|
|
5 maggio
Atene 23/5/2007 Milan-Liverpool 1-0 Inzaghi
Atene 23/5/2007 Milan-Liverpool 2-0 Inzaghi
Area personale
Cerca in questo Blog
Kakà
Link Utili
- Sito Ufficiale Sandro Nesta
- Sito Ufficiale Rino Gattuso
- Sito Non Ufficiale Andrea Pirlo
- Sito Ufficiale Fantastico Kakà
- Sito Ufficiale Uefa
- Sito Ufficiale Brigate Rossonere
- Sito Ufficiale Lega Calcio
- Sito Ufficiale Carlo Ancelotti
- Sito Ufficiale Massimo Oddo
- Sito Ufficiale Ronaldo
- Il Vero milanista
Grazie Ragazzi
Menu
I miei Blog Amici
Bacheca Rossonera
Milan-Inter 6-0.L'indimenticabile commento di Pellegatti al sesto gol del Milan...
Bacheca Rossonera
Ultimi commenti
Chi può scrivere sul blog
Il Milan dilaga e rimane saldo al terzo posto. Una partita controllata bene, come non avveniva da tempo. I rossoneri non giocano un gran calcio nel primo tempo, ma sono cinici e sfruttano le due chance avute a disposizione. Poi sale in cattedra Pato che, assieme a Superpippo, dà un’ impronta decisa al match. Il 5-1 finale è un boccone amarissimo per il Siena, dopo le ultime prestazioni convincenti. Per Inzaghi trecento gol da professionista, contro la squadra a cui segnò anche la prima rete della sua lunga carriera.
Giampaolo sceglie la carta Barusso: l’ex centrocampista della Roma in mezzo al campo dal 1’, sfruttando l’assenza di Galloppa. In attacco, nel ballottaggio tra Amoruso e Ghezzal, trova spazio a sorpresa Calaiò. Il Milan, invece, porta in panca tre ex Palloni d’Oro (Kakà, Ronaldinho e Sheva). Beckham ancora dietro le punte, Ambrosini torna dall’inizio dopo il leggero infortunio.
Primo tempo: Pronti e via il Milan si guadagna un calcio di rigore. Kharja è ingenuo e interviene in modo netto su Flamini, appena all’interno dell’area di rigore. Pirlo esegue e fa 1-0. La partita si mette sui binari giusti per gli uomini di Carlo Ancelotti. Il Siena, invece, si ritrova a dover affrontare una scalata imprevista, dopo così pochi minuti. La squadra di Giampaolo prende in mano la partita e prova a farsi pericolosa. Intanto Abbiati è fuori causa per un guaio al ginocchio e Dida esordisce in questo campionato. Ma il portiere brasiliano non deve sporcarsi poi così tanto i guanti: il Siena sciupa con un tiro al volo di Maccarone, finito a lato, e con un colpo di testa di Calaiò, che, dopo aver preso il tempo a Jankulovski, spedisce fuori da pochi passi. Al 45’ anche Vergassola sbaglia una conclusione al volo a tu per tu con il numero uno rossonero. E, spietato come non mai, è ancora Inzaghi a fare la differenza. Dopo un primo tempo anonimo, mette lo zampino sul corner di Beckham e manda alle spalle di un incolpevole Curci. Il 2-0 è una punizione eccessiva per gli uomini di Giampaolo. Per il Milan un dolce toccasana.
Secondo tempo: La ripresa parte con un’altra buona notizia in casa Milan: dopo oltre un mese torna in campo Kakà. Il brasiliano dà velocità e imprevedibilità all’azione, il Siena resta colpevolmente a guardare. E si gusta anche la perla di Pato, che impreziosisce come una gemma il pomeriggio dell’Artemio Franchi. Il 3-0 è un capolavoro balistico, su cui Curci non può intervenire. Giampaolo scuote i suoi, che ricominciano a giocare, ma il Milan, proprio con Kakà, si divora il poker immediato. Dall’altra parte è Maccarone a timbrare il cartellino, con una bella iniziativa personale: controllo e tiro secco su cui Dida non arriva. I bianconeri si illudono di poter riaprire il match. Il Milan ripiomba nel panico, quando Kakà subisce un pestone ed è ricostretto ad abbandonare il campo, lasciando spazio a Ronaldinho. Ma nel via vai di emozioni c’è spazio, una volta di più, per il prodigio Inzaghi: il centravanti recupera un assist di Pirlo e realizza il trecentesimo gol da professionista. Poi, espone una maglia che ricorda l’evento, raccogliendo l’applauso dell’intero stadio. Pato, che quel record comincia a sognarlo, non ci sta e fa cinquina su assist di Ronaldinho. Solo traversa per Kharja, mentre Beckham al 90’ rischia il suo terzo gol italiano.
