Creato da scalzasempre il 26/09/2005

parzialmentescremato

Dialettica a confronto con alcuni temi operanti nella mia vita.

 

 

Terza (s)puntata

Post n°5760 pubblicato il 30 Aprile 2009 da scalzasempre
 

Non è che il tempo si trova. Difatti il tempo c'è sempre ma a volte lo vedi e a volte no, a volte non ci fai caso e a volte è là con te. Dipende dal contesto con cui vivi quello che stai facendo. Perchè spesso può capitare che non lo vivi affatto (il contesto).

Ad esempio una volta ho firmato una liberatoria ma non avevo ben capito chi e cosa doveva liberare. Si trattava invece di una cosa importante che avrei fatto bene a capire solo che quando si tratta di sentirsi liberati si fa in fretta ad avvallarla perchè sembra una cosa giusta e sacrosanta. Invece non è cosi perchè spesso le parole sono travisate come quelle travi che negli occhi degli altri sembrano incredibili e nei propri diventano pulviscolo atmosferico che basta una lacrima a far andare via.

Me ne sono accorta tante volte che poi avevo un'idea o un'immagine che mi avrebbe spiegato il segreto e volevo appuntarla sopra un foglio con una matita 2b che mi piace di più ma poi era quasi sempre spuntata perchè "qualcuno" la usava a  mia insaputa per lasciarmi traccia di se. Così perdevo l'attimo (di tempo) a cercare un temperino che non c'era fino a quando ho deciso di conservarlo nel barattolo del caffè. Quello vuoto che ho svuotato, of course. E' infatti provato che la maggior parte degli individui non cercherebbe un temperino nel barattolo del caffè.

Y

 
 
 

Seconda ap_puntata

Post n°5759 pubblicato il 30 Aprile 2009 da scalzasempre
 

 

Ragionando sui fatti è più possibile capire. Che ad esempio certe pentole sono troppo grandi e certi coperchi piccoli fanno ridere nei confronti di quella capienza. Forse capita anche per certi cervelli, chissà.

Però se fosse il contrario? Se il coperchio è grosso possiamo considerare che fa la sua funzione e che assomiglia ai messicani nell'ora della siesta che qualche volta fumano. Forse capita anche per certi cervelli, chissà.

Ad esempio, M* quando siamo andati in Spagna mi ha regalato un sombrero perchè voleva nascondermi il più possibile perchè il meno visibile che poteva esserci di me, poteva avvantaggiarlo nella scarsa considerazione che aveva di se stesso.
Ma non è bastato anzi ha peggiorato le cose. Ci sono persone infatti che si attraggono di più con la sbirciatura e le angolazioni estratte da visioni parzializzate che niente hanno a che fare con il contesto e tuttavia appartengono.

Alla fine il sombrero l'ho appeso a una parete quasi vuota in mezzo a vecchie foto dove certi uomini baciano certe donne, certi bambini saltano una certa corda, certi alberi si annoiano sotto certi cieli e una vecchia con un grembiule bianco tiene in braccio due bambini. Perchè le parzialità si innamorano sempre delle parzialità.

E forse è giusto così.

Y

 
 
 

Prima puntata

Post n°5758 pubblicato il 30 Aprile 2009 da scalzasempre
 

 

Per arrivare a un risultato bisogna impegnarsi e per impegnarsi bisogna scegliere (anche di impegnarsi ma non solo perchè poi alla fine non è che uno si può impegnare in tutto e con tutti, altrimenti fa un'ammucchiata che non serve a niente e non produce frutti commestibili ma solo scarti come quelli che delle caramelle restano qui e là e poi "qualcuno" mi sgrida perchè sono incline a lasciare tracce per dare la possibilità a chi non ha capito di capire ancora anche se pensa di aver capito tutto e si rimaneggia le opinioni come fanno certi signori nei sottopassi con le carte di tutti i colori come se non si capisse che sono tutti trucchi truccati).

Alla fine i risultati arrivano sempre e se non hai capito una cyppa, rifatti il giro e capovolgi tutto quello che sai.

Per questo R* mi chiede sempre a che ora esco. Così sa organizzarsi meglio sull'impegno che ci mette in tutto quello che non fa.

