Sciarconazzi

150413 #2 - Perché leggere "I Promessi Sposi"?


___Già dal titolo, diversi lettori del mio blog avranno capito che il presente post è stato liberamente ispirato dalla collega "meninasallospecchio".La collega, come sempre, è molto brava nel dettagliare le proprie motivazioni in maniera tendente all'ineccepibile.Io, invece, forte della mia visione in Bianco e Nero (anzi in "Bianco O Nero") mi limiterò a dire che - ed il fenomeno è riscontrabile empiricamente - il sopra menzionato "romanzo" (o "RAMANZO") risulta essere un ottimo modo per allontanare le giovani leve dal piacere della lettura (ma non solamente loro).È redatto con frasi della lunghezza di un paragrafo, è intriso di sottigliezze che potevano essere riconosciute ed apprezzate, al limite, dall'élite intellettuale dell'epoca (i "Radical Chic" dell'Italia risorgimentale).Ne deriva che l'opera del Manzoni viene inevitabilmente percepita come una discreta rottura di coglioni, e comunque molto distante dal sentire di una persona (dotata di intelletto normale) della metà del XX secolo.Non dico di bandire quel libro dai programmi scolastici, però, magari, in nome della funzionalità didattica e del buonsenso, ci si potrebbe limitare a qualche cenno.E allora, mi si chiederà, in alternativa cosa si potrebbe leggere di quel periodo lì?Ma anche una beata fava.Piuttosto si potrebbe "ripiegare" su "La Chimera" di Sebastiano Vassalli che secondo me è un ottimo romanzo storico, scritto in un italiano ineccepibile senza per questo risultare un potenziale pericolo per l'integrità dell'apparecchiatura riproduttiva dei lettori (nel senso che NON è una rottura di coglioni o ovaie).In conclusione: imporre la lettura (analitica, poi..!) de "I Promessi Sposi" è come portare a mangiare una scolaresca in un posto dove fanno le lasagne farcite di merda. Hai voglia poi a dirgli che ce ne sono altre che sono veramente buone e gradevoli.