![]() |
Trasferta insidiosa per il Milan a Siena ma Ancelotti finalmente può sorridere. Seedorf e Bonera resteranno a casa ma cosa più importante torneranno Kakà e Ronaldinho, fuori rispettivamente da 1 mese e mezzo e 1 mese. I due brasiliani cominceranno dalla panchina pronti ad aiutare la squadra in caso di bisogno.
Tuttavia la conferenza stampa di ieri di Carlo Ancelotti ha toccato svariati temi a cominciare da quello di Mourinho che nelle sue interviste continua a punzecchiare il Milan: "Consiglio a Mourinho di non parlare più del Milan. Non ne vale la pena, non serve". Il tecnico dell'Inter, nell'incontro con i giornalisti prima della sfida con la Fiorentina, ha fatto ancora riferimenti alla stagione del Milan, aggiungendo in aperta polemica con il collega rossonero che "un allenatore non deve perdere la dignitá". "Non so a cosa si riferisca. Io ho giá detto che non parlerò più dell'Inter di Mourinho", dice Ancelotti nella conferenza che precede l'impegno dei rossoneri sul campo del Siena. "Consiglio a Mourinho di non parlare più di noi", dice. I due tecnici sono d'accordo solo su un argomento. Mourinho ha detto che l'Inter raggiungerá il Milan nell'albo d'oro se vincerá lo scudetto. "Mourinho ha detto la veritá", il commento di Ancelotti.
Poi si torna ai temi del campionato: "il Milan deve puntare a fare più punti possibile cercando di tenere il terzo posto". Ma per il vertice il discorso è chiuso? "è ancora tutto in ballo anche se le posizioni sono ben definite; le sorprese saranno difficili ma tutto è ancora possibile. Intanto c'è da vincere contro il Siena che è una squadra organizzata e gioca con la nostra stessa disposizione. Per noi poi quello di Siena è sempre stato un campo difficile anche se siamo in crescita e dobbiamo continuare a crescere".
Probabili formazioni:
Siena:Curci,Zuniga,Brandao,Portanova,Del Grosso,Jarolim,Codrea,Vergassola,Kharja,Amoruso,Maccarone
Milan:Abbiati,Zambrotta,Favalli,Maldini,Jankulovski,Pirlo,Flamini,Ambrosini,Beckham,Pato,Inzaghi
![]() |
Inter ancora una volta fuori agli ottavi di finale di champions...per i campioni dell'universo l'astinenza di vittoria da champions league salirà quest'anno a 45 anni!!!
in Italia indossatori di scudetti altrui, in Europa pagliacci...
![]() |
I rossoneri conquistano tre punti che danno nuova fiducia dopo un periodo molto negativo. L’eroe di giornata è Superpippo che con tre gol batte una buonissima Atalanta. Per i bergamaschi una bella prestazione ma un risultato molto pesante. L’uno due rossonero a metà secondo tempo ha stroncato le velleità della squadra di Del Neri.
Nel Milan Seedorf non ce la fa ed Ancelotti propone Beckham trequartista e Pato ed Inzaghi in attacco. Molti gli indisponibili. Jankulovski viene spostato a centrocampo dove trova ancora spazio Flamini. In difesa coppia centrale Senderos Maldini. Del Neri deve rinunciare a Doni e Floccari. In attacco giocano Valdes e Plasmati. Difesa a quattro con Garics e Bellini sulle fasce e Peluso in mezzo al posto dello squalificato Manfredini. A centrocampo Guarente, preferito all’ex De Ascentis, con Cigarini.
Primo tempo: L’Atalanta si chiude, il Milan manovra ma è difficile trovare spazio, i rossoneri insistono ed al 7’ vanno in vantaggio. Cross di Jankulovski e gol di Inzaghi. Nonostante il gol non cambia l’atteggiamento delle due squadre. Il Milan tiene palla ed avanza, i bergamaschi rimangono coperti e cercano il contropiede. Pato ha due grandi occasioni ma in entrambe non centra la porta. Buon Milan. Verso la metà del tempo cresce l’Atalanta. I nerazzurri alzano il baricentro, fanno girare palla e vanno anche vicini al gol con Guarente. Bravissimo Abbiati. Poi Jankulovski, poi Plasmati. Arrivano occasioni da rete. Bella partita. Nel finale ancora Plasmati sfida Abbiati. Bello il colpo di testa, grande la risposta del portiere.
