La mia storia

come mi vedo...


Guardo un attimo a me stessa e vedo in che modo pietoso sono ridotta. Mi sento inutile per me e per gli altri e mi domando che fine abbia fatto la mia sfera protettiva. No! la sfera non c'è più e non sono stata in grado di ricostruirla, ma ho fatto altro. Ho chiuso sia il mondo reale che quello virtuale in due sfere. Quello virtuale non ha fori di entrata o uscita, è chiuso in modo ermetico. La sfera del mondo reale ha una piccola valvola di sicurezza. Qualcuno può uscire ed entrare in contatto me, ma viene subito avvolto da un alone di diffidenza da parte mia, io non mi fido più di nessuno, tranne Adri. Forse non è una bella situazione, ma è l'unica possibile... sono 40 giorni che non ho notizie e penso che io non ho nessun diritto di pretenderle. Se tutto quello che è stato ed il mio modo di viverlo è solo il frutto di una mia costruzione mentale, il problema è solo mio. Ultimamente dal mondo di FB è arrivato un nuovo amico Carlo. che dice di volermi aiutare e di non mollarmi, ma perchè? Al suo ultimo messaggio che riproponeva il suo aiuto virtuale avrei voglia di rispondere: " Il mio è un calice amaro che devo bere da sola" ma sono in dubbio se farlo o no. In questo momento tanto particolare, ho bisogno di regole, cioè di decisioni che non mi pongano ogni volta nella condizione di scegliere. Mi riferisco alla mia regola del tre. In sostanza dice questo: se ti proponi tre volte e non hai nessun riscontro, non può esserci la quarta volta, se sbagli chiede scusa tre volte e poi basta , ecc. Cosa mi impedisce di rispondere a Carlo e a chiunque scriva sulla mia bacheca di S.V. ??? Semplicemente il fatto di aver chiuso tutto il mondo virtuale con tutti i suoi personaggi in una sfera chiusa, quindi non posso avere contatti con chiunque vive e agisce all'interno di quella sfera. Come unica stampella mantengo il rapporto con questo blog, dove in fondo il rapporto è solo con me stessa. Comunque le mie variazioni di umore sono così repentine che non è possibile riportarle tutte. In sostanza sono sola con me stessa, fuori sia dalla sfera virtuale che da quella reale e da questa condizione cerco di andare avanti. Sono ad un bivio: lasciarmi morire (non intendo fisicamente) o cercare di vivere meglio. Non posso prevedere come andranno le cose, solo il tempo che mi sembra passare di corsa, mi farà capire quale strada ho preso. Dico 'preso e non 'scelto' perchè mi sembra che la mia volontà non abbia nessuna possibilità di agire e imporre comportamenti. Scrivo per me, per aiutarmi a capire...