La mia storia

scrivo oggi sul cielo di ieri...


Scrivo oggi perchè ieri non ho acceso il pc. L'altra notte, tra 8 e 9 marzo ho fatto un sogno... uno di quei sogni crudeli che non mi da scampo e mi hanno costretto, come questo mi  costringe, a guardarmi dentro. Lo scriverò a parte solo per me, lo scriverò a mano e non c'è bisogno che lo scriva qui. L'ho raccontato, ma non credo che sia stato capito, alla fine più che un sogno era un incubo dove io gridavo:" Questo è un sogno, ora mi sveglio, mi voglio svegliare, mi voglio svegliare, mi voglio svegliare!!!" Alla fine mi sono svegliata e ho cominciato a fare le cose normali, ma avevo un senso di morte o per essere sincera, un desiderio di morte. Nella mia mente si combattevano due parti, una diceva che era più facile morire che vivere e l'altra le diceva di non fare la matta e di non alimentare quei pensieri. E' stato un dialogo serrato e per interromperlo ho pensato di telefonare ad Adri, ma il cell. risultava occupato, ma è bastato questo gesto ad interrompere una lotta interna che mi ha fatto riflettere sul momento in cui scattano certe decisioni. Io avevo comunicato a chi mi sta vicino che non volevo rimanere sola, ma la cosa non è stata capita... penso che prima di una brutta decisione si mandino dei segnali, ma la superficialità di chi dovrebbe leggerli, li rende vani. Chissà quante persone si sarebbero fermate se qualcuno avesse capito certi segnali. Nella tarda mattinata avevo appuntamento con la psico e sono andata, ma non abbiamo scavato nel mio sogno, l'ho solo raccontato. Nel pomeriggio l'ho raccontato a Eli, ma lei ha dato una sua interpretazione che solo in parte coincideva con la mia. La sera l'ho raccontato ad Adri senza dare la mia interpretazione. E' un sogno crudele che mi costringe a guardare in faccia sia la mia realtà che un pensiero nascosto... un pensiero che mi ha accompagnato nell'ultimo anno senza che io volessi prenderne atto. Ora devo trovare la forza di reagire a questo sogno come ho fatto con i sogni precedenti... posso solo aspettare.