Secondo tempo: In avvio di ripresa super opportunità per Pato e grande parata di Consigli. Il Milan ha più spazi perché l’Atalanta preme di più e sale con più uomini. La squadra di Del Neri gioca bene, sfrutta le fasce e si affaccia pericolosamente dalle parti di Abbiati. Al 64’ grande diagonale di Ferreira Pinto e palla fuori di poco. Milan in difficoltà ma che al 70’ trova il gol raddoppio. Assist di Pato e rete ancora di Inzaghi. Quattro minuti e l’attaccante rossonero segna ancora. Milan sul tre a zero.
![]() |
Le ginocchia fanno male, ma l'orgoglio è intatto anche se gli avversari saltano più in alto o se i tifosi protestano. Paolo Maldini però non è mai stato il tipo che si tira indietro davanti agli argomenti che bruciano. E di certo brucia un po' l'argomento Mourinho, che senza mezzi termini ha detto: «Non si parla tanto del Milan con tanti giocatori di mentalità vincente, che finirà la stagione con zero titoli».
«Non voglio alimentare il botta e risposta con Mourinho, che fra l'altro mi sembra sia stato pesante soprattutto con la Juve», dice il difensore. «Dico soltanto che non credo che gli convenga metterla sul piano dei trofei vinti. Per quel che mi riguarda, nei miei anni di Milan, per una cosa che può aver vinto lui io ne ho vinte cinque». Neanche questa volta, insomma, Paolo si è nascosto dietro i no comment.
![]() |
La classifica di serie A senza errori arbitrali? In testa ci sarebbe il Milan. Al secondo posto, un po' a sorpresa, la Fiorentina. Poi la Juventus e infine, solo quarta, l'Inter di Mourinho. A stilare questa graduatoria virtuale, rilanciata dal sito di "Tuttosport", è stato l'Osservatorio sugli errori arbitrali.
I CAMBIAMENTI - La classifica virtuale - discutibile come ogni azione rivista alla moviola (un esempio su tutti: i giudizi discordanti sul rigore concesso a Balotelli nella sfida contro la Roma) - cerca di fare un po' di chiarezza. Anche se, dopo l'attacco di Mourinho a Juve e Roma, potrebbe solo contribuire ad alimentare ulteriori polemiche. La ricerca sostiene infatti che senza «l'aiuto» degli arbitri l'Inter non sarebbe in testa alla classifica con 7 punti di vantaggio sulla Juve. A dire la verità non sarebbe nemmeno sul podio, perché i nerazzurri avrebbero 11 punti di meno e si troverebbero in quarta posizione a -4 dal Milan capolista. La Juve scenderebbe di un posto con 50 punti invece dei 53 reali. Seconda piazza per la Fiorentina, che avrebbe cinque punti di più. Curiosamente, la formazione che ha ricevuto più aiuti dopo l'Inter è il Chievo, che ha in classifica sei lunghezze in più di quelle che avrebbe meritato.
GLI ERRORI - Nelle 260 partite finora disputate in serie A, l'Osservatorio ha registrato 163 errori arbitrali che hanno spostato 171 punti, con una media di 6,6 per giornata di gara. Dei 163 errori arbitrali in situazione da gol/non gol che sono stati rilevati, 20 riguardano l'Inter, contro una media di 7,5 per le altre squadre (+266%). Di questi 20 errori, 15 sono andati a suo favore, producendo 6 modifiche del risultato con guadagno di punti, e 5 contro, causando in un caso perdita di punti. La somma algebrica delle due situazioni ha generato gli 11 punti in meno dell'Inter nella classifica virtuale.
Questa, nel dettaglio, la classifica virtuale
1ª: Milan 53 (+5) 2ª: Fiorentina 51 (+5) 3ª: Juventus 50 (-3) 4ª: Inter 49 (-11) 5ª: Genoa 46 (+1) 6ª: Roma 45 (+1) 7ª: Cagliari 40 (+2) 8ª: Udinese 40 (+6) 9ª: Palermo 39 (+3) 10ª: Napoli 39 (+4) 11ª: Lazio 39 (+1) 12ª: Sampdoria 36 (+4) 13ª: Atalanta 35 (-1) 14ª: Catania 33 (=) 15ª: Siena 31 (+3) 16ª: Torino 24 (=) 17ª: Bologna 23 (=) 18ª: Reggina 23 (+5) 19ª: Lecce 18 (-4) 20ª: Chievo 17 (-6)
ha ragione Mourinho quando parla che in area interista succedono cose strane...
