Creato da vita_da_blog50 il 29/08/2009
in nave con Dioniso
 

Area personale

 

La vita puo' essere atroce, questo si sa.

Arrivare a un passo dal comprendere tutto - senza per questo diventare cinici!

Ecco, poter dire: “Ora nulla potrà più ingannarmi”.

E poi finire con una bella risata.

Walter Abish

(senza fatica! perchè rubato direttamente dal blog di Dianavera.)

 

bugìa

è paradossale che
una bugìa di terracotta
possa illuminare
le bugìe degli uomini.

 

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...e comunque vacci sempre

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« nostalgìa...per gentile concessione »

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Post n°24 pubblicato il 05 Novembre 2009 da vita_da_blog50

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Tipicamente la donna si risveglia dopo i 50 anni quando cioè i suoi figli si sono resi più o meno autonomi e si separa per recuperare la parte di vita e la parte di sé che le è stata sottratta dai figli, dal marito, dalla casa, cioè dalla sottomissione a un patto, il matrimonio e a un destino, la maternità. Questa donna difficilmente sarà recuperabile al matrimonio precedente con le modalità di fusione/sottomissione ma con rassegnazione e/o sublimazione. L' uomo alla stessa età cerca solo una donna più giovane (o solo più stimolante eroticamente), che semplicemente e continuamente gli confermi la virilità. Per il resto è disposto a cedere su tutto: nei casi in cui la moglie e la cultura lo permettessero, accetterebbe anche la convivenza, con il riconoscimento di ruoli ben distinti alle due donne: madre, moglie, capofamiglia la prima, amante ludica la seconda. (da “Perché ci si sposa” U.G.)
...in parole povere la donna che "si sveglia" comincia a capire che non ha più bisogno di un uomo: se finge, finge per pura convenienza....

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dianavera
dianavera il 06/11/09 alle 21:11 via WEB
Oggi una poesia di Wislawa Szymborska, poetessa polacca, che si intitola "Ringraziamento Devo molto a quelli che non amo. Il sollievo con cui accetto che siano più vicini a un altro. La gioia di non essere io il lupo dei loro agnelli. Mi sento in pace con loro e in libertà con loro, e questo l’ amore non può darlo né riesce a toglierlo. Non li aspetto dalla porta alla finestra. Paziente quasi come un orologio solare, capisco ciò che l’ amore non capisce, perdono ciò che l’ amore non perdonerebbe mai. Da un incontro a una lettera passa non un’eternità, ma solo qualche giorno o settimana. I viaggi con loro vanno sempre bene, i concerti sono ascoltati fino in fondo, le cattedrali visitate, i paesaggi nitidi. E quando ci separano sette monti e fiumi, sono monti e fiumi che si trovano in ogni atlante. È merito loro se vivo in tre dimensioni, in uno spazio non lirico e non retorico, con un orizzonte vero, perché mobile. Loro stessi non sanno quanto portano nelle mani vuote. “Non devo loro nulla” – direbbe l’amore su questa questione aperta.
 
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