20:13
Inviato da: scarpina.cristallo
il 20/07/2011 alle 00:38
Inviato da: condom_bg
il 18/07/2011 alle 09:11
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il 22/12/2010 alle 16:36