Y

 
 
 

Myself or not to be

Post n°5757 pubblicato il 29 Aprile 2009 da scalzasempre
 

Il rispetto.

Dove stai quando non ci sei e quando vai via perchè resti ancora?

A volte me lo chiedo ma spesso rifletto sul fatto che è meglio non fare domande a cui sai già dare una risposta.
E' un po' come giocare che se non hai voglia non ti viene bene e non sai stare nella postazione giusta a ricevere la scherzatura come fa R* che ormai lo sa quando faccio quella faccia là e arreso mostra la mano al mio rigamento che è un gesto amorevole perchè cerca di riportare un allineamento mancante per distrazione più che per fatti trasversi che tanto ci sono lo stesso ma basterebbe non agganciarli con le ventose sbrodolose di quell'agire fatto senza capire che sei solo una pedina nelle mani di qualcuno che la sa molto più di te anche se continui a leggere libri su libri e scrivere di quei libri che hai letto per darti ragione di quello che pensi di sapere e non sai.

Dove vai quando resti perchè non sai che fare?

E' stranamente amorevole la perversione che conduce il senso dell'amichevolità nel senso colloquiale del termine o mentale nell'appostazione che si fa verso una piacevolezza che poi magari sfuma ma quando c'è trascina l'insensatezza di una non realtà nelle questioni di tutti i giorni. E parli e pensi a chi non ti ha mai dato un fazzoletto quando ti calavano giù pensieri molli dalle narici e tiravi su per non farti vedere da nessuno che poi tanto mica la gente sta a guardare te visto che sono tutti occupati troppo a guardare il se stessi che appare ma non è.
A volte me lo chiedo ma quasi sempre no.

Scalza

 

 

 

 
 
 

Preposti all'esistenzialità

Post n°5756 pubblicato il 22 Aprile 2009 da scalzasempre

 

Diciamo che ho pensato. Mentre camminavo sopra prati inzuppati, tra raggi di sole risvegliati e altre cose verdi che si muovono e mi salutano ogni volta che vado di là e di qua. Perchè anche io sono stata fiore. Uno piccolo.

Diciamo che volevo dirti alcune cose. A te che nell'Universo muovi i tuoi passi per capire e crescere e non lo sai che tutto torna. Il dolore che hai indirizzato e quel facile risentimento con cui ti sembra di capire le cose. Poi mentre sviluppavo un discorso sensato ma irraggiungibile una farfalla mi ha detto "credi che se fosse facile cambiare il mondo, il mondo non sarebbe già cambiato?". Effettivamente, un certo senso pratico quest'affermazione ce l'ha. E nella facilità non praticabile ho dovuto ricondurmi verso orizzonti più familiari anche se molto scomodi.

Cosi', diciamo che ho riflettuto. Mentre travalicavo insensatezze e voglia di trovare una formica per diventare sua amica e viaggiare per il mondo piccolo. Perchè quello grande spesso è incompresibile per me che sono fatta così.

Tuttavia, diciamo che me ne sono fatta una ragione, ma fondamentalmente ho capito. Che se tutti amassimo al di là di quello che riceviamo e diamo, propositandoci di spaccare la faccia subito e non dopo due anni che ci è capitato di doverci incontrare scontrati per quello che avevamo in proposito di capire, forse sarebbe più facile, talmente più facile che poi il mondo cambierebbe con certezza & subitamente.

Scalza

 
 
 

Andirivenuti per linkabilità

Post n°5755 pubblicato il 10 Aprile 2009 da scalzasempre
 

E' il conto della proporzione che non si fa più. In quei due + due che non servono perchè danno decimali che mal si spartiscono con la realtà.

Eppure ancora troppi ci cascano. Dalle nuvole, in mezzo alle fragole di quelle sbagliate posizioni dove poi si perdono e non ricordano più.

Le lavagne e i gessi. I prati e i fossi. Le radici degli alberi in mezzo ai sentieri nei boschi.

Ancora non mi abituo alla resa e resto a raccimolare spazio nel cosmo per considerare l'ipotesi d'una opportunità, possibile nella condizionata libertà che m'assiste.

