NAGINATA SHISEI

mmmmmmm ... non vorrei insistere, ma il soggetto è "nezumi" quindi viene dopo "bushi" ... il senso cambia, nezumibushi è samurai topo, il senso cambia ... ti ricordi quella pubblicità del pennello grande e del grande pennello? ^____^

...oppure, caro amico, vuol dire che hai raggiunto la maturazione giusta per capire quale ramo tagliare... in ogni caso penso che la tua consapevolezza sia comunque invidibile! Torna a trovarmi. Nezumi bushi san

io inveco avevo "rami morti" da tagliare, alcuni li sto ancora tagliando, altri mi sono ripromesso di farlo appena possibile.
chissà, magari questo significa che la mia vita è stata un pochino più complessa di un bonsai.
in ogni caso io parlo per me ^___^ suguni mata bushinezumi77-san

Figurati. E che sono un pò timido, preferisco sbirciare piu che discutere. Quando vuoi vienimi pure a trovare dove abito. CIrca il tuo commento non mi aspettavo niente di diverso. Anche se un pò diverse la nostra "via" ha un unica fonte che porta spesso a fare le medesime riflessioni. Kiss kIss

Grazie per il tuo intervento... dopo aver visitato il tuo blog confesso che ci speravo. Intanto, tutta la mia invidia per il posto in cui vivi. Anch'io ho vissuto tanto tempo vicino ad una pineta e ne conservo ancora odori, colori e suoni. Ogni volta che torno lì mi prende una nostalgia... un groppo alla gola che mi fa sempre promettere a me stessa che prima o poi, non so come nè quando, tornerò alle mie radici. E' vero, conosco bene periodi e utilità della potatura. Ricordo un enorme albero di albicocche, mio amico. Forse in questo periodo, però, il mio bonsai ha bisogno di gettare, rinforzare i suoi rami e... allora prednerò una decisione. Quella giusta. A presto RK

Buon giorno. Beh sai dal punto di vista etico filosofico potrei anche essere daccordo. Però sai io sono nato in un mondo contadino e continuo a vivere in campagna, ed i miei nonni e mio padre mi hanno sempre isegnato che la potatura ha sempre uno scopo. Togliere le parti malate, rendere piu armonioso un bonsai, rafforzare la piante per avere frutti migliori ecc. Io direi che fai bene a non tagliare rami a caso, ma occorrerebbe anche prima decidere qual'è lo scopo ed il fine che si vuole perseguire, come dobbiamo farlo tutti noi. Kiss Kiss RK

Eh, caro stefano, grazie per il tuo intervento, anche se non si può negare la complessità che si nasconde dietro le tue parole! Radici, rami, foglie... comunque si ponga il problema io ho un'unica certezza: vivere è difficile. Ma ancor più difficile è cercare di vivere secondo le proprie regole morali, salvaguardando le proprie radici e curado il terreno in cui si vogliono far crescere. Sembra che ogni giorni la società che ci circonda si svegli al mattino con l'unico obiettivo di distorcere la nostra percezione del mondo e di noi stessi.

liberarsi di corpo e mente corp e mente liberati... forse non dei rami, ma delle radici bisognerebbe occuparsi. se un ramo compare e poi quando ha finito il suo compito scompare o resta lì, nulla cambia nel mio centro: ho solo un modo diverso di vivere...ma se le radici non vivono o se pianto profondamente in un terreno che poi nel tempo non a più nulla...non importa quanti rami, anche uno va bene, ma se le tue radici non le porti con te, se ciò che molti chiamano ki, se la tua essenza non ha vigore, se il tuo centro non centra...eh forse avremmo un piccolo problema. ah proposito ricominciare vuol dire continuare in modo diverso. mille le strade una la Via: liberarsi di corpo e mente corpo e mente liberati. buona pratica a tutti stefano nyoho carlini nobunaga@email.it

Si, robbigalli, sono d'accordo con te... e poi, tutti i miei rami sono ancora belli verdi!

Secondo me, i ramo morti cadono da soli, quando è il momento. In fondo la vita ci soprende sempre in queste cose, a volte è meglio stare a guardare cosa fa di noi. ciao!