Creato da scrivo.x.te il 28/11/2007
CON...
TIBET LIBERO

 

Una Regione "speciale"

Qualcuno ancora crede che questa Regione a Statuto Speciale sia un "isola felice" e soprattutto che sia governata in modo impeccabile per creare opportunita' di crescita sociale, sviluppo economico e promozione culturale...

E' UNA ENORME MENZOGNA

Una menzogna abilmente gestita dai media locali proni e succubi al volere del Principe che oramai controlla tutta l' informazione imperversando a tutte le ore del giorno e della notte sulle reti televisive...

La specialita' di questa Regione esiste, ma e' tutta nelle malefatte del suo Governatore, questo blog (fino a quando avra' voce) le elenchera' puntualmente e partiremo dalle consulenze garantite agli amici e agli amici degli amici

 

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Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da scrivo.x.te

ONESTA’ A CONFRONTO…

 

Ricevo e anticipo l’ articolo che sara’ pubblicato sul “Popolo d’ Italia” a firma di  Filippo Giannini (che ringrazio per l’ anteprima)

 

Maurizio Blondet, in un suo articolo, scrive di aver ricevuto una osservazione così concepita: “…basta con questa storia degli emolumenti ai deputati, anche a ridurli mica si compensa il deficit pubblico, il vero problema è il modello di consumo, le auto, i telefonini, gli ananas portati dallo Sri Lanka: dovremmo mangiare le mele del Trentino”. E allora anche io non voglio parlare degli straordinari emolumenti che i nostri politici si sono riconosciuti, né dei troppi privilegi della “Casta”; non tratterò di tutto ciò, anche se un confronto è indispensabile:

“Perché” un presidente francese percepisce 7 mila Euro mensili? Anche se ora Sarkozy si è aumentato lo stipendio?

“Perché”  un Primo Ministro inglese guadagna 200 mila Euro l’anno?

“Perché” al presidente americano viene riconosciuto un emolumento di 380 mila Dollari l’anno (circa 240 mila Euro)?

Osserva giustamente Blondet che queste cifre sono inferiori a quelle di un nostro semplice assessore regionale. E sono denari percepiti senza che in cambio si abbia il dovere di fornire un qualche risultato.

Sempre l’ottimo giornalista per catalogare la bassa entità morale dei nostri principali deputati e ministri, scrive “Questo è il mondo reale: gravi responsabilità per due decimi di quel che prende Calderoni o Fini o Mastella quando non è ministro. Vedete come si divertono, come esibiscono la loro irresponsabilità: Calderoni fa una legge elettorale che definisce lui stesso una cacata, poi va col maiale a pisciare dove dovrebbe sorgere una moschea. Fini ingravida una velina. Sircana va la sera a vedere i travestiti. Quell’altro deputato se la fa con due troiette e un chilo di coca, per tirarsi su (…)”.

Mantengo l’impegno di non trattare degli emolumenti e prebende da sceicchi dei nostri parlamentari, però mi sia permessa un’osservazione sulle retribuzioni dei nostri europarlamentari.

Sapete quanto percepisce un europarlamentare italiano rispetto ad uno polacco? A quest’ultimo quello Stato riconosce un ventesimo di quanto l’allegro Stato italiano paga al proprio.

In altre parole, solo per essere chiaro, se un europarlamentare polacco guadagna 5 (cinque) Euro, quello italiano ne riceve 100 (cento).

E l’efficienza, l’onestà e la previdenza della nostra classe politica come classificarla?

Ricorderete che anni fa rifiutammo, con uno stolto referendum, la possibilità di costruire centrali nucleari, grazie all’azione di quel capolavoro della natura (non per nulla si è vantato di essere bisessuale; bah!) che ha per nome Pecoraro Scanio.

Ebbene, da allora il nostro Paese acquista energia elettrica dalla Slovenia, dalla Francia e dalla Svizzera, energia elettrica prodotta da centrali nucleari. Chi disse che pensar male è brutto, ma molte volte si indovina? Allora penso che Scanio e il suo partito, i Verdi, per condurre quella battaglia contro il nucleare siano stati finanziati con sostanziose mazzette dalle industrie produttrici energia fuori dai nostri confini. Mazzette ben ripagate dallo stolto popolo che ben si merita questa classe politica.

Per portar fuori la mia mente da questo letamaio voglio ricordare un uomo e un periodo ricco di efficienza e di onestà. Propongo solo un paio di esempi, perché appartengono veramente ad un altro mondo.

Siamo a fine anno 1943 il Ministro di Benito Mussolini, Pellegrini-Giampietro, ci ha lasciato questa testimonianza: “Nel novembre era stato preparato un decreto, da me controfirmato, con il quale si assegnava al Capo della Rsi, l’appannaggio mensile di 120 mila lire. Il decreto, però, che doveva essere sottoposto alla firma del Capo dello Stato, fu da lui violentemente respinto una prima volta. Alla presentazione, effettuata dal Sottosegretario di Stato, Medaglia d’Oro Barracu, seguì una seconda del suo Segretario particolare Dolfin.  A me, che, sollecitato da Dolfin e dall’economo, ripresentai per la terza volta il decreto, Mussolini disse: “sentite, Pellegrini, noi siamo in quattro: io, Rachele, Romano e Annamaria. Mille lire ciascuno sono sufficienti”. Dovetti insistere per fargli notare che a parte l’insufficienza della cifra indicata, in relazione del costo della vita, occorreva tener conto delle spese della sua casa e degli uffici. Dopo vive sollecitazioni finì per accettare, essendo anche Ministro degli Esteri, solo l’indennità mensile di 12.500 lire assegnata ad ogni altro Ministro. Nel dicembre del 1944, però, mi inviò una lettera che pubblicò, rinunciando ad ogni qualsiasi  emolumento, ritenendo sufficienti alle sue necessità i diritti d’autore”.

Anche il più sprovveduto dei miei lettori comprenderà bene i motivi per i quali quell’uomo viene ogni momento del giorno, da più di sessant’anni dalla sua morte, crocifisso da questa masnada di ladroni. E se qualcuno ancora non ne ha preso conoscenza, allora, da buon cristiano, l’avverto: si faccia curare.

Quanto segue è un post-scriptum e un appello:

C’è una bellissima villa sulla discesa della collina di Posillipo verso il mare, quasi nascosta dagli alberi ad alto fusto in un grande parco.

Proprietario era Lord Rosebery (un personale e noto ammiratore di Benito Mussolini), il quale l’aveva lasciato in donazione privata al Duce.

Ma Mussolini per quel lascito di incalcolabile valore si regolò come per tanti altri: passò a sua volta la villa e il parco allo Stato perché venisse destinata ai figli dei combattenti.

Mai fu rispettata la volontà del donatore: vi andranno a passare le belle giornate di sole i Presidenti della neo-Repubblica. Cioè i più accaniti detrattori del donatore. Mentre scrivo vi ha trovato adorabile dimora l’attuale Presidente Giorgio Napolitano.

L’appello: non c’è un avvocato in grado di far rispettare le volontà di un morto? Cioè che il parco e la villa siano accessibili a tutti, e che venga evitato un nuovo scippo ai danni di questo popolo di sciocchi e a favore dei soliti  grandi malandrini?

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