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« Una serata con FrancoSuperbia »

Bullismo

Post n°80 pubblicato il 16 Agosto 2009 da infinity00
 

Proprio ieri navigando in internet, mi sono imbattuto in un sito che parlava di “Bullismo”, un fenomeno che sempre più prende piede nella nostra società.
La prima cosa che ho fatto è stata quella di andare su Wikipedia e digitare nel campo di ricerca proprio la parola “Bullismo” e ne è uscito quanto segue: “Con bullismo si indica generalmente nella letteratura psicologica internazionale (il fenomeno delle prepotenze perpetrate da bambini e ragazzi nei confronti dei loro coetanei soprattutto in ambito scolastico). In particolare con il termine bullismo si intende riunire aggressori e vittime in un'unica categoria. Esistono diversi tipi di bullismo, che si dividono principalmente in bullismo diretto e bullismo indiretto.
Il bullismo diretto è caratterizzato da una relazione diretta tra vittima e bullo e a sua volta può essere catalogato come:
bullismo fisico: il bullo colpisce la vittima con colpi, calci o spintoni, o la molesta sessualmente;
bullismo verbale: il bullo prende in giro la vittima, dicendole frequentemente cose cattive e spiacevoli o chiamandola con nomi offensivi o minacciandola;
bullismo psicologico: il bullo ignora o esclude la vittima completamente dal suo gruppo o mette in giro false voci sul suo conto;
cyberbullying o bullismo elettronico: il bullo invia messaggi molesti alla vittima tramite sms o in chat o la fotografa/filma in momenti in cui non desidera essere ripreso e poi invia le sue immagini ad altri per diffamarlo, per minacciarlo o dargli fastidio.
Il bullismo indiretto è meno visibile di quello diretto, ma non meno pericoloso, e tende a danneggiare la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, escludendola e isolandola per mezzo soprattutto del bullismo verbale e quindi con pettegolezzi e calunnie sul suo conto.
Una prima distinzione di variabili di Bullismo è in base al sesso del bullo: i bulli maschi sono maggiormente inclini al bullismo diretto, mentre le femmine a quello indiretto.”


Poche righe per definire uno dei peggiori mali, “frutto” della nostra società. Mi è capitato di assistere a fenomeni che alcuni adulti giustificano come “giochi tra bambini”, ma personalmente non sono della stessa idea.
I bambini dovrebbero giocare tra loro, in armonia. Certo a vole può capitare che bisticcino, ma non credo sia normale che si coalizzino per deridere, estraniare, umiliare un loro coetaneo. Tutti siamo stati bambini, anche se in epoche diverse, ma quella attuale credo che sia la peggiore. Non sono un esperto in materia, ma credo che il problema di questa nuova generazione, sia da ricercare all'interno della famiglia, di quella che è cresciuta seguendo delle regole, a volte forse troppo ferree e che ora, mai e poi mai, vorrebbe far subire ai propri figli ciò che hanno subito loro. Trovo questo comportamento a dir poco infantile, perché si passa da un estremo all'altro, senza pensare alle conseguenze che ne possono scaturire. Di fatto si lascia il bambino crescere
con la convinzione che in un gruppo a comandare è il più forte e questa non credo che sia la cosa più giusta. Perché dico questo?  Mi è capitato di assistere ad una scena uguale a quella che ho appena descritto. Dei bambini durante un gioco, stavano escludendo un loro coetaneo, deridendolo, umiliandolo e spronando un bimbo più piccolo a pestarlo per farlo allontanare, il tutto sotto gli occhi dei loro genitori che ridendo dicevano: giocano, sono bambini.
Ho parlato di questa cosa con Franco, e vi lascio immaginare quale sia stata la sua reazione. I bambini di oggi, saranno i grandi di domani, coloro che saranno destinati a guidarci verso un futuro che di certo non lascia presagire nulla di buono. Difficile trovare la causa di questo “male”. C'è chi sostiene sia la televisione, che ci propina una società basata esclusivamente “sull'apparire a qualsiasi costo”, alcuni dicono che si sono persi i valori fondamentali della vita, sostituiti da altri più “venali”. La lista è sicuramente lunga e variegata, e trovare tra le singole voci quale sia quella giusta, diventa come trovare un ago in un pagliaio. Anche Franco concorda con me che la causa non è soltanto una, ma un'insieme di fattori. Di sicuro la strada che stiamo percorrendo, non ci porterà a nulla di buono.
Riscopriamo i valori della vita, l'amore per la famiglia, la voglia di fare, ricordandoci che se “freghiamo” chi ci sta vicino, in realtà ci siamo solo fatti del male da soli.


“Odio questa società che corre a ritmi vertiginosi, che risucchia tutto il nostro tempo, le nostre attenzioni. Sono stanco e mi sento sfinito, in questa guerra quotidiana dove il vincitore è sempre e solo uno. La forza del nostro avversario, è la nostra debolezza. Veniamo costantemente illusi, che se facciamo meglio di chi ci sta vicino, saremo dei vincenti. Niente di più falso.”
Franco Pezzato

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