Un uomo nudo.

I poteri della mente.


Ovvero : non sarò mai un supereroe. Va bene, lo ammetto, anche io da bambino mi vestivo da Zorro! E credevo che nessuno mi potesse riconoscere, almeno sino a che non entravo dal tabacchino del quartiere che mi diceva : ciao Luca! Don Diego Della Vega l’avrei accettato, del resto nella mente d’un bambino se non sei Zorro sei Diego. No? Invece così era come raccontarmi che Babbo Natale non esiste. Delusione. Poi fu il momento di Superman, però ero già più grandicello e avevo capito una cosa fondamentale : maschere o no, occhiali o meno, sono cose che funzionano solo al cinema, o da fumetto tipo Super Pippo dove basta l’aggiunta di un accessorio per celare la vera identità.Nella vita reale sono cose che non servono a nulla. 
Consapevole di questo fatto mi limitavo a mettermi il mantello, concentrarmi fino ad arrivare al meteorismo ( Leggi : scoreggiavo come una moffetta) dallo sforzo. Nulla. Non c’era verso di prendere il volo come il mio eroe; provavo pure a recitare formule complicate dal significato arcano che di volta in volta modulavo per ottenere la giusta pronuncia, formule tipo : Vola! Chissà dove sbagliavo? Ore e ore di dura dedizione buttate ai porci. Capii una altra cosa fondamentale : eroi si nasce oppure come quelli della Marvel lo si diventa per qualche pozione strana che ti fa mutare, ti da poteri! Sì! Ce la potevo fare! Naturalmente essendo già stato partorito ero già al 50% delle possibilità, mi rimaneva l’opzione B. La mutazione genetica. Misi il grembiule di scuola, spettinai un po’ i capelli (credo fosse per darmi un tono ) e poi mi misi al lavoro : un vecchio barattolo del miele, latte, farina, scampo, bicarbonato, due piombini da pescatore, una Kinder Brioche e altro ancora che s’aggiunse giorno dopo giorno. Entravo in casa, correvo sul terrazzo, aprivo il barattolo e dal fetore che di giorno in giorno cresceva mi convincevo che era una pozione portentosa. Portentosa certamente, ma come innescare la mirabolante reazione? A berla non ci pensavo nemmeno, bimbo sì! Suicida no! Mentre pensavo a questo i vicini si iniziarono a lamentare del fetore, che strano? Pensai. Non comprendono la scienza! Il trauma fu non trovare più l’esperimento X al suo posto, era indignitosamente  finito nel water assieme ai miei sogni di bambino. Ma il tragico non fu questo, fu che compresi che non sarei mai stato un super eroe.