Creato da laddor il 30/06/2009

SCIO'

giovani, bugie, identità storie a fumetti su amore e identità che hanno per protagonisti gli adolescenti di Delia Vaccarello disegni di Giulia Argnani Oscar Mondadori

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FUMETTI DI CARTA

Post n°13 pubblicato il 30 Giugno 2009 da laddor


http://www.fumettidicarta.it/Garage_Ermetico/2008_maggio/delia_vaccarello_intervista.htm

http://www.fumettidicarta.it/Garage_Ermetico/2008_maggio/giulia_argnani_intervista.htm

19 maggio 2008

Intervista esclusiva a
DELIA VACCARELLO

ovvero di libri, fumetti e un pizzico di musica


di Alessandro Bottero


Strano come le cose vadano.
Vedi un libro, lo prendi perché ti dici “Uhmmm, quasi quasi lo recensis

co…”, lo leggi, ti piace, lo recensisci, e poi l’autrice fa sapere che insomma… tutto sommato il tuo giudizio non le è spiaciuto.
Allora ti dici “E perché non contattarla, così magari ci scappa fuori un’intervista per il sito più bello e interessante di tutto il mondo della critica a fumetti online?”
Ed ecco qui che alla fine, passettino dopo passettino, l’intervista a Delia Vaccarello (e anche l’altra a Giulia Argani) sono arrivate in dirittura d’arrivo.

Secondo il manuale del Bravo Critico/Intervistatore qui dovrebbe esserci uno spiegone su chi sia l’ospite, ma ve lo risparmio (anche perché Delia parla anche di sé nell’intervista).
Mi limito a dire che Delia Vaccarello scrive bene, ed è stata di una gentilezza e una cortesia davvero squisite nei nostri contatti. Chiudo segnalandovi l’uscita del suo nuovo romanzo “Quando si ama si deve partire”, negli Oscar Mondadori.

Ed ora, signori e signore, ecco a voi l’unica, inimitabile… Delia Vaccarello!



1 - Delia Vaccarello: chi è, dov'è, e perché lo fa?


Sono una scrittrice, amo la comuicazione, mi batto per la creatività e contro ogni pregiudizio. Vivo in tanti luoghi: Roma, Umbria, Riviera ligure, Venezia, Milano. La scrittura e la comunicazione sono la mia vita


2 - Che fumetti legge una giornalista/scrittrice di un certo calibro?

Via il calibro, che sa troppo di pistola. Dylan Dog, Linus, la Storia d'Italia a fumetti di Biagi, Le strisce di Giulia Argnani, Koenig...


3 – Diciamo di un certo spessore allora. Fermiamoci un attimo su questi nomi. Dylan Dog perché? Per le storie, le tematiche, perché

è un fenomeno di costume, e soprattutto, curiosità mia, dall’inizio o da un punto preciso? Linus nel senso di rivista? O di Peanuts? Linus è una delle pochissime riviste a fumetti che ci sono in Italia. Anche qui, da che periodo (Linus ha avuto molti periodi nella sua storia)?

Dylan Dog mi attrae per la palese necrofilia, che non è ipocrita e nascosta sotto meravigliose spoglie come sovente accade. Lo apprezzo a fasi alterne dalla fine degli anno Ottanta. La rivista Linus è un amore intermittente, non ricordo il momento preciso in cui la sfogliai per la prima volta, così come ho d

imenticato l'attimo in cui al Louvre restai stregata dalla Gioconda. Snoopy è la controfigura magra della mia anima segreta, che si chiama Telma e ha quattro zampe



4 - Perché la serie "Principesse Azzurre" è arrivata al numero sei, mentre le antologie di amori gay si sono fermate al tre? forse la narrativa lesbica vende di più?

Lei ha mai letto una delle raccolte Principesse Azzurre? Forse a piacere sono quei precisi racconti e quella raccolta....

5 - Le ho lette, certo. In un certo senso devo pur corrispondere alo stereotipo del maschio eterosessuale, curioso del mondo omosessuale femminile, no? Comunque, al di là della (forse greve) battuta, sì li ho letti. Buona intuizione per la collana, racconti tutti sinceri, molti ben scritti, alcuni più volenterosi che compiuti. Ma pochi direi. Il punto però era un altro, e forse con la battuta vi alludevo. Non si potrebbe correre il rischio di una “commercializzazione” di questo tipo di narrativa? Il cinico in me resta sospettoso, davanti al divario numerico tra le due serie, e in parte crede che la narrativa lesbica sia più “innocua” per un lettore medio, per

ché vissuta come meno disturbante. O sbaglio?

