Creato da shineone il 03/07/2008

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Sono solo polvere e chitarra

Post n°3 pubblicato il 07 Luglio 2008 da shineone

Roger Keith "Syd" Barrett (Cambridge6 gennaio 1946 – Cambridge7 luglio 2006) è stato un musicista, cantante e artista inglese, fondatore e primo leader dei Pink Floyd dal 1965 al 1968.

Gli inizi

Nato in una famiglia medio-borghese molto aperta e apprezzante dell'arte, il padre (noto medico del luogo) suonava il pianoforte. Fin da bambino il piccolo Roger dimostrò una spiccata vena artistica, evidenziata dalla sua passione per il disegno. Il primo approccio con la musica Roger lo ebbe quando gli regalarono un ukulele. Roger dimostrò talento anche nella musica e la madre gli regalò la sua prima chitarra acustica, che cominciò ad usare in maniera ossessiva, suonandola per intere giornate. Il soprannome Syd gli venne dato in un locale jazz che Barrett frequentava quando aveva 14 anni, per distinguerlo da un anziano batterista del luogo chiamato Sid Barrett; gli altri frequentatori del locale cominciarono a chiamare entrambi Sid, trasformando la "i" in "y" nel caso di Roger.

La prima chitarra acustica di Syd Barrett
La prima chitarra acustica di Syd Barrett

Syd rimase sempre legato al jazz e al blues. Ad inizio carriera il repertorio dei Floyd era formato da pezzi blues riarrangiati in chiave psichedelica e resi irriconoscibili da lunghe improvvisazioni, di cui Barrett era specialista. Per la scelta del nome della band prese spunto dai suoi due bluesman preferiti: Pink Anderson e Floyd Council.Dopo un primo periodo passato a suonare prevalentemente in locali Underground, furono presi dalla grande casa discografica EMI. Il primo singolo, Arnold Layne, scritto da Syd, ebbe un enorme successo, anche se alcune radio si rifiutarono di trasmetterlo per via del testo, il cui protagonista aveva come caratteristica l'hobby di collezionare vestiti da donna, tema non di certo usuale negli anni sessanta. Il locale Underground che portò la band al successo fu l'UFO, dove i Pink Floyd riuscivano a esprimersi al meglio, tantoché persino Paul McCartney si recò lì per ascoltarli; qui cominciarono a sperimentare il loro "Light Show", che divenne un elemento fondamentale delle esibizioni live, facendo da perfetta cornice alla loro musica. Con un ritmo frenetico, mentre lavoravano al primo album, uscì il secondo singolo, See Emily Play, anche questo di Syd, che superò come successo il singolo precedente a causa della sua maggiore interpretazione psichedelica.

L'avventura coi Pink Floyd, il lavoro solista e l'abbandono della carriera musicale

Nel 1967 finalmente uscì il primo album, The Piper At The Gates Of Dawn, che portò la band al vertice della psichedelia. Syd era chiaramente il leader e anima unica dei Pink Floyd. Tutti i brani erano composti da lui, tranne "Take up thy stethoscope and walk", di Roger Waters. Durante i concerti della band, Barrett era in grado di ipnotizzare il pubblico, come ricorda Pete Brown: "Syd Barrett faceva un incredibile lavoro sul palco. Era estremamente poetico e potevi quasi dire che prendeva vita in quegli spettacoli di luce, "light shows": una creatura dell'immaginazione. I suoi movimenti parevano orchestrati per armonizzarsi con le luci e sembrava un'estensione naturale, l'elemento umano, di quelle immagini liquide". Il successo, tuttavia, non fece bene alla fragile personalità di Barrett, che iniziò ad assumere massicciamente LSD. Le sue esibizioni live cominciarono a diventare problematiche, tanto che gli altri membri dei Pink Floyd chiamarono a supporto David Gilmour, pronto a subentrare quando Syd non fu più ritenuto in grado di suonare. Gilmour ha comunque dichiarato, in un'intervista, che i problemi mentali di Syd non sarebbero dovuti unicamente all'LSD e che la droga ne avrebbe soltanto accelerato la comparsa. Effettivamente è ben noto il fatto che Syd soffrisse di schizofrenia, e che l'LSD ha l'effetto collaterale di far affiorare in anticipo le malattie mentali.

Uno degli innumerevoli aneddoti riguarda l'ultima sessione di pratica a cui egli partecipò. Syd presentò ai suoi compagni una nuova canzone, intitolata "Have You Got It, Yet?" Inizialmente il brano sembrava semplice; ma mentre lo provavano, Barrett cominciò a cambiare l'arrangiamento. Per oltre un'ora Syd continuò a modificare la traccia, a suonarla con i nuovi cambiamenti, e a esclamare "Have you got it, yet?" (L'avete capita, adesso?); fin quando gli altri capirono che si trattava solo dell'ennesimo sfogo del bizzarro umorismo di Barrett.

