Un uomo nudo.

A volte ritorna.


... la memoria del passato :Ti ricordi com’eri? .. dipende dal contesto in cui uno dice una frase e tutto prende immediatamente una luce diversa, e dare una risposta a una frase come questa può diventare complicato, molto complicato se quel com’eri? Include un netto divario con la realtà di oggi. Sono nato e vissuto in un quartiere d’operai, di partigiani ed emigrati per lavoro, in quartiere popolare dove, come tutti i quartieri simili, il lavoro era poco come i soldi nelle tasche che invece erano inversamente proporzionali ai problemi : Alcolismo, droga, e da questi furti, spaccio….. insomma il disagio era lampante e ci vivevi nel mezzo, per un ragazzino c’erano poche vie per non essere travolto: o andare contro corrente essendo però l’eterno escluso, il diverso, ma cosa ne sa un ragazzino di questo? Oppure fare parte del gioco, e questo sino che sei ragazzino è anche divertente e, Dio quanto mi sono divertito.
 Ero! Ero anche troppo, non c’era una rissa che mi scappasse ed era bello sentire che tutti contavano su di me, sentire che rimanevano dietro con i loro occhi puntati sulle tue spalle, sulle tue mani e che non aspettavano altro che la sicurezza d’un tuo gesto. Quello che non sapevano di certo e che ero un gigantesco bluf, sì, mi davo l’aria da duro, non ci mettevo nemmeno tanto a fare a botte, ma nella realtà avevo una fifa bestiale e lo facevo solo per mantenere il ruolo che mi era stato dato, del resto un ragazzino non può deludere il pubblico pagante, no? E così feci, per certi versi era divertente, tutti sapevano che facevo ful contact, tutti sapevano che ero il “cattivo” che li avrebbe picchiati o difesi a seconda della parte in cui decidevano di stare e….. tante altre cose che nella realtà non volevo. Non le volevo perché compresi che sì, ero rispettato, certo! Ma essere rispettati perché se un “duro” e come il rispetto che si dà alla tigre fuori dalla gabbia, poi messo nelle varie situazioni della vita in cui c’è una gabbia sociale trovi subito la tua “fama” che arriva subito all’orecchio dell’ammaestratore di turno e, ne paghi le dovute tasse. E anche vero che poi un’adolescenza del genere non è che ti porta proprio a frequentare degli ambienti di elitte, anzi…. Con il passare degli anni per giocare non bastava più la scazzottata, e di anni a dire il vero non ne passarono poi molti per arrivare al giorno in che dalle sigarette provammo la prima canna rubata al fratello d’un amico, ancora meno ce ne vollero per le prime pastiglie, poi….poi io me n’ero già andato da tempo e frequentavo altre amicizie, non ero più il “duro”, non volevo mi conoscessero in quei termini, avevo una ragazza che amavo, lavoravo e studiavo per recuperare quello che m’ero accorto d’essermi lasciato alle spalle spendendo il tempo per strada, uno dei periodi che ricordo più volentieri della mia vita. Meno bello per quelli che in quel quartiere erano con gli anni morti o finiti in carcere, e quasi sempre per droga. Ti ricordi com’eri?... e chi se lo scorderebbe mai! Sai che oggi se racconto dei nostri tempi mi guardano come un pazzo!?