« Nel mutar degli anni. | Coraggio » |
LacrimaLacrima Che cosa potevo bere in quella giovine Oise - olmi senza voce, erba senza fiori, cielo coperto-, che cosa attingevo alla zucca di colocasia? Qualche liquor d'oro insipido, e che fa sudare. Parevo una brutta insegna d'albergo. Poi l'uragano mutò il cielo, fino a sera: furono paesi neri, laghi, pertiche, colonnate sotto la notte azzurra, stazioni. L'acqua dei boschi si perdeva in sabbie vergini, il vento scagliava dal cielo ghiaccioli ai pantani... E dire che, come un pescatore d'oro o di conchiglie, non mi sono dato pensiero di bere!
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Inviato da: marzo1941
il 08/10/2011 alle 15:11
Inviato da: primulina16
il 11/05/2011 alle 08:49
Inviato da: luli.11
il 01/04/2011 alle 18:57
Inviato da: Odile_Genet
il 30/01/2011 alle 08:27