SergioCasoni

La realtà di un sogno

Creato da infinity00 il 13/11/2007

Il libro che sto leggendo



 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

I miei link preferiti

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Lavoriamo Troppo?Non sei sola »

Marco Pantani

Post n°70 pubblicato il 21 Febbraio 2009 da infinity00

14 Febbraio
Per molti il 14 Febbraio è il giorno di San Valentino, il giorno in cui tutti gli innamorati del mondo si scambiano regali,  le coppie giovani e non più giovani, vanno a cena nel più romantico dei ristoranti. Per altri è un giorno di duro lavoro. I negozianti  ringraziano chi ha proclamato quel giorno festa nazionale, perché in quei giorni il fatturato s'impenna. I ristoratori sono quelli che forse fanno il lavoro più duro, sui fornelli tutto il giorno per sfornare piatti in serie venduti a peso d'oro, tanto quella sera le persone sono talmente prese a scambiarsi effusioni, che il cibo è l'ultimo dei loro pensieri. Giorno fantastico vero?
Se non ricordo male però, cinque anni fa, il 14 Febbraio 2004, una persona non festeggiò San Valentino, ma venne trovata morta in un residence di Rimini.
Avete capito di chi sto parlando? Marco Pantani...
Un giovane ragazzo, che con tenacia, è riuscito a salire in cima alla vetta della notorietà, a conosciuto il successo, soldi e poi il declino. Si dopava? Forse, ma c'è forse qualche ciclista che non lo fa? E quanti sono gli sportivi che ne fanno uso? Molti... purtroppo sono molti che si rovinano la vita per arrivare primi. Solo quando sono in cima però, si accorgono di trovarsi sull'orlo di un precipizio e a quel punto è troppo tardi.
Venne detto che Marco era un ragazzo debole e non riuscì a reagire, ma io credo che fosse troppo sensibile. Quando i media si sono accaniti su di lui, Marco è scivolato dalla cima, ha provato ad aggrapparsi, ma senza riuscirci. Si è aggrappato alla vita fino alla fine, ma quando ha visto che intorno a lui non c'era nessuno pronto a tendergli la mano, ha mollato la presa e si è lasciato andare.
In una società come la nostra, dove si correre contro il tempo tutto il giorno, fermarsi ad ascoltare qualcuno è una cosa improponibile. La vita frenetica, oltre che a privarci del tempo divenuto prezioso quanto l'oro, è di fatto la causa della malattia del nuovo millennio; lo stress. Siamo tutti così stressati, presi dalle nostre folli corse contro il tempo, che non riusciamo più a vedere quello che dovremmo. Eravamo in cima alla vetta, ma invece di veder Marco nel dirupo che cercava di risalire, abbiamo visto un ragazzo che si gettava nel vuoto. Fermiamoci un' istante, smettiamo di guardare e iniziamo ad osservare il mondo che ci circonda, soprattutto chi ci è accanto.
Ciao Marco.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/sergiocasoni/trackback.php?msg=6559417

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
Nessun commento
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Ultime visite al Blog

mariomancino.mSybiliaVioletDelVentoangelo.senza.veliallaricercadiunsognosempreallegradgl8dammisolounsorrisoinfinity00chiccaluna790LookingForAngelpass27Perturbabileemanuelamaggi78ginevra1154smaltorossoV
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963