IL SEMAFORO
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Post N° 61
DIALOGO TRA DUE ULTRAQUARANTENNI UN PO' DISTRATTI IN UN PARCHEGGIO
ovvero la fortuna di essere una smemor...ANTA
Non so voi, ma io ho un vero talento naturale nel dimenticare le cose, soprattutto nel rimuovere completamente dalla memoria,in quale fila e in quale settore ho parcheggiato l'auto,quando mi reco in un grande ipermercato.A nulla valgono i miei buoni propositi di appuntare sull'agendina quel numeretto in codice che mi risparmierebbe un bel po' di tempo e di cattivo umore: chiusa la mia macchina,non mi ricordo che mi devo ricordare qualcosa.E se da una parte, ormai oltre la soglia degli anta,mi giustifico pensando che la sbadataggine è il primo gradino del rimbambimento totale che mi condurrà a "Villa Serena",dall'altro mi dico che,alla mia età,dovrei aver maturato almeno le più semplici strategie di sopravvivenza.Invece, niente. Sono inevitabilmente, irrimediabilmente, incredibilmente, incoffessabilmente recidiva.
A pensarci bene, però, non credo di essere l'unico esemplare fossile di " Homo Sbadatensis", se è vero che,mentre esploro il parcheggio alla ricerca dell'auto perduta, mi scontro con altrettanti ominidi,carichi di vettovaglie,che si esercitano nella medesima ricerca affannosa.Li guardo, mi guardano, ci guardiamo. E ridiamo,scrollando le spalle:mal comune, mezzo gaudio!
Qualche giorno fa,nel solito anonimo parcheggio d'ipermercato,dovevo apparire davvero molto perplessa, con lo sguardo attonito, una mano sul fianco e l'altra sulla fronte,quando sento una voce alla mie spalle:
"Non riesce a ritrovare l'auto, vero?"
Mi volto istintivamente verso quella voce e osservo un uomo che caricava il portabagagli. Molto alto,snello,vestito in modo casual ma curatissimo. Pizzetto ben tenuto,un filo sottile di barbetta che incorniciava il suo viso fino alle basette, baffi arcuati, occhiali da sole scuri ma che lasciavano intravedere due occhi corvini magnetici.Decisamente un tipo interessante.
"Accidenti, sì! Il guaio è che mi capita sempre! Sto meditando di portare con me un sacchetto di sassolini, la prossima volta..forse in questo modo, riuscirò a ritrovare l'auto !"
Ride divertito, ha un sorriso aperto e simpatico.
"Guardi, non è un problema esclusivamente suo..Mi crederebbe se le dicessi che ricordo dove ho messo l'auto due settimane fa, mentre non riesco a ricordare dove l'ho piazzata pochi minuti fa?"
Quest'uomo mi piace. Abbiamo qualcosa in comune.
" Le credo sulla parola ma mi chiedo come possa succedere così frequentemente, nonostante l'esperienza!"
Mi osserva e scosta gli occhiali. Decisamente ha due occhi profondi e vivaci.
"E' lo stress del lavoro.. le preoccupazioni quotidiane..anche a me capita spesso. Se non fossi consapevole di essere ancora nel pieno delle mie facoltà mentali, qualche volta direi proprio che mi sono rincoglionito!"
Questa volta rido io, e di gusto.
" Beh, se non avessimo così poca memoria, potremmo fondare il Club degli smemorati.Ma temo che dimenticheremmo anche quello!"
Ridiamo entrambi.Ormai il ghiaccio è rotto, ci sentiamo a nostro agio e la curiosità viene spontanea.
" Ha acquistato anche lei dei libri a peso, come me, vedo!"
Gli mostro divertita il sacchetto contenente un paio di chilogrammi di libri, comprati al modico prezzo di 10 euro. Vari testi di psicologia,un libro di cucina,e uno manuale scritto da un rabbino che parla di anima.Chissà che dice.
" Si, mi piace molto leggere. Ho una biblioteca fornitissima.Faccio il bancario e tra qualche anno vado in pensione. Ho 49 anni ma ho avuto la fortuna di cominciare a lavorare a 16 e tra altri 7 mi potrò finalmente dedicare al mio hobby preferito che è la lettura.Non vedo l'ora!"
Le sue parole mi colpiscono.Sono molto attenta a tutte le sfumature del discorso. Ha detto " faccio il bancario". E' difficile trovare persone che sappiano distinguere tra quello che si fa e quello che si è. In genere trovo sempre persone che si identificano con il proprio ruolo sociale, la propria immagine professionale. Sono avvocato, sono medico, sono quello che pratico. Mi piace ancora di più,questa persona.
Sbircio tra i suoi libri con la mia solita curiosità irriverente: un testo di software,uno di economia e investimenti e un romanzo di Italo Svevo.
"E lei lavora?"
" Si, lavoro anch'io"
" Posso chiederle che lavoro fa?"
"Si, certo. Faccio ......ma a differenza di lei ne ho ancora per molto, prima di andare in pensione!"
" Allora deve essere molto più giovane di me!"
"No, solo qualche anno in meno.Ho cominciato tardi a lavorare."
" Sembra più giovane,sinceramente.. "
Lo ringrazio per l'osservazione e scivoliamo pian piano in altri discorsi. Hobbies, vacanze, teatro, cinema.Scopriamo di avere interessi comuni e discutiamo piacevolmente come se ci conoscessimo da una vita.Due amici di vecchia data che s'incontrano nella galleria semibuia di un parcheggio, dentro un ipermercato.Ad un tratto guardo l'orologio.
" Mio Dio, ma è tardissimo!"
" Mi spiace, l'ho trattenuta...mi spiace..le chiedo scusa.."
" Ma no, si figuri,mi sono fermata volentieri. Non esco frequentemente e mi piace scambiare due chiacchiere con qualcuno."
" E' stato un vero piacere..Io sono M."
Mi porge la mano e stringe la mia calorosamente.
" Anche per me è stato un piacere.. Mi chiamo X."
Ci tratteniamo in silenzio, ancora qualche istante. Il silenzio sta parlando, nessuno dei due vuole interrompere il suo cinguettio. E' piacevole, questo silenzio e racconta di un sorriso che ha scaldato due anime.
" Spero di poterla ritrovare.."
" Chissà..La vita è imprevedibile.. chissà.."
Sollevo la mano in segno di saluto e volto le spalle nella direzione opposta. Sorrido, ho il cuore leggero e gli occhi più trasparenti, ma non mi volto indietro. Sento il rumore del motore della sua auto che parte e le ruote che stridono sull'asfalto della galleria.Il tempo sta viaggiando, i suoni si stanno dilatando, la vita si sta trasformando in un'altro volo.
Ho ritrovato la mia auto e mi sono detta che quel giorno ero stata fortunata, molto fortunata. Ogni sorriso è una goccia di vita in più che scivola nelle vene.Mi piace sentire la consistenza di questo sangue, il sangue della vita.Sulla strada del ritorno pensavo che ci sono incontri che ci lasciano cose da dire, cose che non si diranno mai più.
Peccato. La vita è così. Proprio così.
Streghella16
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Inviato da: streghella16
il 08/04/2006 alle 21:06
Inviato da: ossimora
il 08/04/2006 alle 11:23
Inviato da: ComeDueCoccodrilli
il 08/04/2006 alle 00:27
Inviato da: ilvecchiodelmare
il 07/04/2006 alle 16:17
Inviato da: streghella16
il 07/04/2006 alle 15:50