Successivamente, per rafforzare il successo della prima raccolta, fu pubblicato un singolo con un altro brano di Barrett, "Apples and Oranges", che non compariva in "Piper". Un ulteriore singolo, "Scream thy last scream", sempre di Barrett, già completato, fu giudicato eccessivamente bizzarro dalla casa discografica, che rinunciò alla pubblicazione. Analoga sorte toccò a "Vegetable Man".

Durante la realizzazione del successivo A Saucerful Of Secrets (1968), Barrett era ormai l'ombra di se stesso e l'unica sua canzone presente nell'album è Jugband Blues, che è da considerarsi come l'espressione di tutto quello che aveva da dire al gruppo, ma non poteva, come recita il testo "è schifosamente prematuro da parte vostra pensare a me qui/e sono quasi obbligato a spiegarvi/che non sono qui". Di lì a poco Syd fu costretto a lasciare i Floyd una volta per tutte. Dopo un periodo di smarrimento in cui si pensò allo scioglimento, la band decise di proseguire la propria attività con Gilmour. Senza Syd, i Pink Floyd cominciarono progressivamente a cambiare il loro stile, abbandonando le origini selvagge e lisergiche ed orientandosi sempre più verso il progressive rock, che da quegli anni cominciò ad andare molto tra i giovani, facendo calare quasi del tutto la psichedelia. Successivamente uscirono due lavori solisti di Barrett, entrambi nel 1970: The Madcap Laughs e Barrett (album), con il supporto e l'aiuto di alcuni dei membri della sua vecchia band e di un formidabile produttore; tuttavia, incidere con Barrett era divenuto ormai troppo complicato, poiché durante le canzoni egli tendeva a cambiare ritmo di continuo e cominciava a balbettare. Inoltre come molti diranno, non suonava due volte una canzone allo stesso modo e l'unico modo di registrare con lui era "il suo": lui suonava la chitarra e cantava, gli altri dovevano seguirlo senza alcuna indicazione rimanendo immancabilmente una nota indietro. Ma ai Barrettiani piace anche per questo. Si decise così di pubblicare il solo materiale di qualità "accettabile" che si riuscì a incidere, anche se effettivamente Gilmour quasi per dispetto lasciò in molte tracce le discussioni di Syd con produttore e altri componenti della band, e talvolta anche i cambiamenti della pagina sul leggio, perché come sostenne in seguito, voleva "denunciare" lo stato in cui Syd era solito registrare.

Wish you were here

Nel 1975 i Pink Floyd dedicarono a Barrett l'album Wish You Were Here.

Durante il periodo di produzione di Wish You Were Here, per l'esattezza nella fase di presentazione dell'album ad amici e parenti, negli storici studi di Abbey Road, si presentò uno strano personaggio, completamente calvo, grasso, e con le sopracciglia rasate, con in mano una busta della spesa, che si aggirava tra i presenti completamente allibiti. Il primo a riconoscere Syd Barrett in quella figura ormai deturpata dagli abusi della gioventù fu proprio l'elemento che di Barrett aveva preso il posto, ossia David Gilmour. I compagni lo invitarono in regia ad ascoltare il prodotto della sua assenza. Dopo aver ascoltato i brani, Barrett disse, sorridendo: "Mi sembra un po' datato, non pensate?", e uscì così come era venuto, lasciando Waters e compagni inebetiti e con le lacrime agli occhi.

Tempi recenti

Di Syd Barrett da allora si persero apparentemente le tracce. In realtà, è noto il fatto che sia tornato a vivere nella sua vecchia casa a Cambridge, assieme alla madre. Il materiale per il suo terzo lavoro musicale mai uscito, insieme ad altro materiale scartato ed ad alcuni bootleg, è stato pubblicato nel 1988 col titolo Opel.

Negli ultimi anni, l'ex leader dei Pink Floyd si faceva chiamare semplicemente Roger e continuò a vivere a Cambridge, ormai solo, in seguito alla morte della madre, isolato da tutto quello che in qualche maniera poteva ricordargli il passato. Coltivava la sua passione per la pittura, dipingendo secondo uno stile prevalentemente astratto, e si dedicava al giardinaggio. I suoi vecchi compagni ormai non lo contattavano più. Era rimasto solo.