Men on Men è arrivata comunque al quinto anno. Per il resto ci sono state diverse imitazioni a Principesse Azzurre. Nessuna ha preso il volo. Come mai?


6 - I libri mutano la storia, o si limitano a raccontare l'esistente?

I libri ci fanno vivere, in questo senso ci trasformano: dopo la lettura di un libro “vero” non siamo più quelli di prima.



7 - Musica, croce e delizia. A parte l'indiscusso genio di Frank Zappa, cosa vale la pena di ascoltare?


Viaggio molto in macchina è ascolto molta radio, dunque un po' di tutto. Mi piacciono Fiorella Mannoia, Paolo Conte, Antonella Ruggero, i La Cruz, ... Ho un paio di musiche da ultimi trenta minuti di guida dopo 500 chilometri: sono di Pat Metheny ... E poi amo anche dei brani di jazz “da camera” di alcuni musicisti norvegesi e svedesi che ascolto conemozione quando,mentre sto in macchina,il paesaggio si carica di mistero

8 - Ottimi gusti. Immagino si riferisca a Jan Garbarek, o Terye Rypdal. La citazione di Mannoia e Conte eleva il livello dell’intervista. Dovendo scegliere una canzone per ciascuno, quale indicherebbe? Io “I Dubbi dell’Amore” per Fiorella Mannoia, e “Aquaplano” per Paolo Conte.

Più che Garbarek e Rypdal universalmente noti io prediligo altri forse meno conosciuti come Niels Pedersen, Lars Hollmer, Ketil Biornstad, il quartetto di Arne Domnerus a poi Arild Andersen con le sue rivisitazioni nei suoni del medio evo nordico. D

i Conte mi piace quasi tutto ma viste le mie origini .. . ”Onda su onda”, di Mannoia mi pare che il risveglio sorprendente di “Se una mattina io...” abbia stregato entrambi.



9 - torniamo al fumetto. Il primo fumetto letto?

Diabolik.




10 - E l'ultimo?

Argnani.

Giulia Argnani

giulia argnani


12 - Se vede un film tratto da un fumetto le viene mai voglia di andare a leggerlo?

Se il film mi è piaciuto, certamente.



13 - Il fumetto è una forma d'arte o un mero strumento?

Arte e basta. Ho scelto il fumetto come forma espressiva nei racconti d'amore e di vita di donne tra donne che pubblico per la Mondadori, cioè per “Principesse azzurre”. Alcune storie sono a fumetti. Dunque, chi pensa che l'uso del fumetto in Sciò! Sia stata una furbata per agganciare i giovani sbaglia. Giulia, e non solo lei, ha già pubblicato con me una striscia per adulti. Il precedente mi scagiona dal sospetto avanzato da lei, gentile intervistatore, nella gradita recensione al libro.



14 – Accetto la garbata tiratina di orecchie, ma resto sul tema allargando il discorso. Ok, abbiamo chiarito che il fumetto in Sciò! ha un suo perché, ma il sospetto che parte dell’industria letteraria italiana abbia “scoperto” il fumetto, come possibile modo per acclappiare i giovani mi resta. Penso al diffondersi delle cosiddette Graphic Novel nei cataloghi di Rizzoli, Mondadori, e tra poco Bompiani. A proposito poi della striscia per adulti sarei davvero curioso di poterla leggere, dato che nel mondo del fumetto è passata del tutto inosservata (mi cospargo il capo di cenere).

Se lo cosparga con generosità: hanno disegnato strisce lesbiche a fumetti per principesse azzurre le matite di Lister, Argnani, Chiti, Mandanici, e altre .. Credo fermamente che se un'opera vale si impone, se uno stile ha carattere resta nell'”immaginario”, magari accanto a tanta paccottiglia indotta dal martellamento pubblicitario o dalle strategie editoriali.



15 - Intermezzo filmico: John Wayne o Silvio Orlando?

Il primo non fa per me, Orlando è sensibile e bravo ma non sempre si toglie quei panni da protagonista di un villaggio italiano tutt'altro che globale.



16 - Conosce Second Life? che ne pensa?

Mi fa impressione.