Però, vorrei non leggere più fatti di cronaca trascritti dove i creativi sottoscrivono quel "che ne pensate voi?" che mi rattrista. Cosa vuoi che ne pensi della follia, della paura, della mancanza di riflessi umani, del condizionamento basso con cui i dispersi si abbandonano alla mercè di quel male che consuma quel divino che dovrebbe cercare il volo dell'irragionevole capacità di amare [?]

Perchè se vivi con il cuore, non ti serve più saper contare, leggere e capire.

 

http://miskappa.blogspot.com/

 
 
 

Top-posty

Post n°5754 pubblicato il 24 Marzo 2009 da scalzasempre

sciechimiche

 

Dopo la scia, ritorna il sereno.

Brillerà in cielo l'arcobaleno?

 

Scalza

 
 
 

Two

Post n°5753 pubblicato il 14 Marzo 2009 da scalzasempre

 

Possiamo anche fingere di non comprendere quello che abbiamo già compreso. Fatto sta che quella finzione dura finchè il trucco se ne va. Come quando consumi il mio rossetto nei baci che mi dai e quello che dico dopo è solo cruda realtà.

Fa male ma poi fa bene, come quelle tisane che faccio e poi sorseggio mentre ascolto musica jazz.
Eppure l’ho capito che non è così che dovrebbe andare il mondo, allora dovrei forse amplificare la coerenza nell’assetto stabile della complementarità di quello che non so. Potrebbe essere l’ottima soluzione in cui adagiare quei sogni che restano per resistenza.

Come volare, forse, o restare abbindolati da parole dette solo per contestualizzare certe Vite che nella verità sarebbero sprecate. Come pioggia sul bagnato. Come raggi di sole sopra desertiche osservazioni. Come quasi tutto quello che oggi vedo e c’è.

 

Scalza

 
 
 

Affaccendevoli avanzamenti instabili

Post n°5752 pubblicato il 10 Marzo 2009 da scalzasempre
 

 

Voglio interconnettermi con il cosmo per non affaticare il concetto esponenziale della rivalenza psichica che mi mette in condizioni di stravolgere quello che avevo già detto senza essere ascoltata. Solo per amore di quel compreso che poi m'avanza come certi resti che non tornano mai perchè nelle calcolatrici non si segnano più e virgoleggiati restano a spaccarti l'interezza di quello che c'è.A pensarci attentamente è un vero peccato.

Così ho pensato ancora.

Voglio interconnettermi con l'unimente circolare di chi s'attende, come me, di chi sospende quel vivere che vorrebbe nella ricerca del nuovo orizzonte da cui arriveranno giorni vestiti a festa in mezzo a burattini con i fili tagliati e le mezze maniche arrotolate sul bavero macchiato di chi si era scordato di chiudere la porta che l'aria entrava e le parole uscivano, così l'ho sentite mentre passavo e mi piacerebbe scriverle su tutti i giornali del mondo per farti capire che un senso c'è.

Anche quando non sembra, anche se non vuoi, anche se un po' di male sempre fa.

 

Scalza

 
 
 

Essenzialmente nell'evidenza che dubbio c'è?

Post n°5751 pubblicato il 23 Febbraio 2009 da scalzasempre
 

Ho due braccia rubate all'agricoltura che prima o poi restituirò.

Perchè ho messo la testa a posto e non mi va + di rubare a chi ha di - perchè in fondo ciò non va bene e non è logico, in una forma di visione equiparata al reale sarebbe meglio adeguarsi al senso di quello che può essere un'armonizzazione del creativo che se c'è già è meglio e se non c'è sarebbe meglio che ci fosse.

Per restare + liberi e - vincolati a quei calcoli che di solito si fanno per una convenienza che però è chiarita solo da quelli che si sono fatti i conti meglio di te perchè avevano una calcolatrice collegata a un super computer dove le variabili sono contesti che si creano artificialmente per avvalorare il riscontro del debito che hai contratto nella speranza di raggiungere quella serenità che nei campi di grano finti si muove sotto venti di folie che accomunano la gente ma SENZA NESSUNA VIRGOLA.

E se non fossi certa di quello che accerto mica lo direi. Of course.

 

Scalza

 

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