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Oltraggio  

Post n°28 pubblicato il 29 Settembre 2007 da SHGHEDRO
 


La grande bugia di Tania
finta eroina delle Torri gemelle

La leader dei superstiti aveva inventato tutto


Pianse sulle spalle di Rudy Giuliani che le accarezzava dolcemente la mano, vestita nell’abito bianco con il quale avrebbe dovuto sposarsi proprio in quei giorni di settembre l’uomo della sua vita, se non fosse stato consumato da quella fiamme alle quali lei era scampata. Tania era il miracolo crudele del superstite, il simbolo, l’eroina, l’alfiere del ricordo e dell’incubo, la presidentessa della rete dei sopravvissuti all’olocausto delle Torri.
(…)
Una fiaba tragica con tutti gli elementi chiave della favola e della tragedia e un accenno di lieto fine, l’amore. L’abito da sposa, il cavaliere, la morte,le fiamme dell’inferno, le ustioni, la salvezza.
(…)
Tania era una ballista che nelle torri non era mai stata.
Non è stato facile neppure per il New York Times, il giornale bandiera di una città che serba la cicatrice di quel giorno. Rivelare che “the survivor”, la superstite per eccellenza dell’ecatombe, colei che faceva da guida ai visitatori nel cratere del santuario, è una cinica, furba signora grassottella oggi 36 anni che si era costruita il personaggio che nessuno osava intaccare: l’umile impiegata della finanziaria Merryl Lynch sfuggita al rogo della torre.
Maledetti giornalisti, i pezzi della fiaba tragica hanno cominciato a scolarsi come piastrelle male incollate.
Merryl Lynch ( importante banca d’investimento) informa di non avere mai avuto una dipendente chiamata Tania Head. Il cavaliere coraggioso, pompiere coraggioso che salvò molte vite in quella torre alla fine pagando con la propria, era morto, dunque non poteva smentirla, mentre la madre del caduto non aveva mai osato chiedere dettagli a Tania, per non turbarla, e forse per disturbare la propria memoria del figlio eroico.
Nessuno degli ospedali, dove ustionati e sopravvissuti erano stati distribuiti per cure urgenti o per osservazione aveva mai registrato una paziente con quel nome. Nessuno degli altri 19 scampati al rogo al di sopra del piano centrato dall’aereo la ricordava, né ricordava nessuno di loro. Di questo fidanzato immaginario, Dave, e di un matrimonio imminente, non ci sono tracce., come non ce ne sono di quell’anellino di fidanzamento con la pietruzza brillante che lui le aveva regalato.
(…)
Tania non sembra essere una delle migliaia di iene che hanno tentato di mangiare sul crogiolo di 2752 morti o di farci sopra fortune politiche o pubblicistiche. E’ una matta, una mitomane, una furbacchiona che si credeva protetta per sempre da sudario del rispetto, in fondo anche lei una vittima di un giorno che ha schiantato palazzi e menti e continua ad uccidere e schiantare.


Vittorio Zucconi, Repubblica del 28 settembre 2007



Provate a sostituire nel testo Bush/U.S.A a Tania!
Fila tutto liscio ch’è una bellezza.



 
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