IL SEMAFORO

NATALE IN CASA CUPIELLO

Negli anni '60, "il Natale era il Natale" anche nella pubblicità del mitico " Carosello". Dal panettone alle calze di lana, dallo spumante al frullatore, tutte le aziende e le agenzie pubblicitarie puntavano sul messaggio di fondo del periodo natalizio, cioè sul significato della "natività" nel mondo cristiano. A seconda della politica di vendita,e del bisogno di far breccia nei sentimenti religiosi ancora non completamente eclissati, il prodotto appariva sullo sfondo del presepe, o il presepe sullo sfondo del prodotto. Comunque sia, si avvertiva un certo profumo di " spirito" e l'animo aleggiava tra gli acquisti,con una soffusa leggerezza e consapevolezza. Insomma, era il classico Natale italiano, quello da trascorrere in famiglia con luminarie, mortaretti, nipotini, zii, veglia natalizia nella parrocchia del quartiere e tredicesime non ancora assottigliate dalla politica scialacquona della DC.

Ma gli sprechi si pagano cari, e negli anni '70 cominciano i guai seri: fabbriche chiuse e occupate, licenziamenti, i poveri diventano sempre più poveri, i ricchi sempre più ricchi, quelli di mezzo se la cavano. La sperequazione affonda la vecchia politica e alimenta il terrorismo; i soldi non bastano più,soprattutto alla gente del Sud. Il Natale diventa povero e magro.Così,nel mondo degli affari, per accalappiare i consumatori,si sfrutta il mito dello " Zio d'America" e della "lotteria". Vedere un presepe negli stacchi pubblicitari diventa sempre più raro, mentre imperversano le "vallette" ( prozie delle attuali veline) che presentano  panettoni corredati di ricche lotterie. In palio vi sono biciclette, macchine fotografiche, elettrodomestici e persino piccole utilitarie: insomma, tutto quello che servirebbe ad una famiglia operaria o piccolo borghese.

E arriviamo,tra un attentato e l'altro, negli anni '80, quando il clima è ancora più rovente. L'Europa dei paesi avanzati pone sempre più vincoli per una ripresa economica,i poveracci non sanno come sbarcare il lunario e i ricconi continuano a "non " pagare le tasse. Che bisogno c'è?Tanto ci sono sempre quelli di mezzo. E meno male che ci sono.Ma il sogno americano continua ancora più spietato e nei panettoni ci mettono anche le Ferrari. Ormai, la vecchia Fiat 500 non fa gola a nessuno e si punta sempre più in alto. Si, ma il presepe dov'è? Non lo vedo, non c'è ombra di natività, ma c'è l'ombra delle gambe delle vallette sempre più nude e sempre più procaci.Ebbene si, il sesso vende anche a Natale. Il presepe? E chi se ne frega!

Facciamo un bel salto negli anni '90, gli anni della profanazione del sacro e della celebrazione del profano. A nessuno interessa il bue e l'asinello, men che mai i Re magi sui quali,peraltro, si ironizza ( Tartufon??). La pubblicità diventa sempre più laica, materialista e capitalista, tanto da eliminare persino il vecchio Babbo Natale che,comunque,aveva in sè qualcosa di spirituale. Al posto di Babbo Natale? Il " Cavalier Condorelli", cioè il tipico imprenditore del Nord,ignorante e con i soldi,che sfrutta tutti ma a Natale diventa buono,e fa la parte del dispensatore di doni ai bambini.E il presepe? Quello rimane solo nelle parrocchie. Forse.

Infine, eccoci nel terzo millennio,l'era della telefonia, di Intenet e del lavoro interinale che, a quanto pare, è l'unico che si trovi in circolazione. Il posto fisso del ragioniere di "Carosello" è andato in pensione. Guardo Megan Gale ,che fa la parte di Babbo Natale e della Befana messi insieme,e mi " GIRO TUTTA INTORNO A ME..." nel tentativo di trovare qualche traccia del Natale e del presepe fatto con i pastorelli. NIENTE! Anche nella parrocchia, il presepe,quest'anno,l'hanno fatto futuristico. Dicono che bisogna aggiornarsi con le nuove tecniche multimediali e che,in futuro , lo faranno al computer.Mi sembra proprio un NATALE VIRTUALE, cioè un evento che esiste solo nella fantasia.

Rivoglio il Natale, e il presepe nelle pubblicità, e Babbo Natale con il sacco dei doni per i bambini, e gli angeli che scendono dal cielo,e la stella cometa sulla grotta di Betlemme.
Insomma, voglio il vero Natale, quello  di casa Cupiello,quello dell'indimenticabile Eduardo, quello di tutta la gente che,come me,si è stufata delle gambe delle veline,dei balli delle Lecciso,dei videofonini di Megan Gale ,dei panettoni con le sorprese, della lotteria di Panariello,e desiderebbe qualcosa di più autentico e intimista.

RIDATEMI IL MIO NATALE, PLEASE!!!!!!

Buon Natale a tutti nel più classico dei modi: AUGURI DI BUONE FESTE E BUON ANNO!!!!!!

Streghella