Un uomo nudo.

Eroi per caso.


Giorgio Perlasca. Sembrava un e nome un volto perso nella nebbia del tempo. Perso per quelle migliaia di persone che furono salvate dal “Console Spagnolo” che console non era e, tanto meno spagnolo. 
Perlasca si trova a Budapest l’8 settembre del ‘43 dove passerà alcuni mesi in carcere sino al ’44, quando durante un permesso speciale per una visita medica riesce a fuggire e, dopo varie peripezie, a chiedere asilo presso l’ambasciata Spagnola dell’allora ambasciatore Sanz Briz, che da lì a poco prenderà la via di casa per non riconoscere in governo delle Croci Frecciate, i nazisti ungheresi. Inizia la storia dell’ambasciatore Jorge Perlasca. Infatti tutti gli ebrei ungheresi che vivevano nelle case protette dall’ambasciata spagnola vennero immediatamente rastrellati; Perlasca appresa la notizia non esita a spacciarsi come vice di Sanz così impedendo lo sterminio di migliaia di ebrei. La commedia durerà un paio di anni in cui un rifugio, cibo, vestiti e protezione non mancheranno a nessuno; nonostante la stessa vita di Perlasca fosse costantemente in pericolo. All’entrata dell’Armata Rossa viene arrestato per qualche giorno, scarcerato tornerà a casa dove la sua storia verrà dimenticata per quasi 50 anni, almeno sino a quando delle bambine oramai donne, da Budapest non inizieranno a cercare quel console spagnolo che gli aveva salvato la vita. Al console Jorge la comunità ebraica ha conferito l'oreficenza di giusto tra le nazioni, esiste una sua fondazione e la sua storia è diventata un film, avvincente come la sua vita e magistralmente interpretato da Luca Zingaretti.Perlasca è sepolto dal '92 nella terra di Padova con sulla lapide una unica iscrizione in ebraico : Giusto tra le nazioni.