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Stronzate
Post n°7 pubblicato il 26 Agosto 2008 da Seldon_72
Ok, sto fuori e faccio stronzate vabbene? Mi sono ritrovato a leggere questo giro di email tra amici. Uno aveva iniziato a parlare di certe sue tesi del vivere sociale dell'uomo che non deve necessariamente tendere alla famiglia, ai figli e a tutte quelle cose conformi alla comune prassi: ovviamente vive da solo, ogni tanto se ne tromba una giusto per intenderci. Era un elogio della vita gaudente in senso amoroso, sessuale ed in definitiva sociale. Poi come spesso accade s'era pure disquisito sul pensiero degli animali, sul fatto che potessero avercelo o meno, sulla superiorità dell'uomo. Mi pare disse qualcosa pure sulle previsioni di borsa giusto perchè fatto 30 decise di fare 31. Il primo degli amici rispose da par suo con dovizia di nozioni e conoscenze filosofico-giuridico-letterarie. Il secondo invitò alla calma, sempre a modo suo, con un rimedio infallibile e aperto a tutte le religioni. Il terzo cercò come al solito di strafare. bofonchiando citazioni e panzane mischiate tra loro. Forse erano tutti ubriachi di qualcosa, forse erano semplicemente felici. Non è stato chiaro a nessuno a chi esattamente sono state dirette le risposte. Era un po' tutto un casino.. Io sono uno dei tre che ha risposto, ma avrei poturo rispondere in uno qualsiasi di questi tre modi: 1 -------------------------------- l'idea anarchica è fallita già da un pò di anni... e prima ancora il nichilismo di Nietzsche... le idee si osteggiano con altre idea non con il vuoto... L'idea del "niente è necessariamente vero" pone un muro dianzi a qualsiasi disquisizione banale o intellettuale che sia. Però capisco che spesso è strumentalmente utilizzata come via di fuga.. E' come far scomparire il fascicolo dalla cancelleria del Tribunale per non poter controdedurre. In ordine al "non pensare" degli animali consiglio la lettura della "scimmia nuda" ed "il cane" di Desmond Morris nonché "l'uomo incontrò il cane" di Konrad Lorenz. Chi è interessato sono a casa mia, credo di averli letto all'età di 18 anni circa. E' antropologia non concettualismo religioso. 2 -------------------------------- Eroina o cocaina. 3 -------------------------------- nell'epicureismo deodeniano sovente accadeva che al ribollir dei tini ci si faceva di menfrapedine. Ergo se l'uomo kantiano lotta contro la deontologia semantica contraccettiva bisogna avallare necessariamente il concetto enfiteutico del tardo secolo decimoquinto. L'uomo è destinato al fallimento della maieutica onirica in ogni sua forma del pensiero. Chi può decidere se partorire il pensiero sia di animalesca e fallopratica tenacia non è dato sapere. Del resto l'ossimorologia agnostica conforta e suffraga il concetto. Ci fu un tempo in cui non era così e lo dimostrano le parole di Arthur Fallher: "l'animale è chi pensa male". L'operosa vanagloria degli uomini avocò a sè il dilemma stocastico di Rutherbach portando quindi alle condizioni del moderno concetto mestradopeico. Nè più mai toccheremo il paradigma verginale ipotizzato dai seguaci della scuola di Micete, siamo condannati al nostro rutilante destino cosmico. Per chi voglia approfondire consiglio l'ascolto di "Ngoppa 'a n'albero 'e patane sta cantann nu merluzz" dei Sadici Piangenti (ovvero Benedetto Casillo e Renato Rutigliano). Ce l'ho a casa mia. Credo di averlo ascoltato prima dei diciotto anni. |
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