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Post N° 52

Post n°52 pubblicato il 16 Settembre 2007 da sgsal

Ecco i quindici punti
della sinistra moderna

Pubblichiamo ampi stralci del documento elaborato da "Les Gracques" ("I Gracchi"), il gruppo che in Francia si batte per modernizzare la sinistra. "Les Gracques" raccoglie ex collaboratori del presidente
della Repubblica Francois Mitterrand e dei governi di Michel Rocard, Pierre Bérégovoy e Lionel Jospin. Il manifesto è sul sito www. lesgracques. fr e scandisce in 15 punti i "valori per agire".

DEMOCRAZIA
1) La sinistra moderna è democratica, nella tradizione che va da Rousseau al movimento anti-totalitario. Essa crede nel potere del popolo, esercitato dal popolo e per il popolo (...). Potere al popolo non vuol dire però potere ai populisti. A chi crede di poter vincere semplificando i problemi, risvegliando gli istinti e infiammando le passioni, noi rispondiamo che il popolo comprende la complessità del reale. Non c'è realtà che non si possa dire, e la verità è il solo modo per durare nel tempo.

LIBERALISMO
2) La sinistra moderna è liberale, nella tradizione di Montesquieu o di Spinoza; e rifiuta di cedere alla destra questa bella parola, nata a sinistra. Essa crede nella legittimità dello stato di diritto, nell'efficacia delle iniziative provenienti dalla società civile, nella necessità dei contropoteri. Rispetta i diritti individuali, e ritiene che nuove libertà siano tuttora da conquistare: libertà dall'ignoranza e dall'oppressione, per le minoranze e per le donne. E pensa che per costruire uno stato veramente imparziale resti ancora molto da fare.

INTEGRAZIONE
3) La sinistra moderna sostiene l'integrazione. Essa crede nella libertà di coscienza e d'opinione in una società multiculturale, e intende al tempo stesso garantire la neutralità laica nello spazio pubblico. Nessuna eccezione a questo principio può essere giustificata in nome dell'integrazione nella società francese delle comunità di origini straniere.

LAVORO
4) La sinistra moderna sostiene il lavoro, che considera come un valore fondamentale per l'integrazione (...). E' consapevole che il dinamismo di un'economia non si misura sulla sua capacità di evitare la distruzione di posti di lavoro, ma su quella di crearne più di quanti ne sopprima. Per la sinistra, la priorità non è difendere ogni singolo posto di lavoro, ma consentire a tutti di poter cambiare lavoro senza timori, se lo desidera o se vi è costretto. Altre priorità sono lo sviluppo delle possibilità di avanzamento professionale, così come la lotta contro le nuove forme di disagio sul lavoro generate dal mondo moderno.

REGOLE
5) La sinistra moderna sostiene le regole e crede nel ruolo regolatore dei pubblici poteri, cui spetta il compito di correggere le disuguaglianze sociali. Ritiene necessario rivedere il funzionamento e le modalità d'intervento di uno Stato che rischia l'impotenza, e a causa del suo deficit e del suo debito compromette il futuro dei nostri figli. La disponibilità di denaro pubblico è limitata e continuerà ad esserlo, per cui occorre destinare questi mezzi alle priorità della crescita e della giustizia sociale, piuttosto che a perpetuare l'esistente o a soddisfare interessi settoriali. La sinistra moderna crede in una riforma profonda dell'organizzazione dello Stato (...). Ritiene che numerosi settori dei servizi pubblici possano essere affidati a gestori privati, sotto controllo pubblico.

TASSE
6) La sinistra moderna sostiene la redistribuzione. Essa non crede che l'accumulo di ricchezze da parte di pochi sia la condizione necessaria al progresso di tutti. Al contrario considera un impegno costante per l'uguaglianza, oltre che socialmente giusto, anche efficace sul piano economico: innanzitutto per le pari opportunità e contro la riproduzione dei divari sociali attraverso la scuola; e in secondo luogo per la correzione delle disuguaglianze, non solo in materia di redditi ma anche di accesso al lavoro, all'alloggio, ai trasporti e alla salute. Per la sinistra moderna, questa lotta non deve passare attraverso un innalzamento delle imposte, ma esige una miglior ripartizione della spesa pubblica: in altri termini, si tratta di chiedere ai ricchi di pagare di più per i servizi forniti alla popolazione nel suo insieme, e di offrire più servizi pubblici a chi ne ha maggior bisogno. Il servizio pubblico non deve mai accollare alla popolazione il finanziamento dei bisogni dei privilegiati; deve essere abbondante per i meno abbienti, e produttivo per tutti. La sinistra moderna è favorevole a un'imposta di successione elevata per i nuclei familiari più facoltosi, dato che la parità delle opportunità passa necessariamente per la rimessa in gioco dei patrimoni acquisiti, almeno una volta per generazione.

