Creato da grifo58 il 24/12/2005
Alberologia.........
Dall'albero al Bosco. Selviturismo.L'ultima evoluzione del turismo naturalistico; vera ed unica proposta di turismo eco-compatibile
ALBEROLOGIA
Introduzione
Ultimi Commenti
bandito31 il 07/03/14 alle 16:24 via WEB
Ma solo gli alberi "GRANDI" venivano consacrati agli Dei?
E quelli meno importanti, tipo gli alberi bassi,gli arbusti ad esempio,a chi venivano attribuiti?
|
bandito31 il 07/03/14 alle 16:13 via WEB
Quando verrai qui... parlaremo finalmente di BOSCO!
|
grifo58 il 07/03/14 alle 00:04 via WEB
Ogni Dio ha l’albero che si merita come ogni albero è degno del suo Dio. (L. de Sanctis)
|
grifo58 il 20/01/14 alle 23:26 via WEB
Ma nonostante le scomuniche, i rimproveri e le minacce, il culto
degli alberi si tramandò per altri numerosi secoli.
A prova di questo è la storia del vescovo Anselmo che nel 1258 a
Sventanistis ordinò l’abbattimento di un’enorme quercia sacra; la sua
forza e resistenza era talmente alta che l’ascia rimbalzò sul tronco
colpendo mortalmente il boscaiolo. Allora, il vescovo in persona prese
130 Alberologia
l’ascia, ma anche lui non riuscì a far nulla, così ordinò che l’albero
fosse bruciato.
Notizie del genere si hanno anche un secolo dopo, dove, tra il 1351
e 1355 a Romuva, in Prussia, su richiesta del vescovo Giovanni I, il
gran maestro dei cavalieri della croce; fece segare una quercia sacra
sotto la quale si radunava la popolazione per pregare.
Si levi l’abuso che in questa diocesi è grande di drizzar gli albori (alberi)
che si chiamano “Maggi” alle feste delle Calende di maggio, che oltre causa
molti disordini, risse, contentini (contese,dissensi) et soprattutto scandali, dà
segno più presto di una pagana superstizione che di attione (azione) cristiana
e in vece loro si drizzino delle croci in tutti i capi delle strade pubbliche.
Così tuonava il Nunzio Apostolico assieme al clero della diocesi di
Alba nell’anno 1584 scagliando un durissimo anatema contro l’usanza
diffusa nel basso Piemonte di innalzare “maggi”. Era questa forse la
“trasformazione” di un rito pagano, secondo il quale grandi alberi sacrali
inghirlandati, venivano portati prima in processione, poi piantati.
Parole dure, ma anche queste risultarono vane.
Le croci furono drizzate ma i riti degli alberi continuarono e la
Chiesa, con disinvolta politica sincretistica, vista l’impossibilità di sopprimerli,
incominciò ad appropriarsene e le cristianizzò, associandoli
alla celebrazione dei Santi.
Verso la fine del XVIII secolo gli alberi assunsero altri significati e
vennero eretti in nome della libertà. Culti, riti, credenze passarono in
second’ordine.
Durante la rivoluzione francese per festeggiare l’abolizione della
tirannide e il ritorno della libertà i repubblicani piantano l’“Albero
della libertà”; succede a Parigi la prima volta nel 1790, poi un po’
dappertutto dove trionfano i rivoluzionari.
Un decreto della Convenzione del 1792 ne regolava l’uso: l’albero
della libertà è sormontato da un berretto frigio rosso e adorno di
bandiere, ai suoi piedi giurano i magistrati, si bruciano i diplomi
nobiliari e si danza e si festeggia.
Sull’onda dei fatti del 1799, Avigliano (PZ) fu la prima città, ancor
prima di Napoli, a piantare l’albero della libertà e a proclamare la
Repubblica Napoletana, che ebbe tra i suoi fautori i lucani Mario
Pagano e Michele Granata.
XXVIII. Dendrolatria 131
Figura 28.2 Illustrazione dell’albero della libertà, JohannWolfgang Von Goethe, 1793
Da Avigliano i moti si estesero in tutta la regione, animati dalla
“Organizzazione democratica” guidata dagli aviglianesi Michelangelo
e Girolamo Vaccaro, ma l’insurrezione venne repressa. I francesi
ritornarono sette anni più tardi, nonostante le resistenze della popolazione,
la cui gran parte era di parte borbonica. Piantate in mezzo
a una pubblica piazza un palo coronato di fiori, ponetevi intorno un
popolo, e otterrete una festa» (v. J.J. Rousseau, 1758; tr. it., p. 269). L’obiettivo
di Rousseau è pedagogico: egli mira a formare un popolo che
rinnovi le salde virtù patriottiche. La festa è occasione di divertimento,
strumento di costruzione civile e di unificazione sociale.
Ma torniamo alle piante e ai riti arborei a loro dedicati, ai culti
pagani, agli alberi della cuccagna, i quali nulla hanno a che vedere con
la religione Cattolica, che da gran tempo ha mal sopportato questi
132 Alberologia
cerimoniali che fino ad oggi ha mal tollerato. Siamo arrivati così
alla prima metà del XX Secolo, per notare che altro vescovo scrive a
tal proposito: è il Servo di Dio Mons. Raffaello Delle Nocche (1877–
1960) 68° Vescovo della Diocesi di Tricarico (MT); il monito è per
sottolineare l’impegno volto al recupero delle feste patronali, ma con
quei necessari ritocchi, richiami ed esortazioni affinché non siano
mescolati il sacro con il profano.
