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Sentieri di Pietra

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Armi a Su Guanu

Post n°4 pubblicato il 17 Marzo 2009 da lama.77
 

PippiDomenica, prima giornata di Marzo non è stata una domenica come le altre. Il fine settimana si preannunciava come uno di quelli fatti apposta per recuperare le ore di sonno perse...il fine settimana prima!Tuttavia, perché sprecare una domenica a letto quando la si può più proficuamente impiegare a strisciare nel fango o a fare lotta libera con i cespugli di lentischio? Un veloce scambio di messaggi con S.C. e decidiamo di buttarci (o sarebbe più giusto scaraventarci) nell'impresa di entrare in grotta da sole, cioè senza i membri più esperti del gruppo a vegliare sulla nostra incolumità... Non era la prima volta che tentavamo l'impresa e, memori dei "precedenti", optiamo per una grotta dove siamo già state e con l'entrata sulla strada: Su Guanu di Oliena. Come da manuale ci procuriamo il materiale necessario all'escursione: fotocopia del rilievo (successivamente dimenticata in macchina, sempre come da manuale), corde e materiale d'armo. Partiamo la mattina alle 07:30, ehm, ritardo a parte intendo. Il viaggio in macchina procede tranquillo nonostante vi siano state alcune (?) incertezza ai bivi.  Arrivate all'incrocio con la strada per Su Gologone svoltiamo a destra e iniziamo la ricerca, che si sarebbe protratta fino a Martedì (momento in cui sarebbero finite le provviste) se l'entrate non fosse stata segnata da un cartello. Distribuito il materiale nei due sacchi speleo e percorriamo i 30 metri che ci separano dall'entrata pronte ad "aggredire" la grotta. La cavità carsica di Su Guanu è una simpatica spelonca il cui fondo è raggiungibile scendendo per un dislivello di circa 50 di metri suddivisi in 4 pozzi. Appena entrate ecco il primo baratro, che mi produce una sensazione di perplessità del tipo: "ma davvero sarebbe stato uno spreco passare la domenica a letto?". Ma ormai siamo lì e quindi comincio ad armare sempre come da manuale: scegliere il primo armo, placchetta, moschettone, corda, scegliere il secondo armo, placchetta moschettone, corda. Tempo di realizzazione del tutto 2 ore e mezza (per capirci normalmente tutta Su Guanu si arma in circa un paio d'ore).  Sinceramente non capisco proprio come ci sia voluto così tanto, sarà stata colpa del nodo savoia che è stato sciolto e rifatto almeno una 20 di volte prima di farlo perfetto o del nodo coniglio che nonostante gli sforzi per realizzarlo bene aveva sempre e comunque l'aspetto di Hello kitty...finito l'armo arriva il momento di calarsi ("ci si vede dopo eh, in bocca al lupo, ehm..."). Terminata la calata (della quale non so perché ma non conservo dei ricordi nitidi) è il turno del secondo pozzo e di S.C. di armare. Anche questo secondo armo viene affrontato con la dovuta ponderazione, e finalmente possiamo camminare un po’. Nonostante l'assenza del rilievo riusciamo ad orientarci facilmente nella lunga galleria priva di rami laterali e arriviamo alla penultima verticale. E' di nuovo il mio turno, ormai mi sento più tranquilla sulle mie capacita e lo affronto più rilassata...almeno fino al momento in cui, dopo aver fatto il primo armo, mi sporgo per armare sul vuoto, scoprendo che gli spit devi averli piantati qualche giocatore di basket! Cerco di aggirare il problema sfruttando un altro punto d'attacco più alla mia altezza che però non mi convince. Per farla breve alla fine dell'operato la corda era attaccata di nuovo su tre punti e ricomincio la discesa. Il pozzo si presenta un po’ più lungo del previsto ma riusciamo comunque ad arrivare sul fondo senza giuntare le corde. Siamo arrivate al fiume sotterraneo, una delle zone della grotta che trovo, in generale, più interessanti e spettacolari. L'acqua scorre formando un torrente che qua e la si allarga a colmare laghi cristallini circondati da colate, stalattiti e stalagmiti, sembra proprio di trovarsi in un altro pianeta o in un posto uscito da qualche libro. Purtroppo ci rendiamo conto da subito che la prosecuzione non è più possibile perché le recenti e abbondanti piogge hanno riempito il resto della grotta e salvo optare per un bagnetto nell'acqua gelida non possiamo andare oltre. Il ritorno con relativo disarmo si rivela molto più veloce e tempo un oretta e mezza siamo fuori, a bere una tazza di brodo caldo e a progettare la prossima uscita.Pippi

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