17 - Approfondiamo, magari estendendo il discorso ad altri luoghi di aggregazione virtuale, come Myspace & simili. Una volta qualcuno ha detto “On Second Life we are all beings of questionable reality” (su Second Life siamo tutti esseri dalla realtà opinabile). Il p unto interessante non è l’”opinabile”, ma la parola “realtà”. La Realtà Virtuale è meno reale di quella Concreta?

Guardi io credo che la “finzione” artistica siavera quanto la realtà, se non di più, perché estrae dalla realtà il succo. La realtà virtuale a tratti può farlo, favorendo ciò che nel reale è inibito. Mi riferisco a ciò che Livraghi dice quando sostiene che in Internet parlano le anime prima dei corpi. Tuttavia la realtà virtuale può essere come una mela di plastica. Splendida, poi l'addenti è ha perso ogni sapore, in primis quello di frutto proibito.



18 - un pizzico di letteratura: Stefano Benni, Italo Calvino, Dino Buzzati. Chi altri aggiungerebbe?

Anna Maria Ortese, Elsa Morante, Grazia Livi.



19 - Essere donna l'ha aiutata nel suo lavoro? Ed essere omosessuale?

Mi sta prendendo in giro? .... mi ha aiutato solo una divinità: lo slancio vitale.



20 - Essere donna l'ha ostacolata nel suo lavoro? Ed essere omosessuale?

Non mi faccia cadere nel vittimismo.



21 - Con un tuffo carpiato torniamo al fumetto: Batman o Superman?

Batman senza dubbio.



22 - Diabolik o Alan h?

Diabolik.



23 - Secondo lei i giovani leggono i fumetti? Se sì, quali?

Manga, Dylan dog anche se ormai è datato, ma il figlio ventenne della mia compagna lo divora.



24 - Cosa ne pensa dei cartoni animati giapponesi, i cosiddetti Anime? Sono solo intrattenimento o hanno innestato nell'immaginario collettivo giovanile italiano (e occidentale) temi e immagini totalmente nuove , ancora non del tutto metabolizzate?

L'immaginario è un vaso di Pandora, non saprei risponderle.



25 - Tre fumetti che porterebbe con sé in un lungo viaggio fino in Nuova Zelanda.

Tre sono troppi,comunque mi porterei i pochi episodi della “Spia poeta” che trovavo da giovane negli album di Topolino e quelli che avevano come protagonista “L'Ombra che cammina”, Phantom di Lee Falk - che da piccola leggevo di nascosto trafugandoli a mia zia


26 - Tre sono troppi? Sigh, io dovrei portarne 300. Come mai sarebbero troppi? Non vale la pena portarseli con sé?

Mi piace viaggiare leggerissima, se invece mi devo trasferire in Nuova Zelanda il discorso cambia.



27 - Tre dischi e tre libri con cui fare compagnia ai fumetti.

Narrare è un destino di Grazia Livi. L'ultimo giallo ancora non tradotto di Fred Vargas. Le bozze dell'ultimo libro di Barbara Alberti. Etta Scollo che canta con l'orchestra siciliana Rosa Balistreri, La colonna sonora di Breakfast on Pluto, Matia Bazar



28 – conosco solo i Matia Bazar. Mi aggiornerò. Come è nato Sciò? Aveva deciso fin dall'inizio di usare il fumetto come forma espressiva?

Sciò! nasce da “L'amore secondo noi “ (Oscar Mondadori), che raccoglie storie di ragazzie ragazze alla ricerca del proprio orientamento sessuale. Si tratta di adolescenti che non danno per scontato di essere lesbiche gay etero bisex. Li ho incontrati nel web, in classe, grazie al paginone liberi tutti che pubblico sull'Unità.Subito ho pensato di affiancare alle storie le immagini. Dall'amore secondo noi, infatti, è nata la campagna di manifesti anti-omofobia affissi a Venezia e a Mestre. L'idea del fumetto è nata durante una conversazione con Barbara Alberti. Sciò! mi ha dato anche l'occasione di integrare “L'amore secondo noi”. Infatti lì mancava la storia di una adolescenza trans, che in Sciò! invece apre l'opera. La striscia prima di essere pubblicata è stata vista dalla persona protagonista, e dai responsabili delle associazioni trans. Quasi tutti gli altri protagonisti delle storie si sono visti e hanno dato il loro ok. Ho scelto il fumetto perché volevo che le storie fossero narrate per immagini. La creatività di Giulia Argnani, e la nostra sintonia, hanno fatto il resto.



30 - Le piace Tolkien?

No.


31 - Come mai? È un problema con il genere Fantasy in genere, o solo con lui?