Nel 2005, durante il Live 8 che ha visto i Pink Floyd riunirsi eccezionalmente per quella particolare occasione, Roger Waters ha ricordato l'ex compagno di band Barrett, dedicandogli l'esecuzione di Wish You Were Here:

(EN)
« Anyway, we're doing this for everyone who's not here, particularly, of course for Syd. »
(IT)
« Comunque, noi stiamo facendo ciò per tutti coloro che non sono qua, in particolare per Syd. »

È morto a Cambridge il 7 luglio 2006 a 60 anni per un tumore al pancreas, anche se spesso è riportato che sia deceduto per complicanze dovute al diabete.

La notizia è stata resa pubblica il 10 luglio. Il giorno dopo, Roger Waters, durante il concerto tenutosi a Lucca, ha dedicato all'amico appena scomparso Wish you were here, facendo apparire immagini dei primi Pink Floyd sul maxi schermo posto dietro al palco.

Influenza

Syd Barrett è una delle figure più carismatiche e controverse della storia del Rock: oltre ad essere il fondatore dei Pink Floyd (uno dei gruppi più importanti di sempre), Syd ha ispirato molte delle band di rock psichedelico e ha affascinato anche molti altri artisti importanti. Ha avuto gran peso anche il suo approccio verso la musica, libero, non tecnico e legato all'improvvisazione. Per molto tempo, dopo essersi diviso dai Pink Floyd, si è speculato sul suo stato di salute mentale e si sono create varie dicerie sul fatto che la sua pazzia fosse effettivamente dovuta all'uso di quantità industriali di acido. I fan più affezionati, gli amici e i familiari hanno smentito tutto, ma Barrett è ormai considerato l'esempio più folgorante di "rockstar fantasma".

La malatti

Molti si sono chiesti di quale malattia realmente soffrisse Syd Barrett. Sono state avanzate le ipotesi della schizofrenia, della psicosi maniaco-depressiva e della sindrome di Asperger senza che la sua patologia fosse mai chiarita del tutto.

L'uso di droghe psicotropiche da parte di Barrett, negli anni Sessanta, è ampiamente documentato. In parecchi ritengono che le droghe siano state il fattore scatenante della sua follia.
Ben documentate sono anche le sue "performance" sul palco e fuori da esso. Per June Bolan, i campanelli d'allarme iniziarono quando Syd tenne prigioniera in camera la sua ragazza per tre giorni, lasciando occasionalmente scivolare sotto la porta una porzione di biscotti. Secondo il critico Jonathan Meades, in un'occasione fu compiuto un atto di crudeltà verso Barrett, da parte dei groupies. Secondo il racconto, smentito da Storm Thorgerson, "Raggiunsi [l'appartamento di Barrett] per vedere Harry, e sentii questo gran fracasso, come tubi del riscaldamento che vibrano. Io dissi "Cosa sta succedendo?". Lui ridacchiò e mi rispose "Questo è Syd che sta avendo un brutto trip. L'abbiamo messo nell'armadio."" Sempre Storm Thorgerson racconta dell'umore estremamente incostante di Syd, dicendo che spesso doveva tirarlo via da Lynsey (la sua ragazza), perché smettesse di colpirla in testa con un mandolino.

David Gilmour, in un'intervista al National Post, diede una sua possibile diagnosi. Secondo lui Barrett era epilettico, ma soffriva solo di crisi parziali; le luci del palco e le droghe avrebbero provocato le crisi, scambiate per malattia mentale.

Album solisti

  • Syd Barrett (LP) - settembre 1974

Ricorre oggi il secondo anniverasario della tua scomparsa,

genio folle ed anima psichedelica di tutti i "miei viaggi interstellari"

Ti ho ascoltato sin da bambina,

avendo avuto un papi che ha vissuto la sua giovinezza

sulle vostre (tue)  note,

ti ritrovo ancora oggi dopo 20 anni...

come se niente fosse cambiato....

sono io che crescendo ho impararto ad amare sempre di più

quello che ha rappresentato questa musica che sa regalarmi

emozioni così intense e personali che

trovo un certo imbarazzo anche solo a parlarne

quasi strana "gelosia" sapendo che non tutti

 i cuori sono in grado di capirti

con chi non le vive sulla pelle insieme a me,giorno dopo giorno

da un pò di tempo a questa parte,e le sente sue proprio come le sento io

 e che fa si che l'unione

 e la fusione del nostro amore e la capacità

dellle tue canzoni di liberare la  fantasia di ognuno..

riescano cosi bene a complementarsi senza nessuna fatica,in modo così

semplice che se ci pensi ti pigli un colpo...

beh è davvero bellissimo!!!

Syd ...questo fiore è per te.....

con tutto il nostro amore...

 
 
 
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