magra consolazione per il Milan...serve un nuovo allenatore, nuovi preparatori atletici, nuovi medici e nuovi giocatori
![]() |
![](http://img525.imageshack.us/img525/6769/patoinqatar.jpg)
![]() |
La Samp come il Genoa. Il Milan uguale a se stesso. L’aria del mare della Liguria rimane indigesta alla squadra di Ancelotti che perde e continua il momento negativo. Per i rossoneri una brutta partita ed una preoccupante involuzione di gioco e risultati. Per la Samp una grande vittoria trascinata dai nuovi gemelli del gol.
In campo – Nella Sampdoria c’è la coppia delle meraviglie delle ultime giornate Cassano Pazzini. Centrocampo a cinque con Stankevicius preferito a Padalino sulla destra, Sammarco, Palombo, Franceschini e Pieri. In difesa c’è Raggi. Ancelotti, come contro il Cagliari, presenta un Milan con una sola punta. Il prescelto è Pato con Seedorf alle sue spalle. Rossoneri con il 4-4-2 con Beckham e Janlulovski sulle fasce. In mezzo c’è Flamini. In difesa spazio ad Antonini e Senderos.
Si gioca – Il Milan tiene palla, la fa girare, attacca, ma non è pericoloso. Il perché ? Da ricercare nell’assenza di alternative una volta arrivati sulla trequarti. Pato tende ad arretrare e davanti non c’è nessuno. Al 18’ è la Samp ad avere una bella opportunità. Punizione di Cassano e grande risposta di Abbiati. Partita un po’ bloccata ed avara di emozioni. Il Milan non trova soluzioni offensive, la Samp si chiude bene ma non è veloce quando deve ripartire. Occasione per Flamini dal limite al 28’. Palla fuori di poco. Cinque minuti e la Samp va in vantaggio. Colpo di testa di Cassano, Abbiati respinge, ma per l’arbitro la palla ha superato la linea.
Ancelotti cambia ad inizio ripresa. Fuori Antonini, dentro Inzaghi. Milan con due punte. I rossoneri vogliono il pareggio ma al 51’ subiscono il due a zero. Stupendo assist di Cassano, grande movimento e conclusione di Pazzini e palla in rete. Il Milan si getta in avanti ma la frenesia non aiuta la squadra di Ancelotti. Le manovre sono confuse e prevedibili. Arriva solo una mezza occasione con Inzaghi. Bisogna aspettare l’80’ per vedere un lampo rossonero. Pato di testa e due a uno. Poco dopo gol di Emerson annullato per fuorigioco. Finale arrembante del Milan che non porta però i risultati sperati dai rossoneri.
![]() |
Ci risiamo. Ancora una volta il Milan casca nei soliti errori e getta al vento l'ennesimo risultato acquisito. Fosse un problema momentaneo ci si potrebbe appellare all'ormai consueta tiritera che i tifosi si sentono propinare dopo ogni figuraccia: i rossoneri hanno vinto tutto negli ultimi anni, sono la squadra più titolata del mondo, il gruppo è vincente e variazioni sul tema. Inutile nascondersi dietro a un dito: questa squadra ha problemi grossi, che si ripetono nel tempo e per i quali non è stata trovata ancora una soluzione.
Davanti la squadra di Ancelotti è potenzialmente una delle squadre migliori al mondo. C'è Pato, con la sua freschezza e la sua velocità impressionante, condita da una potenza non da poco per uno della sua età. C'è Kakà, uno dei centrocampisti offensivi più forti al mondo in assoluto, se non il più forte. C'è Ronaldinho, che a dispetto di una condizione non ancora ottimale ha dei numeri che pochi altri, nella storia del calcio, possono dire di avere avuto. C'è Clarence Seedorf, che nonostante l'ultimo periodo opaco rimane uno dei centrocampisti più forti e vincenti tutt'ora in attività. Per non parlare di Pirlo, considerato il top nel suo ruolo, e di Beckham, che ha meravigliato anche i più scettici. E Ambrosini, anche se Lippi non lo vede neppure col binocolo, è uno che sa tirare la carretta anche per quelli che hanno più piede che polmoni.