Adoro il genere Fantasy, da Harry potter a tutti i film meravigliosi della Dreamworks. Mi sembra che di recente sappiano toccare lo spettatore con rara maestria. Il signore degli anelli mi ha annoiato.



32 - Lovecraft e l'horror?

L'horror mi piace.



33 – Beh, ma c’è horror e horror. Qualche autore?

Tim Burton ha un macabro che mi seduce, mi piace l'horror di confine, mi hanno rapito Frankestein, The Rocky Horror Picture Show, La maschera di scimmia, Catwoman e tutte le precedenti versione della donna gatto o pantera nel cinema....



34 - Nel mondo anglosassone tra mondo lesbico e mondo Wiccan i legami sono abbastanza stretti, con conseguente elaborazione di una spiritualità legata alla natura e ai suoi ritmi. Leggendo invece la serie dei volumi Principesse Azzurre questo elemento magico-misterico è molto meno in evidenza. Come mai?

La scrittura delle italiane è sorprendente e in genere originale, i riferimenti a modelli oltre confine sono rari.



35 - Come vede il futuro del giornalismo in Italia?

Le voci autorevoli si stanno affievolendo, si sta poco in mezzo alla gente. Cronisti e scrittori devono trasformarsi in piccoli e grandi diapason e non stancarsi di raccontare il mondo. Internet e la tv satellitare sono eccezionali, ma il rapporto umano, l'essere in un luogo, sentire, vedere, ascoltare, intervistare sono dimensioni insostituibili di cui troppo spesso si fa a meno.



36 - Conosce o ha letto fumetti con tematiche omosessuali? Li ha trovati credibili?

Colgo l'occasione per ricordare qui che probabilmente il primo fumetto omosessuale scritto e pubblicato in proprio in Italia - Frocik - fu ad opera di Massimo Consoli eEnrico Verde.Fuorispazio (www.fuorispazio.net) il sito che editone riporta in esclusiva una ampia scelta. Inoltre In Fuorispazio si possono ammirare anche le strisce di Dafne & Cloe che Luca Enoch ha realizzatopure in esclusiva per noi.

Tornando alla sua domanda, io da un fumetto non mi aspetto che sia credibile, è come chiedermi se un quadro è credibile.

Mi ha catturato da subito la poesia di Giulia Argnani, la sua delicatezza e incisività. I fumetti che parlano di amore tra maschi spesso ospitano un florilegio di peni che non aggiungono nulla alla potenza espressiva del mezzo.


37 – Florilegio di peni rende bene l’idea. Per quanto lei prima citava Koenig, autore che esplora certe tematiche omosessuale in modo molto esplicito. Lo consiglierei Promethea di Alan Moore, edito dalla Magic in Italia.

Grazie del consiglio. Di Koenig apprezzo l'ironia, per cui anche i peni mi sembrano ironici, ma forse sono ottimista.



38 – torniamo a Sciò. Il progetto nasce da una conversazione con Barbara Alberti, diceva. Come è andata?

Fulminante e geniale come l'eloquio di Barbara. Una cosa così: “mancano le immagini”, “un film?” “magari”, “ci vuole il fumetto!” “così entriamo nella quinta dimensione!”



39 – Come ha reagito il suo pubblico a questo prodotto, sì inserito in un percorso narrativo, ma obiettivamente un po’ diverso da un libro classico.

Il mio pubblico ha reagito bene, amando il libro. Commentofrequente: “magari ce lo consigliassero i prof!” “se lo avessi trovato in libreria da adolescente che figata!”.



40 – non è una critica, ma solo una curiosità: ha mai avuto la sensazione di scrivere storie didascaliche? Ossia avere una tesi da voler esprimere, e costruire una storia in modo tale che la tesi risulti dimostrata?

Questo il percorso dei libri “Amore secondo noi”e “Scio!”: raccolgo le storie secondo un fiuto e una particolare emozione che provo a contatto con alcune persone, le scrivo o le narriamo con Giulia e la “sua matita”. Poi i protagonisti le leggono e le “guardano” e danno l'ok!. Il prof di sociologia Giacomarra all'università di Palermo disse che questo metodo si inseriva nella tradizione delle migliori Ricerche sociologiche, proprio per la richiesta del parere degli “intervistati” prima di dare il libro alle stampe. Io ricerco, non ho sulla da dimostrare, i dogmi non mi appartengono. Lascio gioiosamente che la realtà mi sorprenda.