RICERCA
7) La sinistra moderna è progressista. Essa crede che il progresso scientifico e l'innovazione tecnologica siano sempre fattori di benessere per la maggioranza, e forniscano a volte l'occasione per rimettere in discussione alcune rendite ereditate dal passato. Ritiene che la competitività della nostra economia e la capacità di generare durevolmente piena occupazione non dipendano dallo sforzo di preservare il mondo di ieri, ma dall'innovazione e dalle facoltà di adattamento. (...) Ha fiducia nella capacità degli scienziati e ricercatori di progredire nella conoscenza di ciò che nuoce alla salute, così come dei mezzi per salvaguardarla; e vuole che ciascuno possa accedere ai presidi terapeutici più progrediti.

SCUOLA
8) La sinistra moderna è il partito dell'educazione, in quanto persegue sia l'eccellenza accademica che la democratizzazione dell'accesso alla conoscenza. Essa rifiuta di dover scegliere tra una scuola di massa mediocre e un'istruzione d'alto livello riservata a un'élite. La chiave di volta del progresso sociale è una scuola di massa capace di democratizzare l'eccellenza e di promuovere per tutti l'accesso alla cultura, combattendo la riproduzione delle disuguaglianze sociali e preparando gli studenti a un mercato occupazionale esigente e mobile. E' innanzitutto a scuola che si rimescolano le carte dei destini sociali.

SICUREZZA
9) La sinistra moderna sostiene il diritto alla sicurezza, nel quale ravvisa un elemento essenziale del contratto sociale. Sarà dura contro i criminali ma anche contro le cause del crimine.

ECOLOGIA
10) La sinistra moderna è ecologista (...). Difende il diritto di tutti gli uomini a beni essenziali come la qualità dell'aria e l'accesso all'acqua. La sinistra moderna crede nella definizione di regole internazionali e in un'organizzazione mondiale per l'ambiente.

EUROPA
11) La sinistra moderna è europeista (...)perché auspica che nel concerto delle nazioni possa levarsi una voce in favore di un nuovo ordine internazionale di solidarietà e di diritto.

MONDO
12) La sinistra moderna è internazionalista (...). Crede nell'antico sogno di un nuovo ordine internazionale fondato sulla pace, sul diritto e sullo sviluppo permanente. Crede che il dovere d'ingerenza sia partecipe del progresso delle civiltà.

MORALITA'
13) La sinistra moderna è morale, e considera necessaria l'esemplarità delle classi dirigenti, sia nel settore privato che nella gestione di quello pubblico. Le élite non possono essere legittimate a sostenere l'immobilità, l'adattamento e la flessibilità, se al tempo stesso godono di privilegi occupazionali o di uno status d'altri tempi. La sinistra è altresì favorevole a una certa sobrietà nello stile di vita dello Stato e delle personalità pubbliche, all'abolizione del cumulo dei mandati, alla limitazione della durata delle funzioni elettive e alla soppressione dei regimi protetti a favore dei titolari di alte cariche pubbliche. Al tempo stesso auspica l'esemplarità dei comportamenti, così come la trasparenza e la regolamentazione delle remunerazioni e dei vantaggi di cui beneficiano i responsabili delle imprese. Non si fa un progetto politico con la morale, ma neppure se ne può fare a meno.

REALISMO
14) La sinistra moderna è realista: crede nella pedagogia del cambiamento, nella necessità di spiegare.

TRASFORMAZIONE
15) La sinistra moderna vuole la trasformazione. Rifiuta i falsi fatalismi, e vuole portare la speranza senza seminare illusioni.

(Traduzione di Fabio Galimberti
e Elisabetta Horvat)

Fonte: Repubblica.it

 
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