Creato da shockportatile il 05/11/2006

In Esistente

il caos è una festa ben riuscita

 

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Post n°22 pubblicato il 14 Dicembre 2006 da shockportatile
 

- Io ti conosco ... dove ci siamo visti noi due ...

Il volante nero è freddo sotto le mani.
Come ghiaccio. Si rischia di rimanerci incollati. Le dita dolgono. Chiudi la portiera del camion e accendi l'aria calda regolandola sul parabrezza da sbrinare.
Tiri su il cappello del giubbotto e le maniche del maglione di lana le allunghi a coprire il palmo della mano.
Così guiderai meglio, anche se il volante rischierà di scivolare.
Le sei e ventinove.
I lampioni si spengono ma ancora il sole è nascosto dietro i palazzi. Qualcuno ha lasciato i panni stesi fuori per tutta la notte. Il cielo è pulito. L'avranno lavato le stelle, la luna bianca o qualche polvere sottile di nuova generazione.
Il camion trambusta per la provinciale. Ogni tanto qualche macchina. Camion e tir raggruppati nei parcheggi vicino ai bar. Caffè e brioches. Un bicchiere d'acqua e due pasticche per il colesterolo, la pressione arteriosa o gli acidi urici.

Dopo sei chilometri si svolta a destra, Via Tal dei Mali. Un paio di ragazzine truccate fumano sotto la pensilina. L'autobus azzurro, con i fari ancora accesi ritarderà qualche minuto.
Sara chiederà ad Ilaria se Luca è guarito.
Ilaria gli dirà che non è malato. Ha smesso di andare a scuola, ora lavora in una fabbrica. Apprendista magazziniere.
Sara dirà: "Bene."

Il camion entra nella piazza, altri sono parcheggiati, anime dentro che soffiano nuvole e si riscaldano le mani. Nasi ghiacci. Un po' di moccico da tirar su.
Tu parcheggi , Piazzola sessantanove, Attento alle linee, Devi metterlo un po' più indietro che alle nove altrimenti avrai il sole negli occhi.
Le foglie che le ruote schiacciano sono già triturate.
Scendi dal camion. Fa proprio freddo cazzo, fino alle otto oggi non potrai esporre niente.
Bussi al vetro del venditore di pentole, coperchi e coltelli. Sua moglie ti guarda come se fosse sott'acqua.
Alberto scende, piccolo magro, dentro un trapuntato fin troppo leggero.
- Freddo è!
Già - gli rispondi.
Mani in tasca, passi svelti, il cielo si rischiara, l'ortolano ha quasi finito di montare il banco, una donna di cinquant'anni chiede allo scarpaio se vuole farsi leggere la mano.
Il ragazzo sorride e gli da una pacca sul giubbotto lercio.
Un cane piscia a una colonnina e subito scompare dietro l'angolo.
- L'unica cosa bella di questo mercato è che siamo dentro alle vecchie mura.
- Vendo tutto e me ne vado in Egitto, compro qualche cammello e faccio il nababbo.
- Hanno arrestato uno dei grossisti del mercato di Pescia, usura, dicono.
- Più ne hanno e più ne vogliono
- Ancora non è arrivato Luigi?
- Due caffè
- Hai visto è morto Pinochet
- Sergio, vieni qua ... allora la fiorentina si salva, è!

Al banco, una ragazza paga il caffè e chiede lo scontrino.

- Che ore sono?
- Ieri a Sesto c'era la finanza ...
- Fioraio, che le vendi le stelle?
- Rosse, tanto rosse che sembra c'abbino l'infiammazione.



E' solo un altro giorno.

immagine[ Img: Self-portrait , J. Ducreux]

 
 
 
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