A volte antiche tradizioni, pur rispettabilissime e degne di studio
accurato dal punto di vista antropico, hanno finito con lo svuotare
l’autenticità dei fatti religiosi relegati a far da cornice. Ad esempio è
nota ad Accettura la cosiddetta festa del “maggio” esportata anche nei
paesi limitrofi, una manifestazione ancestrale ed emblematica della
fecondità della natura.
In questo rito non si capisce bene che cosa ci stia a fare il Santo
Patrono.
Il vescovo sollecita l’arciprete affinché recuperino il loro senso religioso.
Questo avviene durante la quinta visita pastorale ad Accettura
precisamente nel 1949 e si trova nel decreto emesso per Accettura nella
quinta visita che, con accoramento ed affetto paterno, sente urgente
il bisogno di raccomandare i cittadini con queste parole:
Si convincano i nostri figli di Accettura che la tradizionale usanza del maggio
è contraria alla santità delle sane processioni, è occasione di gravi offese
alla legge di Dio e assai contraddice allo spirito di bontà cristiana; perciò,
mentre non ci stanchiamo di raccomandare ai buoni fedeli l’obbedienza a
questa nostra piena esortazione e vivo desiderio, premuriamo il reverendissimo
arciprete a non far mancare mai la sua parola persuasiva al riguardo,
affinché durante le manifestazioni religiose tutto avvenga conforme alla
bontà d’animo degli accetturesi e alle sue tradizioni cristiane4.
Questo forse non significa che quella prima battaglia, iniziata da
Giulio Cesare e seguitata dagli altri soggetti non meno implacabili,
risulta definitivamente persa. Comunque dopo duemila anni il culto
offerto agli alberi non è stato soppresso ed ancora vige in molte zone
d’Italia. Sopravvivono dunque i riti, i culti, e si continua a tributare agli
alberi quei sacrifici e quelle feste anche se i canoni nel terzo millennio,
sono molto diversi dalle venerazioni di una volta, pur avendo lo stesso
4. Pancrazio Perrone Raffaello Delle Nocche vescovo di Tricarico San Paolo Ed. 2010.
XXVIII. Dendrolatria 133
significato. Anche qui, su queste colline, questi riti venivano celebrati.
Da sempre. Le feste e gli uomini cambiano. I significati degli alberi
un po’ meno!
Il culto (arboreo),
|
grifo58 il 20/01/14 alle 23:23 via WEB
ASGARD sono IO!!!!
Lo vuoi capire o no?
|
gaiaaaaa il 17/03/10 alle 20:49 via WEB
Ahhhhhhhhhhhhhhh ecco: qualche tempo fa ero infinitamente più intelligente di ora....... se fino ad ora pensavo in un normale decadimento neurale, adesso sono CERTA che è colpa del mio attuale fidanzato che si rifiuta di accompagnarmi nelle uscite di trekking che facevo almeno ogni 15 giorni nel Parco Naturale del Pollino: adesso so con chi prendermela... grazie per avermi avvertita!!!!!!!!!!!
|
toorresa il 25/03/09 alle 06:27 via WEB
molybdate, thermophile, cheap levitra allopathist, electroscission, buy levitra american pharmacy thiochrome, intermembranous, generic levitra online prothipendyl, leiotrichous, levitra discount exflagellation, meningoencephalopathy, soma online keratoatrophoderma, iconography, buy levitra on the internet lorn, rhodonite, levitra vardenafil online supraciliary, papilionaceous, cheap levitra hylobate, chloramiphene, generic levitra online arteriectasis, myelopathy, generic levitra online organoleptic, organopathy, buy levitra without prescription burnisher, pyophysometra, cheap levitra online marbling, service, levitra sale maschaladenitis, peripneumony, purchase cialis pills online trauma, podophthalmite, generic levitra india
|
grifo58 il 01/04/07 alle 16:23 via WEB
Solo alcune persone potrebbero riconoscere l'albero "adottato" senza riconoscere "da chi"!
|
grifo58 il 01/04/07 alle 16:22 via WEB
Prova ad inserire foto + grandi
|
AREA PERSONALE
- Login
CERCA IN QUESTO BLOG
I MIEI SITI PREFERITI
MENU
ULTIMI COMMENTI
Le cime degli alberi non si muovono
senza l’impulso del...
Inviato da: grifo58
il 26/04/2023 alle 16:18
Buongiorno Sig. e Sig.ra, Avete un progetto ? Una...
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 19:43
bel post, ciao, gi
Inviato da: maresogno67
il 25/02/2016 alle 22:12
Voleva forse dire ""Produce"
Il seme...
Inviato da: grifo58
il 20/02/2016 alle 12:51
Confermando!! era CONFERMANDO il perpetuo mistero della...
Inviato da: grifo58
il 19/02/2016 alle 08:59
Inviato da: grifo58
il 26/04/2023 alle 16:18
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 19:43
Inviato da: maresogno67
il 25/02/2016 alle 22:12
Inviato da: grifo58
il 20/02/2016 alle 12:51
Inviato da: grifo58
il 19/02/2016 alle 08:59
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: grifo58
|
|
|
![]() ![]() ![]() ![]() Età: 65 Prov: MT |