Creato da vita_da_blog50 il 29/08/2009
in nave con Dioniso
 

Area personale

 

La vita puo' essere atroce, questo si sa.

Arrivare a un passo dal comprendere tutto - senza per questo diventare cinici!

Ecco, poter dire: “Ora nulla potrà più ingannarmi”.

E poi finire con una bella risata.

Walter Abish

(senza fatica! perchè rubato direttamente dal blog di Dianavera.)

 

bugìa

è paradossale che
una bugìa di terracotta
possa illuminare
le bugìe degli uomini.

 

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...e comunque vacci sempre

piano con le parole...

 

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« ..nel tango/ nella vita... a proposito della felicità »

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Post n°59 pubblicato il 18 Luglio 2010 da vita_da_blog50

 

...io non sarò mai poeta: riduco sempre al perché, circoscrivo il fatto, lo cristallizzo. Non sopporto le ambiguità, le spiegazioni a più chiavi di lettura.
Voglio capire, voglio possedere: voglio chiudere la rondine nel palmo della mia mano. Ma così ne colgo lo scheletro di pietra e non il suo anelito a volare. 
Il poeta invece sa raccogliere l' acqua con la mano a dita aperte ed è felice quando essa gli sfugge da tutte le parti, perché sente che il modo migliore per possederla è esserne semplicemente immerso: egli intuisce che l' acqua è la vita stessa.
 

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Commenti al Post:
dianavera
dianavera il 19/07/10 alle 21:38 via WEB
"La persona il cui sentire tende al melanconico non viene così definita perché, priva delle gioie della vita, si strugge in una oscura malinconia, ma perché le sue sensazioni, quando si dilatano oltre una certa misura, o imboccano una direzione errata, approdano a questa tristezza dell'anima più facilmente che ad altre condizioni dello spirito. Il melanconico ha dominante i sentimento del Sublime. Persino la bellezza alla quale egli è altrettanto sensibile, non tende soltanto ad affascinarlo, ma, ispirandogli ammirazione, a commuoverlo. Il godimento del piacere è in lui più composto, non per questo meno intenso; ma ogni commozione suscitata dal Sublime ha per lui maggiore attrattiva di tutti gli affascinanti allettamenti del Bello." (da Kant, Osservazioni sul sentimento del Bello e del Sublime, II, 1764)
 
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