Ma Pato, Kakà, Seedorf, Pirlo e Ambrosini c'erano anche l'anno scorso, e Ronaldinho e Beckham, per quanto utili alla causa, non sono innesti che possono risolvere i problemi che affliggono da tempo il Milan. Problemi difensivi. Evidenti, anche a chi guarda il calcio con occhio poco critico. Perché se basta un lungagnone peruviano di 31 anni, Pizarro, a mettere in apprensione l'intera retroguardia, significa che qualcosa è andato storto. Significa che Maldini, Favalli, Senderos e Zambrotta (tutti ultratrentenni a parte lo svizzero), non sono, o non lo sono più, all'altezza della situazione. Vero, l'assenza di Nesta si fa sentire. Ma perché si sostituisce un titolare inamovibile della Nazionale (lasciata per sua volontà) con uno che veniva considerato la sesta scelta tra i difensori centrali dell'Arsenal, ovvero Senderos? Perché si va ad investire una cifra di venti milioni di euro per un giocatore ormai in fase calante, fermo da un anno, ovvero Ronaldinho? Perché si va a riprendere un giocatore usurato, che se n'era voluto andare via per i soldi, e che va solo ad ingolfare un reparto, quello avanzato, che tutto necessitava fuorché di un'altra figurina, ovvero Shevchenko?
L'Inter dopo aver comprato Maicon, attualmente il più forte terzino destro al mondo, ha "coltivato" Santon, una promessa del calcio nostrano. La Juventus ha investito su Chiellini, ha scoperto De Ceglie, dato fiducia a Molinaro. La Roma, in emergenza, si è affidata a Motta, giovane terzino tutto cuore e grinta prelevato dall'Udinese nel mercato di riparazione. E il Milan? I tifosi si chiedono che fine abbia fatto Antonini, relegato costantemente in panchina dopo alcune prestazioni molto positive ad inizio stagione; si chiedono dove siano i ragazzi della Primavera, soltanto una decina d'anni fa fiore all'occhiello della società; si chiedono cos'abbia Mattioni, unico acquisto invernale presentato come terzino di belle speranze. Ah già, c'è Thiago Silva per l'anno prossimo. Vaglielo a spiegare ai tifosi.
Christian Recalcati
![]() |
Fallimento. Questa l'unica certezza ad oggi della stagione milanista. Ieri sera infatti è andato via anche l'ultimo obiettivo stagionale, quella "coppetta" che quasi era uno sfregio ad inizio stagione per chi per anni ha dominato in champions league, ma che per molti ieri era considerata una coppa vitale per salvare una stagione. Evidentemente il Dio del calcio ci ha puniti, giustamente dell'ennesima campagna acquisti fallimentare dal 2006 a questa parte; probabilmente da lassù avranno pensato che sarebbe stato troppo, per una squadra bollita da un anno a questa parte cercare di vincere l'ennesimo trofeo europeo. Troppo brutto il Milan ieri, troppè difficoltà in difesa e troppe assenze in attacco. Senza i campioni non si vince e su questo siamo d'accordo ma una squadra vera e soprattutto sana in vantaggio 2-0 in casa a fine primo tempo deve portare a casa la vittoria a tutti i costi ma si vede che da lassù qualcuno ha pensato che ieri doveva essere il giorno giusto per far terminare un ciclo vincente...
I rossoneri escono a pezzi dalla competizione; non solo eliminati, ma anche umiliati. E ora davanti al tecnico dei trionfi di Manchester e Atene si aprono nuovi scenari: l'addio, insomma, non è più da escludere. "Non mi sento in discussione, anche se mi prendo tutte le responsabilità - sostiene però in conferenza stampa -. La stagione, non lo scopro io, è negativa; ora dobbiamo cercare di raggiungere l'ultimo obiettivo (il secondo o il terzo posto in campionato): non sarà semplice; dovremo giocare le partite al massimo delle possibilità". Poi analizza la gara: " noi non abbiamo giocato bene, loro sono stati bravi, giusto così; sono stati superiori nel gioco e fisicamente". Carlo ammette tutti i limiti del Milan a cominciare da quelle benedette palle inattive e ora sarà dura risollevare i ragazzi dal contraccolpo psicologico. Infine come se non bastasse arrivano altre cattive notizie dall'infermeria; Seedorf e Ambrosini salteranno la gara di domenica di Genova perchè infortunati ieri. Per fortuna che tornerà Kakà...
![]() |
Inviato da: triplete_nerazzurro
il 17/11/2010 alle 21:44
Inviato da: ibrabordi
il 25/01/2010 alle 15:06
Inviato da: ibrabordi
il 29/10/2009 alle 23:23
Inviato da: alicemilan0
il 22/10/2009 alle 09:58
Inviato da: ibrabordi
il 28/09/2009 alle 13:56