41 – Da pochissimo è uscito il suo nuovo romanzo (che ovviamente non ho ancora potuto leggere). Immagino prosegua nella sua esplorazione del Continente Amore.

Il titolo è “Quando si ama si deve partire” (Tra le tante interpretazioni cui il titolo si presta c'è anche la frase iniziale della canzone da noi – lei e io, caro Bottero – amata:... se una mattina io, mi accorgessi che con l'alba sei partit*...).Il romanzo racconta dell'amore come momento trasformativo, descrive la macchina da guerra del suo contrario: l'ipocrisia.



42 - Sciò! avrà un seguito, o per meglio dire intende usare il Fumetto altre volte in futuro?

Non posso usarlo, come non uso le parole. E' arte e, come per ogni arte, non faccio previsioni sulla mia ispirazione.






MAGGIO 2008



Intervista esclusiva a
GIULIA ARGNANI

ovvero domande cortesi
a una disegnatrice signorile


di Alessandro Bottero


Esiste un intero mondo di disegnatori/autori al di là delle solite case editrici, che spesso sfuggono all’attenzione della critica.
Nomi, e tratti, magari più diffusi tra la ggggente del solito autore per cui la critica a fumetti va in deliquio, ma di cui pochi si accorgono.
Credo che questo fenomeno colpisca soprattutto i disegnatori/illustratori che lavorano principalmente nel campo dell’editoria classica, e non quella a fumetti. Siccome la critica a fumetti spesso si limita a rimirare l’ombelico autoreferenziale dei solito noti, si lascia sfuggire tante cose.

Detto questo veniamo a noi. Giulia Argnani è la disegnatrice dei racconti contenuti nel volume Sciò (da noi recensito) su testi di Delia Vaccarello (per cui vi rimando all’intervista), e ci faceva piacere come Fumetti di Carta dare voce non solo alla sceneggiatrice, ma anche alla disegnatrice dell’opera. Inutile qui stare a dire chi sia Giulia Argnani, dato che nell’intervista ci pensa lei in m odo molto migliore di quanto possa fare io ora.

Mi premeva solo ringraziarla pubblicamente per la cortesia e la disponibilità dimostrate.

Ed ora…vai con le domande!



1 – Giulia Argnani: chi è, dov'è, e perché lo fa?

GIULIA ARGNANI: Autrice di fumetti, dalla capitale, perché mi diverte.



2 - Che fumetti legge di solito?

G. A.: D’autore con preferenza per le biografie



3 – Mi pare di cogliere alcune suggestioni tratte dai Manga nel suo stile. Sbaglio?

G. A.: Sono del 1979 anno in cui Heidi e Goldrake sono atterrati sullo schermo e i miei occhi hanno incrociato prima loro di mia madre…è stato un amore inevitabile…



4 – Altre esperienze come fumettista?

G. A.: Sempre con Mondadori per la serie “Principesse Azzurre” e sempre in collaborazione con Delia Vaccarello. Per jj Books con la storia ”Strane convivenze”. Per Coniglio editore con “Sotto le lenzuola” e Studio Monkey con con alcuni racconti, queste le principali.



5 - I libri mutano la storia, o si limitano a raccontare l'esistente?

G. A.: Nessuna delle due. Purtroppo o per fortuna, non hanno il potere di mutare e il limite sta solo in chi li scrive non nel libro.



6 - Musica, croce e delizia. A parte l'indiscusso genio di Frank Zappa, cosa vale la pena di ascoltare?

G. A.: Vale la pena ascoltare tutto. Comunque Ella Fitzgerald, Janis Joplin, Jeff Buckley, Joan Baez, Edith Piaf...



7 - Torniamo al fumetto. Il primo fumetto letto?

G. A.: Forse Maison Ikkoku di Rumiko Takahashi (ed. Star Comics. N.d.R.)



8 - E l'ultimo?

G. A.: Fun Home di Alison Bechdel (ed. Tunué. N.d.R.)



9 - Se vede un film tratto da un fumetto le viene mai voglia di andare a leggerlo?

G. A.: Non necessariamente. Ma se mi intriga la storia allora vado ad indagare, per piacere e curiosità personale.



10 - Il fumetto è una forma d'arte o un mero strumento?

G. A.: Be… mero strumento non lo direi nemmeno di una forchetta. Ma nemmeno una forma d’arte mi piace. O è arte o non lo è. E qui si aprono capitoli interi su cosa sia l’arte. Per me lo è tutto ciò che è in grado di comunicare un emozione a qualcunopassando ovviamente attraverso determinate capacità e linguaggi. Il fumetto non fa eccezione.



11- Intermezzo filmico: John Wayne o Silvio Orlando?

G. A.: Non saprei come metterli a confronto…sono due mondi completamente diversi per periodo, genere e metodo…ma se devo scegliere Silvio Orlando mi piace molto.



12 - Conosce Second Life? Che ne pensa?

G. A.: Lo conosco e lo accetto come espressione della nostra epoca. Dico solo che senso ha una seconda vita se non sappiamo vivere e divertirciin questa?



13 - Un pizzico di letteratura: Stefano Benni, Italo Calvino, Dino Buzzati. Chi altri aggiungerebbe?

G. A.: Hesse, Terzani, Carter, Fante, Roth, Salinger, Banana Yoshimoto ….



14 - Essere donna l'ha aiutata nel suo lavoro? O l’ha ostacolata?

G. A.: Nel campo del fumetto per fortuna si presta più attenzione alla sostanza che all’estetica. Se non esistesse internet, molti non saprebbero nemmeno che faccia ho, editori compresi.



15 - Con un tuffo carpiato torniamo al fumetto: Batman o Superman?

G. A.: Batman ha un profilo psicologico mooolto piu complesso ed intrigante.. Ma li adoro entrambi, lo giuro!



16 - Diabolik o Alan h?

G. A.: Ho un debole per i personaggi un po’ grotteschi e scalcagnati, sono più credibili…



17 - Secondo lei i giovani leggono i fumetti? E se sì, Quali?

G. A.: Non credo ci si dedichino molto cosi come ai libri o a tutto ciò che implica fermarsi e concentrarsi su qualcosa. Chiaramente non sono tutti cosi e in parte è colpa della scarsa cultura in merito, soprattutto qui in italia



18 - Cosa ne pensa dei cartoni animati giapponesi, i cosiddetti Anime? Sono solo intrattenimento o hanno innestato nell'immaginario collettivo giovanile italiano (e occidentale) temi e immagini totalmente nuove, ancora non del tutto metabolizzate?

G. A.: E’ dal 1979 che fanno parte dell’immaginario collettivo anche Italiano, quindi ormai ci appartengono. Non so cosa intenda esattamente con “non del tutto metabolizzate”.



19 - Tre fumetti che porterebbe con sé in un lungo viaggio fino in Nuova Zelanda.

G. A.: Blankets, Persepolis, Pillole blu.



20 - Tre dischi e tre libri con cui fare compagnia ai fumetti.

G. A.: Dischi: Dischi volanti (Niccolò Fabi) . Colonna sonora di Radio Freccia e di Into the wild.

Libri: 101 storie zen, Il taccuino rosso, Un altro giro di giostra.



21 - Come è nato Sciò? Avete deciso fin dall'inizio di usare il fumetto come forma espressiva?

G. A.: Le storie esistevano già ed erano già state pubblicate nella raccolta “l’amore secondo noi”. Abbiamo voluto dare una nuova veste al libro sia per renderlo ancora più intrigante che per fornire il supporto dell’immagine che con la sua comunicazione diretta, ha un forte impatto. Soprattutto sui ragazzi.



22 - Le piace Tolkien?

G. A.: Non è il mio genere ma ha TUTTA la mia ammirazione. Non può non essere così.



23 - Lovecraft e l'horror?

G. A.: Da piccola ci ho provato ad avvicinarmi all’horror, ma… su di me ha l’esatto effetto che dovrebbe avere… E’ più forte di me.



24 – Frequenta la mostre mercato del fumetto, tipo Lucca Comics & Games, o Napoli Comicon?

G. A.: A quello di Napoli non sono mai stata.



25 – Opinioni sul cosiddetto fumetto Undergound?

G. A.: E’ quello che cela i talenti migliori, a mio avviso, è un sottobosco incredibile, che spesso per scarsa attenzione da parte del settore stesso, non viene considerato quanto dovrebbe e nemmeno nella giusta quantità (ce ne sono davvero tanti di talenti).



26 - Conosce o ha letto fumetti con tematiche omosessuali? Li ha trovati credibili?

G. A.: Ne ho letti e parlando di credibilità, ci posso anche stare. E’ la superficialità che a volte non mi è piaciuta, ce n’è già tanta….Consiglio Diario di Fabrice Neaud.

 
 
 
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